Quasi una versione hollywoodiana e corale de LA FINESTRA SUL CORTILE, in parte debitrice all’AMMAZZAVAMPIRI di Tom Holland (lì il vicino era un vampiro, qui comunque un medico che sembra uscito da un horror) e in ogni caso non così originale come qualcuno vorrebbe far credere. La cosa migliore Joe Dante ce la mostra prima ancora dei titoli di testa: una carrellata virtuosa che parte dalla Terra rotante della Universal per arrivare al particolare di una strada nella periferia americana. Un avvicinamento progressivo stupefacente, senza alcuno stacco o apparente trucco, un piano-sequenza...Leggi tutto virtuale fenomenale che introduce il film nel migliore dei modi. Teatro di tutta la storia il tipico isolato da provincia americana alla Spielberg (anche per via delle musiche di Jerry Goldsmith l'inizio sembra quello di POLTERGEIST), dove l'arrivo di misteriosi vicini mette in allarme tre mariti impiccioni: Tom Hanks (mai troppo incisivo in ruoli del genere), Rick Ducommun (stereotipato al massimo) e Bruce Dern (l'unico che in qualche modo si salva, nella parte del venditore di armi esagitato). I tre, sotto gli occhi ammirati del poco simpatico ragazzino lasciato solo dai suoi (l'immancabile Corey Feldman, visto in STAND BY ME, I GOONIES e altri film adolescenziali) cominciano a seguire le mosse degli insoliti vicini, che sembrano uscire di casa solo la notte per smuovere la terra del loro giardino. Dante rimpolpa il suo film, girato seguendo lo stile del primo Spielberg e soprattutto di John Landis (vista la quantità enorme di citazioni, anche smaccate), di scene inutilmente spettacolari finendo per tralasciare la sceneggiatura e i dialoghi, che infatti si afflosciano quasi da subito rendendo THE ‘BURBS (il riferimento all’hitchcockiano THE BIRDS è ovviamente voluto) una ingenua apologia sulle regole del buon vicinato. Mai veramente divertente, quasi sempre scontato, è un'opera stucchevole rivelatasi un flop commerciale.
Black comedy molto divertente proposta da un Joe Dante in splendida forma e con un cast impagabile. Ben scritto, con alcuni momenti davvero esilaranti, con un ritmo notevole e una regia ispirata. Il cast poi è la ciliegina sulla torta: Hanks scatenato, Dern, Miller e Feldman inarrivabili e Gibson impagabile. Da riscoprire.
Cosa si cela nella casa del vicino e chi è davvero quel sedicente medico che occupa l'edificio? A questo interrogativo provano a dare risposta tre uomini di quartiere, tra i quali spicca un Hanks stralunato ma simpatico. Il tema che Dante svolge ha il titolo "ricerca del mostro" e lo svolgimento ammicca a tutta la cinematografia di genere, con tanti richiami all'horror e alla commedia, condendo il plot con parentesi quasi demenziali. Un insolito mélange, gradevole e sfizioso.
Divertente variazione sul tema della Finestra sul cortile, con piccoli tocchi orrorifici (come del resto ci aspetta da Dante) e una buona dose di gag demenziali, che vanno quasi tutte felicemente a segno. Il cast è assortito molto bene: Hanks fornisce un'ottima prova brillante, il resto del vicinato è costituito da caratteristi in ottima forma. Finale esplosivo in tutti i sensi.
In una tranquilla zona residenziale dei sobborghi, i comportamenti bizzarri dei nuovi vicini scatena la curiosità degli altri abitanti della strada... Satira di un piccolo microcosmo suburbana in cui tutti si fanno gli affari altrui, anche per la scarsità di affari propri di cui occuparsi, con personaggi caricaturali e venature horror dai buffi risvolti. Operina minore nella filmografia di Dante, ma non per questo da disprezzare: i toni leggeri e le prestazioni autoironiche degli attori garantiscono una visione gradevole e rilassata fino al doppio e contrapposto epilogo.
Tra gli esponenti della New Hollywood Dante non mi è mai piaciuto particolarmente. L'ho sempre trovato piuttosto "fiacco". Per paradosso uno dei suoi film meno conosciuti come questo è forse uno dei migliori. I personaggi strampalati e assolutamente sopra le righe che lo popolano lo rendono divertente (su tutti Bruce Dern, Gibson e un giovane Hanks) e si scherza con i luoghi comuni di tanto horror del passato. Innocuo, senza grandi colpi d'ala ma almeno non annoia come altri lavori del regista.
Causticamente spassoso: apre la finestra non più su un cortile quanto sul quartiere intero, con quella misteriosa magione appollaiata come un corvaccio nero sulle nevrosi e sui tic della provincia americana. L’intuibilità dell’arcano da svelare, sebbene ben incartato, è una quisquilia che il cast dà una grossa mano a rendere tale: uniformemente in parte, ma Bruce Dern e Brother Theodore offuscano tutti. Oscuro e brillante, come spesso accade con Joe Dante.
L’arrivo di una “strana” famiglia porta scompiglio in un tranquillo quartiere suburbano. Un’arguta commedia che mette alla berlina il mito del buon vicinato ironizzando al contempo sulle abitudini dell’americano medio e sulla figura dell’assassino della porta accanto. Cast di prim’ordine, ritmo, gag e ammiccamenti cinefili a profusione e all’occasione una discreta suspense. Ma il film non è piaciuto quasi a nessuno, arrivando da noi direttamente in homevideo. Un flop immeritato e chissà che col passare del tempo non diventi un piccolo cult.
MEMORABILE: La sfida a bussare alla porta dei misteriosi vicini in stile spaghetti-western; La sardina; Il toupée; La TV trasmette Non aprite quella porta 2.
Satira sul buon vicinato che risulta molto americana nei temi e nella messinscena, perlopiù tenuta in piedi dalle prove di un cast affiatato e divertente; lo script infatti non è granché e specialmente dall'inizio del secondo tempo fino allo scricchiolante finale sembra perdere l'ispirazione iniziale. La prima parte, inclusa la visita alla casa dei vicini, rimane quindi la migliore e i numerosissimi riferimenti cinefili sono gustosi, così come le scenografie; nel complesso un film molto 80s che ben s'inserisce nella filmografia di Dante ma che avrebbe potuto esser sviluppato meglio.
MEMORABILE: Hanks fa zapping e trova solo film horror che gli causeranno un brutto incubo; Il dottore che sale dalle scale della cantina, citazione fulciana.
Simpatica rilettura umoristica de La finestra sul cortile, perfettamente dantiana: amabilmente cartoonesca (Ducommum sfonda il tetto della baracca lasciando una sagoma umana), satirica e anticonformista (la morale esplicitata da Hanks alla fine), ricca di citazioni (neanche scontate, come il riferimento al Sentinel di Winner) e condotta da un tris di protagonisti in parte (lo scatenato Dern ruba la scena a tutti). Dante si serve di gag piacevoli e mai invasive, più adatte ai sorrisi che alle risate, fra suspense family-friendly e piccoli colpi di scena. Non imperdibile, ma gustoso.
MEMORABILE: La carrellata di film demoniaci in TV; Il femore ritrovato dal cane; L'interno della casa dei Klopek; L'esplorazione dello scantinato; Il plot twist.
Un film con buoni spunti e una sceneggiatura a tratti intelligente tesa a smascherare le ipocrisie e le psicosi della classe media americana. Non sempre però la pellicola ha il brio e la brillantezza che ci si potrebbero aspettare e i tempi morti non sono infrequenti. Un finale ben fatto con un discreto colpo di scena salva un lavoro interessante ma con tanti difetti.
Rappresenta quel tipo di opere capaci di esprimere buona parte del loro significato attraverso la caratterizzazione dei protagonisti. L’intero quartiere in cui si svolge la vicenda può essere letto come una grande metafora di cui gli abitanti riproducono le diverse sfaccettature attraverso una caricatura che rimanda a macchiette che colorano l’America di quartiere. Aspetto che cerca di compensare una sceneggiatura minimale, limitata a poche righe e per questo motivo leggermente sofferente, se non si percepisce la satira tagliente realizzata come intrattenimento.
Gli abitanti di un quartiere residenziale indagano sulla provenienza dei nuovi vicini di casa. Commedia nera, passata piuttosto inosservata, di buona caratura. Joe Dante (la sua regia è efficace) sa come mescolare il dark al comedy e qui lo dimostra. Prima parte meglio della seconda. Tom Hanks perfetto per ruoli così. Personaggi di contorno riusciti, soprattutto il vicino invadente interpretato da Ducommun.
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HomevideoRocchiola • 1/09/19 09:52 Call center Davinotti - 1274 interventi
Ancora disponibile a prezzi molto bassi il DVD della Universal. Un prodotto datato che presenta un video accettabile ma non pulitissimo e dalla definizione non molto incisiva. L'audio italiano in dolby surround è discretamente chiaro e potente. Molte le versioni estere in bluray a dimostrazione della considerazione di cui gode questo piccolo cult che all'epoca fù un clamoroso insuccesso. L'inglese Arrow, l'americana Shout Factory e la francese Carlotta hanno approntato delle belle edizioni in HD che propongono immagini più pulite rispetto al DVD ma ancora poco incisive sotto il profilo della definizione. Nessuna edizione in BD presenta l'audio italiano.
HomevideoDusso • 24/01/23 11:21 Archivista in seconda - 1868 interventi
Digital ebbe a dire:
Dvd Cult Media disponibile dal 13/01/2023.
Interessante perchè rispetto alla vecchia edizione contiene un disco pieno di contenuti speciali con scene tagliate e finale alternativo, purtroppo solo dvd e niente edizione in blu ray...
HomevideoRocchiola • 10/07/24 15:12 Call center Davinotti - 1274 interventi
L'edizione doppio disco della Cult Media offre comunque una qualità video migliore della precedente ed ormai datata edizione Universal. Le immagini sono qui pulite (niente graffi e spuntinature), con qualche passaggio un pò più granuloso notabile soprattutto in alcune riprese in esterno. Ed anche i colori mi paiono più vivi. Purtroppo la definizione non è particolarmente incisiva. Potrebbero aver usato il master del bluray americano uscito mi pare nel 2016, che infatti non aveva ricevuto recensioni praticolarmente brillanti. Comunque un passo avanti rispetto alla vecchia edizione e poi, come già fatto notare da altri utenti, c'è anche il disco di extra...