Il raccomandato di ferro - Film (1959)

Impiegato vanta una falsa raccomandazione ministeriale, ma a un certo punto il suo capo gli chiede di conoscere il suo protettore. La storia è più acuta e stimolante di quanto il film non riesca a rendere. Forse per colpa di una regia senza voli, o di un attore come Mario Riva, diligente ma non memorabile: dato in mano al cinico Alberto Sordi il personaggio del sedicente raccomandato sarebbe entrato nella galleria dei mostri dell’Italia del boom economico; con Riva rimane invece ai margini del nostro immaginario.

Una rara performance da protagonista assoluto di Riva, che regge molto bene la scena dando al suo personaggio una simpatica furfanteria ma anche una certa carica di umanità. Peccato che la sceneggiatura non sempre sia all'altezza, facendo sorridere a volte ma senza mai andare a graffiare davvero, mentre il soggetto prometteva sicuramente di più. Comunque piacevole, anche perché non scade mai nella facile macchietta.

Esposizione dei diffusi malcostumi impiegatizi conditi da qualche particolare diventato più famoso in tempi recenti, come le furberie da cartellino o le creste sui rimborsi spesa. Millanterie e sotterfugi purtroppo non esaltati da una sceneggiatura tendente allo scolastico che non può facilitare nemmeno il compito a un Mario Riva che gigioneggia simpaticamente, ma è privo di quell’istrionismo che gli consenta di incidere. Sempre apprezzabile come spalla televisiva e d’avanspettacolo, lasciato solo come in questo caso a reggere un ruolo da protagonista, fatica a riempire la scena.