Al suo esordio dietro la macchina da presa al cinema George C. Scott, tra i più seri e stimati attori di Hollywood, dimostra già una invidiabile padronanza del mezzo. Con abbondanza di campi lunghi e sfruttando la bellezza naturale di paesaggi semideserti fotografati ottimamente da Fred Koenekamp attraverso l'uso di colori vivi e contrastati (in evidenza l’ocra dei terreni e l'azzurro del cielo), Scott mette subito a suo agio lo spettatore confermandosi un gran professionista anche nella difficile arte registica. Porta in scena la tragedia di un padre (interpretato con la consueta intensità da lui stesso) che vede il figlio vittima di una tragica fuga di gas tossico. Trasportatolo subito in ospedale,...Leggi tutto si vedrà a sua volta ricoverato per accertamenti e tenuto all’oscuro dello stato di salute del figlio per non creare panico nella popolazione. Siamo dalle parti delle solite prevaricazioni militari (identificate nella spregevole figura delineata con bravura dallo specialista Martin Sheen, un giovane dottore del tutto insensibile ai sentimenti di un padre disperato), ma Scott sa rendere ugualmente la vicenda interessante. Soprattutto nella prima parte, in cui le tensioni tra i protagonisti sono latenti ma palpabili e la ragnatela di coperture ordita dai militari viene seguita in ogni sua diramazione. La seconda parte è più scontata e si riscatta solo nel finale, molto sentito. In ogni caso RAGE è un film godibile, ben diretto e interpretato (anche se la rabbia di Scott è spesso troppo contenuta a livello espressivo, specialmente nel momento della verità). Cinema vero, maturo. Azzeccata le musiche.
L’unica prova da regista dell’attore Gorge C. Scott è un melodramma fantapolitico vagamente ispirato a fatti reali. La prima parte, passando dall’inizio bucolico all’improvvisa tragedia, crea un promettente crescendo di tensione. Purtroppo nell’ultima mezz’ora si trasforma in un più scontato revenge-movie non particolarmente entusiasmante, malgrado il finale amaro. Lodevole comunque la denuncia alle ramificazioni occulte del potere e la visione dell’uomo abbandonato al suo destino per coprire gli errori del sistema. Buone le musiche di Schifrin.
MEMORABILE: Il risveglio dopo il pernottamento in aperta campagna; La corsa verso il pronto soccorso; La distruzione del laboratorio militare.
Bell'esordio registico del grande attore George C. Scott che confeziona una pellicola
molto efficace sia sotto il profilo dell'intrattenimento che della denuncia. La tensione, l'interesse e l'angoscia crescono, infatti, col passare dei minuti e non si
sciolgono del tutto nemmeno dopo l'ineluttabile epilogo. Alcuni squilibri in fase di
sceneggiatura inficiano un pò una prova comunque convincente. Bello lo score di Lalo
Schifrin che sottolinea adeguatamente i vari momenti del film.
Una storia classica ma ben costruita, col giusto progredire degli eventi e una buona messa a fuoco dei personaggi che non viene penalizzata da un eccesso di spettacolarizzazione. Qualcosa nell'atmosfera della seconda parte del film mi ha ricordato Coma profondo. Alla fine il protagonista sembra onnipotente, ma il finale amaro riequilibra il tutto.
Buon esordio come regista su grande schermo (in precedenza aveva diretto solo un TV movie) per George C. Scott, che qui figura anche come interprete principale, fornendo una prova assai convincente. Il tema è un classico del cinema USA anni '70 e anticipa di poco il film di Romero, anche se in questo caso gli effetti saranno meno devastanti. Se si sorvola su qualche ingenuità narrativa, abbiamo un robusto film tipico del decennio in cui è realizzato (e ciò è sinonimo di qualità). La realizzazione tecnica è di buona fattura e si segnala soprattutto il pirotecnico finale.
Esordio dietro la macchina da presa per George C. Scott, che firma un intenso fanta-thriller a sfondo "revengesco" riservandosi anche il ruolo di protagonista. Benché si dimostri più abile come attore che come regista, Scott amministra adeguatamente il pathos drammatico, specie durante la prima tranche, dalla corsa disperata in ospedale col figlio moribondo alla disgustosa catena di bugie che le autorità sciorinano al pover'uomo. Meno convincente la fase centrale, che soccombe a qualche momento di stanca. Va meglio, tuttavia, col finale infuocato dagli esiti prevedibilmente tragici.
MEMORABILE: La zona contaminata in stile Romero; Le crisi convulsive del figlio; La cella frigorifera; La spietata determinazione di Scott con fucile e dinamite.
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HomevideoRocchiola • 14/01/19 08:23 Call center Davinotti - 1324 interventi
DVD Golem passabile soprattutto perchè è l’unica edizione di questo film mai uscita in home-video sul mercato italico, se si esclude il vecchio VHS della Warner. E’ probabile che abbiano utilizzate il master del DVD americano della Warner. Il video nel corretto formato panoramico 2.35 è comunque discreto malgrado diverse puntinature accompagnino la visione per l’intera durata. La definizione dell’immagine è sufficiente ma sicuramente migliorabile, l’audio italiano originale mono è appena sufficiente discretamente potente ma non chiarissimo e con qualche fruscio di sottofondo. Ma non essendoci alternative accontentiamoci!!!