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TITOLO INSERITO IL GIORNO 17/11/22 DAL BENEMERITO ANTHONYVM
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Anthonyvm 17/11/22 00:33 - 5615 commenti

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Assomiglia a un folk horror (sarà pure per Florence Pugh), si muove come un folk horror (passo lento e angoscioso) e parla come un folk horror (scienza e religione, ragione e fanatismo)... e anche se di folk horror non si tratta, il crescendo mystery orchestrato da Lelio intriga e inquieta parimenti. Dispiace, quindi, che la trasparenza con cui il regista sottolinea sin da subito i subtext tematici e la conciliante chiarezza della risoluzione (neanche così incisiva) guastino in parte le notevoli atmosfere. Nota a margine per la fotografia di Ari Wegner, che da sola vale la visione.
MEMORABILE: La cornice "meta" col set del film; Il "rituale allucinogeno" dell'infermiera; Il segreto nella statuina sacra; Il medico ottuso; Il dente sputato.

Herrkinski 20/11/22 04:48 - 8052 commenti

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Tra fanatismo religioso, scienza e abusi familiari, un dramma ambientato nell'Irlanda dell'800 su una bambina apparentemente "miracolata" che non necessita di nutrirsi; la lunga parabola dell'infermiera che cerca di venire a capo del mistero è lo spunto per una riflessione sui temi già citati, ma a parte le location e la splendida fotografia, con tante luci naturali che donano un realismo d'epoca suggestivo, il film è di una noia a tratti addormentevole, aggravata da tocchi autoriali superflui come l'inizio e il finale metacinematografici. Formalmente ben fatto, ma troppo pesante.

Kinodrop 25/11/22 20:12 - 2909 commenti

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Nell'Irlanda dell'800 una giovane infermiera viene chiamata per osservare il fenomeno di una bambina che apparentemente sopravvive senza nutrirsi inseguendo un martirio espiatorio, circondata da un'aura bigotta e oscurantista. Un affresco di miseria materiale e morale chiusa in un'ottusa negazione della realtà sullo sfondo di qualche casolare sparso in aperta campagna che fa da contrappunto alla claustrofobia degli interni, esaltata da una fotografia pittorica con qualche rimando all'arte fiamminga. Peccato per la lentezza e la monotonia della parte centrale. Tema insolito per Lelio.
MEMORABILE: La manna dal cielo; La commissione preposta al caso; La determinazione di Lib; Anna/Naan; L'incendio; Una nuova famiglia.

Daniela 3/12/22 22:05 - 12606 commenti

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A metà dell'800, un'infermiera inglese viene ingaggiata da una piccola comunità irlandese perché sorvegli una bambina che, secondo quanto asseriscono i genitori, non assume cibo da quattro mesi: miracolo o imbroglio? Impegnativo dal punto di vista dei contenuti per la cupezza della storia e il ritmo dilatato, il film è reso visivamente emozionante dalla fotografgia di Ari Wegner che, confermando il talento già mostrato nei film di Oldroyd e Campion, crea inquadrature di straordinaria pittoricità. Perfetta nel ruolo Pugh, fragile ma determinata, valide le altre interpretazioni.

Galbo 26/12/22 08:09 - 12372 commenti

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Episodio atipico, per ambientazioni e temi trattati, nella filmografia del regista cileno Sebastian Lelio, che dirige una storia che si svolge nell’Irlanda povera e rurale della prima metà dell’Ottocento. Una bravissima Florence Pugh interpreta un personaggio più complesso delle apparenze e dotato di molte sfumature caratteriali e di una profonda umanità, come dimostra il finale molto intenso di un film segnato da una magnifica fotografia e da un ritmo cadenzato che consente allo spettatore di entrare appieno nel dramma raccontato.

Giùan 29/04/23 08:44 - 4528 commenti

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Come sperimentato altrove, il cinema di Lelio si muove lungo linee narrative sostanzialmente note e all'interno di tematiche cardinali precise. Qui il confronto vecchio/nuovo, la religione retriva e punitiva e un angoscia esistenziale altrettanto morbosa ma alla ricerca di una redenzione non meramente egoistica, si incarnano, come il prologo e l'epilogo si sentono in dovere di esplicitare perfino pelosamente, in una cornice straniante lineare ma dialettica, fredda eppure pedagogica. Sempre intensamente gotica la fenomenale Pugh, figurine inghiottite dal paesaggio irlandese gli altri.

Enzus79 31/07/23 22:07 - 2864 commenti

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Tratto dall'omonimo romanzo di Emma Donoghue (qui anche sceneggiatrice). Cupo. Location suggestive oltre che belle. Storia che in qualche modo affronta le superstizioni di carattere religioso. Ritmi lenti ma non noioso, anzi. Non si può non evidenziare una ottima interpretazione della Pugh. Regia e fotografia più che efficaci. Tendenza a salire nel giudizio.

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