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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Guy Ritchie si rifà a documenti inglesi relativi alla Seconda Guerra Mondiale desecretati nel 2016 per raccontare l'avventura di una mezza sporca dozzina di uomini lanciati con un peschereccio sulle coste africane per sventare la minaccia degli U-boot nazisti, l'arma in più, i sommergibili che mettevano in scacco le flotte britanniche ed europee. C'è bisogno di fermarli, e se non lo si può fare usando le armi tradizionali tocca farsi venire in mente un’idea. Anche perché Hitler ha già offerto all'Inghilterra la sua proposta di pace: sottomettetevi e non vi faremo nulla. Le alte sfere inglesi sarebbero disposte a cedere: troppo il divario...Leggi tutto con la potenza di fuoco tedesca, meglio evitare lo scontro frontale; ma Churchill (Kinnear) non è d'accordo, naturalmente, e si prepara ad appoggiare un piano particolarmente ambizioso: mandare sull'isola di Fernando Po (oggi Bioko), appena sotto la Nigeria, un manipolo di ardimentosi con l'obiettivo di affondare la Duchessa, una nave italiana che trasporta tutto il necessario agli U-boot per rifornirli e permettere loro di ripartire per nuove missioni.

I nostri eroi dovranno distruggere la Duchessa e pure i due rimorchiatori che la supportano. Non una missione agevole, considerando che l'isola pullula di soldati a protezione. Ad ogni modo questa sorta di proto A-team parte sapendo di dover fare una prima tappa a La Palma, nelle Canarie, dove dovranno liberare un loro degno compare fondamentale per completare il gruppo. Già qui sarà un delirio di proiettili (nonché frecce, perché Alan Ritchson, la montagna di muscoli umana, ama usare l'arco, per uccidere): decine di nazisti stesi come birilli con imbarazzante facilità. Azione modesta, nel complesso, valorizzata da una buona messa in scena ma di semplice routine, senza che Ritchie lasci intravedere il proprio indubbio talento.

Ma è a Fernando Po che la storia trova la sua collocazione maggiore, laddove - in attesa che arrivino i "pazzi" - c'è chi ha il compito di preparare il terreno e tenere buoni i gran capi, per il maggiore dei quali (Schweiger) è chiamata ad entrare in azione la bella Marjorie Stewart (Gonzalez), prototipo della femme fatale che si muove tra locali e feste strizzando l'occhio e seducendo la sua preda attraverso una prevedibile intraprendenza.

Disposte le sue pedine sulla scacchiera il film alterna un po' di azione - con sparatorie e vittime a mazzi - a fasi in cui i nemici si studiano, con rare incursioni in Inghilterra dove Churchill ha il suo bel daffare nel gestire le reazioni di chi pretende di alzare il prima possibile bandiera bianca. Il gruppo d'assalto intanto sa di non potersi far intercettare da nessuno: se li beccano gli inglesi c'è la galera, se lo fanno i tedeschi... tortura e morte. Una prospettiva che tuttavia non li può spaventare, figurarsi... Per quanto ispirata a una vicenda realmente accaduta non siamo in territori molto diversi da quelli dell'action tradizionale, a cui Ritchie prova con scarsi risultati ad aggiungere un po' di personalità.

Il film, colmo di quelle smargiassate tipiche che ci si aspettano da personaggi tanto sopra le righe, raramente convince. Si mantiene in linea di galleggiamento grazie al mestiere del regista, può contare su un'ottima fotografia e una colonna sonora western morriconiana insolita e di pregevolissima fattura firmata da Christopher Benstead (forse la cosa migliore del film), ma in fin dei conti la mediocrità della sceneggiatura (che rozzamente prova a recuperare stilemi tarantiniani) e la scarsa inventiva di un Ritchie a mezzo servizio, poco possono per dare vera forma al tutto, lasciando che si proceda quasi per inerzia fino alla conclusione. Un cast privo di vere star non brilla (tranne Schweiger), stingendosi in un anonimato poco stimolante, specialmente quando si nota che anche quello che dovrebbe essere il gran finale non offre nulla di davvero interessante.



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TITOLO INSERITO IL GIORNO 26/05/24 DAL BENEMERITO SISKA80 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 5/08/24
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Siska80 26/05/24 08:19 - 4184 commenti

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Durante il Secondo Conflitto Mondiale le forze britanniche selezionano un gruppo di soldati scelti per fronteggiare i nemici tedeschi. Catalogarlo come un film di guerra sarebbe riduttivo, perché (e qui sta l'ingegnosità degli sceneggiatori) è anche e soprattutto un action girato in stile moderno nonché, per certi aspetti, una commedia (vedere l'atteggiamento dei protagonisti/body builder per rendersene conto). Forse un po' troppo lungo e dalla trama pretestuosa (gli effetti speciali sono il vero punto di forza, come al solito portati all'estremo), però non male.

Puppigallo 26/07/24 22:33 - 5358 commenti

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Pellicola inutilmente lunga, per quello che deve dire. In più, nonostante sia girata anche con un certo stile, non riesce mai a convincere, assomigliando più a un tentativo soft di imitare Bastardi senza gloria. I protagonisti fanno quello che possono, sparando, scoccando frecce, mitragliando, o usando altre armi (lei). Ma a parte l'inizio, con l'ispezione, il resto non ha quel tocco, quell'incisività che le avrebbero permesso di decollare, di non restare solo nella memoria a breve termine. Vedibile e nulla più.
MEMORABILE: "Più sono cattivi, meglio sono vestiti"; "Per favore vada affanculo"; "Sì... ma no".

Enzus79 27/07/24 06:40 - 3037 commenti

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Ispirato parzialmente da un fatto realmente accaduto durante la Seconda Guerra Mondiale: per colpire le forze naziste l'esercito britannico recluta segretamente un gruppo di uomini altamente qualificati. Se non fosse per la prima parte, il film toccherebbe la noia. I personaggi non sono male. Ritchie fa il verso a Tarantino (e non solo), ma gli manca l'esplosività e l'adrenalina del regista americano.

Galbo 30/07/24 19:50 - 12498 commenti

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Guy Ritchie dirige un film (tratto da una storia vera) che mescola il genere bellico a quello d'azione con reminiscenze di classici del passato e un occhio alla produzione di Tarantino per quanto attiene al tono generale della pellicola. Nel film in questione c'è poco o nulla di originale ma nel complesso il film è abbastanza godibile grazie alla caratterizzazione scanzonata dei personaggi, al buon lavoro degli attori che li interpretano e alla regia dinamica di Ritchie. Rispetto alla storia raccontata, però, il film è davvero troppo lungo.

Rambo90 31/07/24 00:39 - 7790 commenti

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War movie che echeggia i vecchi film sulle missioni straordinarie compiute da un pugno di uomini. Ritchie dirige con competenza e ritmo, senza dimenticare che sta raccontando una storia vera e quindi con un certo ossequio verso la verità. Ironia e azione non mancano e il cast si comporta egregiamente. Non c'è nulla di sorprendente ma è un prodotto di intrattenimento molto ben eseguito.

Daniela 6/08/24 21:04 - 12889 commenti

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Racconta una vera azione bellica condotta in segreto e solo recentemente resa nota, volta a sabotare i rifornimenti degli U-boot che tenevanano sotto scacco i trasporti alleati nell'Atlantico ma lo fa adottando uno stile tarantiniano che fa sembrare fumettosamente smargiasse le avventure di questa sporca mezza dozzina di uomini attraenti che, tra una strage e l'altra, non rinunciano a scambiarsi battute. Messa in conto l'inconsistenza e la scarsa originalità, ci si può divertire grazie al ritmo sostenuto, la confezione brillante e l'ost di palese ispirazione moriconiana.

Capannelle 7/08/24 20:43 - 4469 commenti

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Ispirato a fatti veri, decisivi per favorire l'ingresso degli Usa nel conflitto mondiale. Non sapremo però mai i veri contorni delle operazioni realmente accadute perché Ritchie infarcisce il tutto di personaggi da fumetto e duelli rusticani di poco conto, esagerando col mood tarantiniano e calpestando l'importanza degli avvenimenti. Basti dire che tutte la parte action del secondo tempo è di una noia mortale, tanto è prevedibile e costruita a tavolino. Ritchie rimane schiavo del suo stile grottesco e centrifugante e, prologo a parte, sono due ore perse.

Giùan 20/08/24 09:48 - 4742 commenti

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Anonimo e agonicamente succedaneo. Ritchie dopo il solidissimo The gentlemene il dignitoso Covenant, continua a barcamenarsi in regie di routine più o meno insipide, raschiando in questo caso il fondo del barile o, verrebbe da dire, visto il genere, della garitta. Siamo così di fronte all'ennesima (mezza) dozzina di ingloriosi bastardi, tratteggiati in un mood così platealmente cinematografico che il collegamento con fatti realmente accaduti risulta, se non si conoscesse la Storia, spiazzante. Ai limiti dell'inadeguato anche il cast, con menzione solo per i duetti Schweiger/Gonzalez.

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