A tratti davvero fantastico: qui la massoneria è rivelata nella forma più pura e alla portata di chiunque, ma il lato più grottesco per non dire tragicomico sono tutte le metodologie per screditare chi vuole portare alla luce le dinamiche di una società segreta. In effetti si va dagli accorgimenti più sottili fino alla grossolana trasmissione televisiva, che grazie a un eccezionale Conrad nel ruolo di conduttore strappa sia applausi che risate. L'unico neo riguarda il finale, poco credibile. Bravo anche Dean Jagger nel ruolo del pesce più grosso.
MEMORABILE: "...din... don... dan... "; La scritta sul muro del St. George College.
Un uomo iscritto da anni in una specie di congrega massonica, si ritiene responsabile del suicidio di un collega, ma sarà difficile per lui avere giustizia. Glenn Ford ce la mette tutta per dare qualità a questo prodotto che, per quanto interessante, non riesce a raggiungere una qualità apprezzabile, girando spesso nella vuota ripetitività. Buona la descrizione di certi ambienti altolocati intoccabili per privilegi.
Buon thriller paranoide del bravo Wendkos, la cui regia attenta maschera l'origine televisiva del prodotto. L'incipit, col giuramento della confraternita recitato attorno all'enorme campana, è un perfetto preambolo per il clima minaccioso che si dipanerà scena dopo scena, in un incubo filo-polanskiano che raggiunge vertici di follia quasi paradossali (il dibattito in TV). Ottimo cast con Glenn Ford e Maurice Evans in evidenza. Peccato per una tranche centrale troppo verbosa e ridondante e per un finale ottimista non molto verosimile. Per chi cerca una versione adulta di The skulls.
MEMORABILE: Il momento del ricatto; Il caos in diretta televisiva, fra fanatici antirazzisti, fanatiche antisemite e spettatori che odiano tutti a prescindere.
L’inizio, col giuramento della confraternita segreta, faceva ben sperare; peccato che immediatamente dopo il film perda colpi, tra dialoghi fiume e un ritmo tendenzialmente pachidermico. Un altrove capace Wendkos gira con la mano sinistra, incapace di dare ritmo a una vicenda che si trascina stancamente sino a un finale che rappresenta una boccata d’ossigeno per lo spettatore, che può così rallegrarsi del fatto di essere arrivato ai titoli di coda. Thriller senza un briciolo di tensione con un Ford spaesato e un cast di contorno anonimo. Perdibile senza troppi rimpianti.
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DiscussioneZender • 15/07/18 16:18 Capo scrivano - 48854 interventi
Fauno, dove hai letto che da noi è passato anche al cinema?
Fauno ebbe a dire: Forse chi me l'ha passato mi ha scritto una nota che ho letto troppo in fretta. Comunque ho scritto "a quanto pare". Ti sei confuso con L'Assalto Al Treno Glasgow-Londra..