Drillbit - Corto (1992)

Dopo l'interessante cortometraggio girato in video l'anno precedente (Bad Karma) Alex Chandon, mettendo in discussione la dizione "savoir-faire", tipicamente ascrivibile al buon gusto (o politically correct) inglese, propone un allucinato mediometraggio (32 min.) realizzato con certa professionalità. Anche il cattivo gusto, insomma, richiede attenzione e cura; e, perché no?, magari anche una bella trovata: come quella della "masturbazione viscerale" e relativa fuoriuscita di liquido seminale da parte d'uno zombi macrocefalo!

Corto promozionale scritto come un trailer e narrato da Jim Van Bebber, che serve più che altro a Chandon per testare la resa degli SFX dell'abile artigiano Duncan Jarman (destinato a una ricca carriera) e per fare pratica con le scene d'azione (fra pallottole e auto in fiamme). In assenza di plot o risoluzioni ci si deve accontentare del sangue e dei make-up, senza evidenti migliorie rispetto al precedente Bad karma. L'unica leccornia weird giunge nel finale, in cui un mutante con il volto “anale” si arrotola un intestino attorno all'enorme membro; non basta a salvare trenta minuti.

Anche Chandon nel proprio microscopico bodyhorroreggia apocalitticheggiante in un trailer del domani che assembla propedeutico intro shocku e sbaraglio dilettantesco, AIDS e zombi (la finezza!) decimati dal brutto addormentato nel Bosch (il trapanato mostro deve il proprio cognome alla marca di trapani: l'ironia!) in scenari post-urbani. Le idee ci sarebbero, il problema è come le realizza chi le ha, devolvendole tutte a casalinghe prove tecniche di effettistica: quella migliore sarebbe stata affidare a Van Bebber anche la narrazione registica oltre che vocale, ma figuriamoci se.