Il pranzo della domenica - Film (2003)

Il pranzo della domenica
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Gradevole commedia vanziniana (al solito scritta da Enrico e Carlo e diretta dal secondo) che ruota attorno alle vicende di tre sorelle (Elena Sofia Ricci, Barbara De Rossi e Galatea Ranzi, la più convincente) e relativi mariti (rispettivamente Rocco Papaleo, Maurizio Mattioli e Massimo Ghini). Niente di esageratamente contingente alla società contemporanea (già caricaturata in film come LE FINTE BIONDE, E ADESSO SESSO...), quanto piuttosto bozzetti risaputi di uno spaccato borghese affrontato con una certa superficialità. C'è l'avvocato donnaiolo (Ghini) che mette in crisi la...Leggi tutto moglie, il fioraio di buon cuore (Mattioli) che vorrebbe un figlio ma la moglie depressa non glielo dà, il giornalista di sinistra (Papaleo) che per non rinnegare i suoi principi si fa licenziare in continuazione dimenticando di dover sostentare la famiglia. Le tre coppie (con figli) si ritrovano al pranzo della madre (Giovanna Ralli) e cominciano a parlare. Sembra l'ennesima riproposizione delle riunioni familiari alla Benvenuti (vedi i due film della “Casa Gori”), ma invece il pranzo finisce in fretta e Vanzina fa muovere i suoi personaggi tra l'ospedale dove la Ralli è ricoverata causa rottura del femore e le scene di vita quotidiana, accantonando presto il confronto tra ideali politici diversi (solo Papaleo proseguirà ostentando il suo credo) e l'amore per la “magica” Roma (Mattioli è comunque bravissimo anche quando fa il marito “serio”). In pratica una fiction un po' più ricercata, risollevata dall’esperienza dei Vanzina che trovano qualche spunto felice nei dialoghi e dirigono gli attori come pochi in Italia sanno ancora fare. Peccato per il finale senza coraggio, che precipita nella melassa disgustosa conducendoci al più smaccato degli happy ending. Simpatico il cameo di Messeri botanico snob.

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Il Gobbo 7/10/07 20:13 - 3015 commenti

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Massì, in fondo, nella sua medietà, è una vanzinata passabile, che si lascia guardare senza troppi sbadigli. Certo come sempre i V-bros si mantengono rigorosamente in superficie, il macchiettismo è perennemente in agguato, e però gli attori si guadagnano onestamente il guiderdone, qualche battuta va a segno, e insomma il risultato è dignitoso. Trattasi però di opera ineluttabilmente televisiva. Vabbè, c'è di peggio (per esempio appunto le fiction televisive - italiane, s'intende).

Galbo 11/10/07 07:23 - 12392 commenti

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Quasi un tentativo di Vanzina di (auto) riabilitarsi tentando la strada della commedia italiana (quasi) d'autore. Peccato che i mezzi artistici del regista (e dei suoi sceneggiatori) siano sempre uguali e un po' limitati ad un certo tipo di cinematografia. Il risultato è quacosa di meglio delle precedenti "vanzinate" (e non ci voleva molto): gli attori scelti (da Ghini a Papaleo alla Ralli) si impegnano a fondo ed il risultato è passabile. Certo il tutto si mantiene a livelli molto superficiali senza tentativi di approfondire il soggetto.

Gugly 17/07/08 23:05 - 1187 commenti

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Vanzinata gradevole che rimane a galleggiare nel ricordo della commedia all'italiana che fu: se i modelli sono Sordi, Gassman, Tognazzi e c'è la Ralli, tutto rimane annacquato, superficiale, al livello di una fiction. Comunque il prodotto è gradevole da gustare per una serata. Gli interpreti rinchiusi negli stereotipi: l'avvocato acchiappagonnelle ma tengo famiglia, il fascio buono, l'isterica, la suocera rompi... vabbé, volemose bene.

Sunchaser 2/08/08 14:56 - 127 commenti

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Ai Vanzina's Brothers non si può negare la capacità di rinnovarsi e di adattarsi ai tempi. Qui rincorrono il cinema di Muccino (Ricordati di me) e della Comencini (Il più bel giorno della mia vita) e riescono a fare meglio di loro. Evitano di dare false e pretestuose pretese sociologiche (che affliggono il cinema italiano più recente) e soprattutto di piangersi addosso, come fanno gli altri registi italiani impegnati a raccontare il presente e si concentrano sul piacere di raccontare. Ovviamente tutto è di livello televisivo, ma godibile.

Mascherato 8/09/08 14:16 - 583 commenti

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Qualcuno dovrebbe dire ai Vanzina che c'è già chi ha deciso di rivalutarli, senza che loro mettessero mano alla commedia dolce-amara in stile scolamonicelliano e, certo, non suggeriscono le citazioni, ma le urlano: Rocco Papaleo è Nicola, giornalista comunista che, come il suo omonimo in C'eravamo tanto amati, partecipa ad un quiz - lì Lascia o raddoppia?, qui L'eredità - con la differenza che il Nicola del 2003 vince). Ghini imita De Sica che imita Sordi, mentre Mattioli si limita a portare il suo "Bagaglino" di paciosità romanesca.

Capannelle 2/09/09 10:17 - 4411 commenti

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Ne avevo sentito parlare bene e in parte mi è piaciuto. Nel complesso si può definire un Il più bel giorno della mia vita girato in tono minore e volutamente meno serio. Gli attori funzionano abbastanza bene, tra essi un Papaleo scatenato (anche se dura troppo) e un Mattioli molto nella parte. Certo andando verso il finale il film tende ad appiattirsi però non è male.

Luchi78 23/06/10 14:18 - 1521 commenti

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Film che lascia un senso di "piattume", senza nessun particolare acuto. Gradevole, ma dopo due giorni l'hai già rimosso dalla memoria. Buone le interpretazioni di Mattioli e Ghini, sempre bravo Papaleo, ma la sceneggiatura vanziniana non li esalta.

Jandileida 8/07/12 21:29 - 1565 commenti

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Mediocre tentativo vanziniano di riproporre la commedia famiglialcorale à l'italienne che tante gioie diede al nostro glorioso cinema; ma i fratelloni non sono né Scola né Monicelli e galleggiano come un pezzetto di pack sulla superficie della vita vera. Per fortuna ci vengono quantomeno risparmiate, tranne alcuni brevi momenti, la tendenza al piagnisteo e/o all'eccesso inverosimile d'amore che si spande da ogni poro di ogni protagonista. Il cast salva l'operazione: tutti in parte con menzioni speciali per Mattioli e Papaleo, elementi vitali. Potabile.

Rambo90 21/06/13 23:42 - 7697 commenti

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Un Vanzina movie più serio, meno comico del solito e più dedicato a storie riscontrabili nella vita di tutti i giorni. La sceneggiatura non è delle migliori, in quanto tutte le storie sanno di già visto, ma il cast corale funziona molto bene: in particolare Ghini risulta molto più convincente che in tante altre prove post-2000. Simpatica la trovata dell'eredità, non mancano molte battute riuscite nei dialoghi. Buono.

Nando 21/06/13 23:50 - 3814 commenti

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Gradevole commedia vanziniana che racconta vicende quasi veritiere di una famiglia matriarcale borghese. Cast magniloquente in cui spiccano le battute di un frizzante Mattioli e un'odiosamente maestra come la Ralli; le altre interpreti svolgono il compito sufficientemente, anche se la Ranzi emerge. Nel complesso dopo una prima parte che poteva appassionare nella seconda si approda alla lieve scontatezza.

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Furetto60 20/11/13 11:22 - 1194 commenti

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Forte di un cast di primaria estrazione dal cinema nazionale, una commedia che si riferisce spesso a programmi e fiction televisivi. La qualità degli interpreti c’è, quella della trama un po’ meno, mantenendo un tono superficiale, non da cinepanettone, comunque senza avere intenzione di andare oltre la messa in scena dei soliti vizi e vizietti più o meno standardizzati e più o meno (ritenuti) diffusi, il tutto sottolineato da battute in linea con il genere. Senza infamia e senza lode.

Mco 13/02/14 18:16 - 2327 commenti

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Storie di vita parallela, quotidiano vissuto tra casa, lavoro (quando c'è) e scappatelle (chi può). Il tutto porta a un inevitabile redde rationem di fronte a se stessi e innanzi le rispettive famiglie. Vanzina tratteggia con mano leggera e talvolta anche eccessivamente mielosa le vicissitudini di cui sopra ma lascia intendere un quid di tutt'altra fatta nell'ultimo frame... Attori dalle prestazioni altalenanti ma sui quali svetta un sicuramente bravo Papaleo.

Deepred89 10/06/16 21:08 - 3706 commenti

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Storie di ordinaria vita alto e basso borghese dal sapore vagamente televisivo ma non prive di sincerità e riusciti tocchi di ironia. Cast perfettamente in parte, con menzione speciale per un Mattioli sorprendentemente empatico. Non mancano certi passaggi discutibili (la Ralli che, improvvisamente, si trasforma in maestra di vita suggerendo alle figlie che fare delle proprie vite) e la confezione non eccelle, ma si tratta di un prodotto onesto e piacevole, che mantiene ciò che promette.

Vito 6/07/17 04:40 - 695 commenti

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Commedia dei Vanzina sui vizi e i problemi che si celano dietro la facciata della ricca borghesia romana. Pellicola atipica per il duo perché più trattenuta e meno comica rispetto ad altri loro lavori. Molto bravi Ghini e Mattioli mentre sul versante femminile la Ricci e la De Rossi offrono sempre buone interpretazioni. Il migliore è però Papaleo, giornalista sportivo affetto da un antiberlusconismo viscerale che lo porterà nei guai. Regia forse un po' troppo televisiva, ma il film intrattiene e diverte.

Gabrius79 10/09/18 21:16 - 1427 commenti

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Una commedia che tenta maldestramente di ricalcare le vere commedie all’italiana di una volta con risultati traballanti. La sceneggiatura è un po' superficiale, ma viene riscattata da buone prove attoriali (spiccano Papaleo, Ghini e Mattioli) che regalano anche alcuni momenti simpatici. Sempre un piacere vedere Giovanna Ralli come punto di continuità con le commedie di una volta.

Reeves 18/06/23 08:58 - 2214 commenti

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Notevolissima commedia di costume ben scritta e ben diretta, con gli attori che danno il loro meglio e alcune soluzioni decisamente non banali. Carlo ed Enrico Vanzina si confermano validi narratori dei nostri tempi, anche quando guardano alla commedia all'italiana che fu. Ci sono allusioni a Scola e a Risi (il residence dove si rifugia Ghini), ci sono idee e divertimento.
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  • Curiosità Ruber • 3/07/12 18:14
    Formatore stagisti - 9246 interventi
    Ad alcuni personaggi è stato dato il nome reale invece che fittizio.