Sciattissimo film erotico, girato in una Roma spacciata per gli USA, con alcune sequenze quasi al limite dell'hard (la presenza nel cast della Demy è eloquente) e una trama banale e prevedibile. Amato, fan feticista della Hayworth di Gilda, offre un'interpretazione al di sotto dei suoi buoni standard; la Prati, in trasferta dal teatro del Bagaglino, splende elegante e statuaria nel suo periodo aureo. Dimenticabile.
Un film molto ricercato tra i fan di scult-movies per la presenza nature della "bagaglina" Prati. Spesso, però, viene tralasciato il fatto che Bianchi commistiona il genere affondando nel sesso quanto nel torbido, sfoderando un thriller (anche con momenti gore) ad alto contenuto erotico sicuramente fuori dal coro. Non memorabile, che sia chiaro, ma neanche liquidabile senza un'adeguata disamina riflessiva. Note musicali ripetitive ma efficaci. La Prati non c'entra nulla con la Hayworth ma ha un corpo da vedere e rivedere...
Non è né un remake, né una parodia del classico di Vidor; no, può essere definito solo una versione porno (benché soft) di un canovaccio tanto stanco da essere anonimo. La Prati ovviamente non si limita a togliersi i guanti (anzi, per quasi tutto il film se ne sta a suo agio col pelo al vento), ma balla come in tv (che pezzo de legno!) e se le si richiede "una canzone", sorprendentemente, non è esattamente per cantare che apre bocca. La virata action degli ultimi 10 minuti non risolleva una vaccata inaccettabile, fatta solo per autoerotisti che non avevano accesso a materiale più spinto.
MEMORABILE: Un raccordo di montaggio che passa disinvoltamente così, dal ponte di Brooklyn a quello del laghetto dell'EUR! Negli hard di Bianchi c'è più dignità!
Agghiacciante sotto ogni profilo, eccezion fatta per il corpo della Prati, sul quale non si discute. La recitazione è dir poco terribile, a partire da quella di tal Gino Concari che nelle intenzioni del regista avrebbe dovuto essere il bello del lotto, ma anche Pamelona (fra l'altro doppiata) è terrificante, perfino nelle movenze. Stesso dicasi per la Demy (Snack Bar Budapest). Come erotico non funziona, come thriller meno che mai, come film (involontariemente) comico, ci sta.
MEMORABILE: La scena di sesso nel bagno, allo specchio, con la Prati nuda e Concari in pantaloni.
Niente di che. Girato in parte a Roma, in parte negli Stati Uniti, vede il valido Gerardo Amato in un ruolo davvero deludente; meglio la Prati, che sfoggia un ottimo fisico, e notevoli anche i nudi della Demy. Sceneggiatura terribile, che a tratti sembra un misto tra un amatoriale e un film per la tv. Apprezzabili le eleganti ambientazioni, tipiche di questi film.
Un collezionista e feticista di tutto quello che riguarda Rita Hayworth, riversa la sua pruriginosa passione nei confronti di una ballerina che conosce in un night. L'opera di Andrea Bianchi insegue maldestramente il filone soft-erotico allora tanto in voga cercando di sfruttare il nome-richiamo di Pamela Prati. Si rimane un po' tutti delusi in quanto la vicenda non riesce mai a essere avvincente e, sotto il profilo erotico, pur riconoscendo la bellezza delle attrici (oltre la Prati c'è anche Valentine Demy), non c'è da rallegrarsi troppo.
Incredibile (nel senso che è da non credere) pellicola erotica dello specialista Bianchi che mette in scena un Amato allo sbando accompagnato dalle "dive" Prati e Demy, a garantire nudi a profusione e scene softcore che quasi sempre sfociano nel ridicolo involontario a causa dei dialoghi deliranti e della morbosità d'accatto dell'insieme; a peggiorare la situazione, un montaggio emicranico (di Frank De Niro), esilaranti tentativi di fingere location Usa, musiche temibili e una sottotrama da thriller poliziesco scontata e mal eseguita. Trash.
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Sono purtroppo lontani gli "sfacciati" e supponenti anni '70, periodo nel quale un regista come Andrea Bianchi, ha potuto dire la sua "liberamente", manipolando svariati generi cinematografici e spesso ottenendo un risultato, pur se non memorabile, quantomeno unico (La moglie di mio padre resta forse una delle cose più interessanti).
In questo caso l'omaggio alla mitica diva Rita Hayworth lascia il tempo che trova, poiché i temi dell'erotismo, intrecciati al thriller, sono purtroppo ammorbati da una direzione contenuta dall'impostazione televisiva.
Unico momento memorabile, in un mare di noia, risulta essere quello del porno video, reso piccante da un abbozzo di snuff movie.
Ruber ebbe a dire: Ma scusate la trama di questo film qualè? Ne avrò lette almeno tre diverse, giusto per capire.
Il protagonista maschile è fanatico amante i Rita Hayworth e vive in funzione di questa passione.
Quando incontra la bella Gilda in un locale notturno se ne infatua al punto di riversare su di lei la voglia esagerata di giochi spinti che lo assale da sempre.
Ma lei ha qualche sorpresa da riservargli...