Tremors: Shrieker Island - Film (2020)

Tremors: Shrieker Island
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Tremors: Shrieker Island
Anno: 2020
Genere: fantascienza (colore)
Note: Aka "Tremors: Island Fury", "Tremors 7". Sesto sequel di "Tremors" (1990).
Papiro: elettronico

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Nuovo capitolo della saga dei graboids dopo che il sesto aveva lasciato un po' l'amaro in bocca per quello che prometteva (una sfida tra i ghiacci) senza poi mantenere. Questa volta lo scenario inedito esiste davvero e i vermoni vengono trasportati sulle isole thailandesi da un miliardario (Brake) che s'è inventato di organizzarvi un'autentica caccia grossa. Non contento di averne trasferiti a Dark Island quattro esemplari, ha pure fatto sviluppare loro (non si sa come) capacità superiori a quelle viste nei capitoli precedenti per rendere più difficoltoso stanarli.

Nel frattempo, lì...Leggi tutto nei pressi, c'è chi più seriosamente sta studiando fenomeni sismici e scopre come questi ultimi derivino proprio dai graboid. Per risolvere il problema non resta che chiamare Burt Gummer (Gross), l'armaiolo brillante diventato con gli anni l'unica icona spendibile della serie. Se ne stava tranquillo e felice in Papua Guinea, con la barba lunga e in perfetta tenuta da naufrago, ma si sa che tirarsi indietro di fronte al dovere non è facile. Giunto a Dark Island vi ritrova la madre (Langrishe) di suo figlio Travis (qui assente), con la quale è in pessimi rapporti. Divisi in due fazioni che combatteranno in modo diverso, i protagonisti verranno naturalmente in contatto, mentre i graboid partoriranno un buon numero di shriekers a loro volta evoluti e in grado di devastare l'udito con ultrasuoni pericolosissimi.

La struttura del film si riassume facilmente nell'ennesimo scontro con i vermoni, ma almeno l'ambientazione nella giungla e tra le radure suona effettivamente come qualcosa di nuovo, soprattutto a livello di colori (predomina il verde). Gli effetti speciali continuano a essere di buon livello, anche se qui sono meno presenti del consueto, l'ironia non troppo sottile ma gradevole non manca e il rapporto tra Burt e il suo nuovo protetto, un giovane che lui chiama baby Rambo (Heder, il fu Napoleon Dynamite), qualcosa di discreto lo produce. Insomma, pur rimanendo nell'ambito di una serie B dichiarata e senza troppe ambizioni, il film fa quel che deve e l'azione è bilanciata da momenti più rilassati in cui si prova a dare un minimo di spessore ai personaggi (senza troppo riuscirci, ma almeno c'è più varietà nei caratteri rispetto a COLD DAY IN HELL).

Il duello in caverna con gli skriekers a colpi di sega elettrica lascia un po' il tempo che trova, comunque, così come l'abuso dei lanciafiamme (d'altra parte, per una volta, le armi a disposizione sono pochissime) a testimonianza di una povertà d'idee generale che rischia in più parti di far precipitare il film. Che invece nell'ultima fase tende un po' a recuperare prima di un finale sorprendente, che spiazza. Regia nel complesso competente di Don Michael Paul, pur se nella parte centrale un po' fiacca...
Marcel M.J. Davinotti jr.
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 15/10/20 DAL BENEMERITO HERRKINSKI POI DAVINOTTATO IL GIORNO 23/03/23
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Herrkinski 15/10/20 15:08 - 7340 commenti

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Dopo la trasferta canadese e quella sudafricana questa volta si raggiunge una lussureggiante isola tropicale (siamo in Thailandia) che offre splendide location naturali, valorizzate da una fotografia all'altezza; Williams viene nuovamente prelevato dal pensionamento per combattere un'altra orda di graboids fuori controllo, in un canovaccio stravisto però risolto con divertito mestiere registico dall'ormai habitué Paul. Tra CGI esagerata (pur di buon livello), guerriglia nella giungla e citazioni cinefile a go-go si consuma un buon ultimo capitolo di una serie ormai al limite.

Rikycroc77 1/11/20 18:12 - 60 commenti

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Tornano i vermoni carnivori in questo settimo capitolo di una saga che, a distanza di trent'anni, continua a divertire e appassionare. L'ambientazione esotica è bellissima e ricorda film come Jurassic Park e Predator. Ottimi gli effetti speciali e la fotografia. Pur presentando la solita ironia, è un film un po' più cupo che torna alle tinte horror dei primi due capitoli, anche grazie al ritorno dei temibili shrieker. Divertenti i nuovi personaggi e sempre spettacolare Michael Gross: questo è il suo film e il finale farà commuovere i fan più accaniti della saga. Consigliato!
MEMORABILE: La scena nella grotta; Le citazioni di Predator; L'emozionante finale.

Magerehein 5/02/23 11:49 - 636 commenti

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Anche Burt Gummer, come Rambo, è andato a svernare in Asia; peccato che qualcuno abbia allevato pure lì dei Graboid, ignorandone certi effetti collaterali. La giungla, ottimamente valorizzata dalle riprese, è ambiente perfetto per quei simil-raptor e permette una lunga serie di richiami ad altri film di genere (Predator su tutti), mentre lo sviluppo più serioso fa sì che il film non sia un altro "copia e incolla" del numero 5; non ci si annoia. Buona la CGI e onesta la prova del cast, il finale probabilmente commuoverà gli aficionados. Onesta conclusione di un'apprezzabile saga.
MEMORABILE: Gummer al riccone: "Se sopravviviamo vi infilerò una bottiglia piena di ca**i amari su per il cu*o"; I titoli di coda.

Puppigallo 5/02/23 12:04 - 5032 commenti

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Una saga tirata un po' troppo per le lunghe, nonostante l'evoluzione e le varie mutazioni dei vermoni, si conclude nel giusto modo, omaggiando quello che era partito come un comprimario e, episodio dopo episodio, è diventato il protagonista, spesso dando almeno un perché alle pellicole. Questa, in particolare, non è molto originale, scopiazzando (ma si autoaccusano) e inserendo personaggi quasi da serie animata (cattivo and company). Eppure la verve, il carisma e le frasi del protagonista permettono al tutto di acquisire quella sufficiente simpatia che fa dire: "Non male, dopotutto".
MEMORABILE: "È vero come è vero che gli orsi si puliscono il culo col coniglio bianco"; "Ho visto la regina, sembra Godzilla"; Nella grotta; Salto con dito medio.

Daniela 7/02/23 16:54 - 12076 commenti

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Continua il giro turistico attorno al globo dei simpatici vermoni: questa volta si trovano su un'isoletta tropicale per volere di un magnate bastardo che li vuol usare come prede per una battuta di caccia molto grossa a beneficio dei suoi amici miliardari altrettanto incauti. Per fortuna, c'è sempre il mitico Burt Gummer a cui far appello... Giunti al settimo sequel c'è poco da inventarsi, ma l'ironia alleggerisce le sbruffonate, la confezione risulta discreta e l'ultrasettantenne Gross in ottima forma: visione disimpegnata, scacciapensieri.

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