Bel dramma a suspance di Ward Baker, regista di secondo piano ma ricco di talento e dotato di una sapiente scrittura registica, che qui trova ampio sfogo in una credibile capacità di tradurre in immagini l'ambiguità della storia e gli intrighi tra i personaggi. Scene e fotografia ben curate e un terzetto d'attori di ottimo rango (Ryan una spanna sopra i colleghi) fanno il resto. Interessante e valido.
Notevole thriller d'altri tempi, dalla grande tensione e che coinvolge molto grazie alla continua curiosità sul destino del protagonista: riuscirà a salvarsi e vendicarsi? Baker dirige molto bene e la fotografia riesce a valorizzare appieno il deserto in cui è costretto a muoversi Ryan in una delle sue interpretazioni più belle (soprattutto perché solo per la maggior parte della pellicola). Ottimi anche Lundigan come villain e la Fleming. Bello il finale in crescendo.
Due amanti decidono di abbandonare al suo destino in pieno deserto il ricchissimo marito di lei dopo che questi ha subito un incidente che gli ha spezzato un gamba. Il film fallisce parzialmente nello scopo di creare ansie e tensioni. Troppo lunghe e pedanti le sequenze che descrivono nei minimi dettagli la lotta della vittima per la sopravvivenza come si trattasse di un manuale video delle Giovani Marmotte. Fiacco il conflitto morale a distanza tra il perseguitato e i due diabolici amanti. Buone le prove attoriali dei due amanti, di alto livello espressivo quella della vittima.
MEMORABILE: La scintillante e vividissima fotografia a colori di Lucien Ballard è sorprendente nell'evocare l'atmosfera riarsa e minacciosa del deserto.
Abbandonato in mezzo al deserto con una gamba rotta e una borraccia mezza vuota, un uomo molto ricco deve lottare per sopravvivere, mentre la moglie ed il suo amante fanno quanto possono per dirottare la ricerche contando sulla sua morte per sete e stenti... Thriller en plen air che possa quasi interamente sulla solida interpretazione di Ryan, quasi sempre solo in scena, ma anche Fleming e Lundigan risultano funzionali. La trama è efficace nella sua semplicità ma la resa complessiva è penalizzata da alcune palesi incongruenze di tipo logistico che minano la credibilità della vicenda.
Thriller che vanta un soggetto per l'epoca piuttosto originale, nobilitato dalla splendida fotografia di Lucien Ballard che valorizza la minacciosità degli aspri e sconfinati spazi desertici. La contrapposizione tra la lotta per la sopravvivenza del protagonista e le inquietudini della coppia diabolica forse si svolge in maniera schematica, ma Ward Baker ha il merito di non tirare per le lunghe una vicenda che poteva risultare ripetitiva, chiudendo con un finale piuttosto teso. Ottima prova di un Ryan quasi sempre in solitaria, discreto Mundigan, la Fleming è ovviamente bellissima.
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