Una ragazza, insieme a un presentatore radiofonico e al suo domestico, si reca in un castello di Cuba che ha ereditato e che pare essere in odor di spettri. Settant'anni e non sentirli. Il film di Marshall è infatti ancora estremamente fruibile e la commistione tra risate (presenti più nella prima parte) e spaventi (pochi e concentrati tutti nel finale) funziona più che bene. Davvero simpatico Bob Hope, deliziosa la Goddard. E’ dunque una parodia horror datata che riesce però a detronizzare i più moderni Scary movie e affini. Indispensabile!
Commedia con tonalità gialle, rosa e nere. Garbato intrattenimento d'antan con ironico uso dei cliché del giallo del rosa e del nero. Si segue con piacere, senza noia grazie all'assenza di lungaggini. Buona la fotografia a grana fine e direzione corretta per le esigenze di sceneggiatura. Edulcorante (ed edulcorato) ma divertente (se preso per quel che è). Titolo italiano puerile.
Un Bob Hope all'apice della carriera per una parodia dei film di fantasmi dell'epoca. Anche se alcuni punti oggi possono sembrare un po' datati ci si diverte lo stesso, soprattutto nella seconda parte al castello, tra spiriti veri e finti e addirittura una primitiva incarnazione di zombi. La Goddard è un'ottima coprotagonista e il cast secondario anche non demerita, tra facce sospette e un giovane Anthony Quinn. Una decade dopo lo stesso Marshall dirigerà una nuova versione con la coppia Lewis/Martin.
Una donna eredita un castello a Cuba che si dice sia infestato dagli spettri. Come commedia non fa così ridere ma ha delle notevoli trovate in fatto di atmosfere lugubri; soprattutto all'arrivo al castello, che è poi una grande villa dal sapore barocco ben ricostruita sia negli interni che nell'esterno, con un'ottima fotografia in bianco e nero. Oltre ai fantasmi c'è pure uno zombi niente male (Ho camminato con uno zombi è di ben tre anni più tardi). Anche nella prima parte è presente qualche virtuosismo visivo, come il temporale a New York.
Una giovane donna si reca a Cuba per prendere possesso della sua eredità: un'enorme villa che ha la fama di essere infestata dai fantasmi... Tra le tante commedie interpretate da Hope nel periodo, questa blanda parodia horror si segnala per la messa in scena curata (ottima la fotografia) ma non per la brillantezza. La sceneggiatura, tratta da una pièce, ingabbia la verve di Hope, offrendogli poche occasioni per quelle battute fulminanti che caratterizzano il suo tipo di comicità. Nel complesso, film poco memorabile ma scorrevole, di bella ambientazione.
Produzione che miscela con equilibrio molteplici registri che vanno dal mistery al comico, dal romantico al giallo. Paulette Goddard incanta e Bob Hope punge, sgranando battute prive di rughe... tranne quella sui tedeschi. Ma dopotutto siamo nel 1940, non è ancora l'ora dei russi. Ottima spalla Willie Best, burlone afroamericano dagli stereotipi oggigiorno non più replicabili, anche nel doppiaggio. Tra risate e innocui brividi fantasmatici da parco dei divertimenti, la visione scorre fluida e ben congegnata all’interno di notevoli scenografie ottimamente fotografate.
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