Un poliziesco non proprio all'italiana, in realtà è una co-produzione italo-spagnola. Il film ha delle ottime scene d'azione anche se non è un vero e proprio capolavoro. Qui si racconta una storia di mala ambientata in Spagna con atmosfere tipicamente western. Il film in questione resta comunque un pezzo estremamente raro. Misteriosamente scomparso dal panorama home video italiano e altrettanto assente dalla programmazione televisiva. Le ottime scene non mancano, ad esempio: Robert Widmark che viene torturato dentro una cella frigorifera.
Un ottimo poliziesco-noir dalle insolite ambientazioni spagnole. Ottima la prova del cast, dal grosso negro al recentemente scomparso Victor Israel, senza scordare i nostri Giordano e Dell'acqua. Trama un po' banale, ma film che spicca tra i polizieschi meno noti. Lo consiglio.
Una pellicola ibrida che ha pochissimo del poliziesco, poco del noir e una spruzzata di sentimentalismo western. Trama risibile con un inizio a flashback seguito da una rocambolesca fuga che culmina con un duello rusticano. Dialoghi impalpabili spesso inframezzati da musiche da romanzo rosa, evitabilissimo.
Co-produzione italo-spagnola alquanto misconosciuta, tra le peggiori regie del mestierante Garrone. Trattasi di uno pseudo-noir, che nelle intenzioni vorrebbe essere un incrocio tra il film di genere italiano alla Di Leo e il poliziesco americano del periodo. Il risultato è un pasticcio di difficoltosa digeribilità, noiosissimo e recitato alla meno peggio (forse si salva giusto Widmark-Dell'Acqua). Il regista mischia un po' tutti gli elementi più beceri dell'exploitation, più una vaga traccia western sul finale, ma il film rimane a dir poco amatoriale.
Quando si prova curiosità per i b-movie, si sa in partenza quanto sia ardua la ricerca di fiori nel deserto, di elementi che possano rivelarsi simpatici o curiosi o comici. Il presente, purtroppo, è solo deserto: un film brutto e noioso, recitato male, con location squallide (chi ha casa libera? Devo girare un film...), dialoghi un pelo oltre la soglia del primitivo, nudini poco interessanti e limitati, comunque, alla sola prima parte. Si salva qualche scena di lotta, per quanto anche qui vi siano momenti incomprensibili.
MEMORABILE: Gruppo di delinquenti si presenta a mani nude, si fa massacrare e solo alla fine ricorda di avere le pistole!
"Semi-poliziottesco" fuori tempo massimo, fatto in economia, con tanta confusione e non troppa convinzione. Mette insieme tanti pezzetti di cinema già visto dappertutto, a quel tempo; perché gli anni 70 stanno finendo e la formula classica del poliziesco/noir tira meno e le alternative credibili latitano. Il "vantaggio competitivo" è la possibilità di mostrare scene di sesso più spinto (classica quella lesbo e qui c'è) e di calcare la mano sulla violenza (ma qui siamo anche sotto la media). Ma la criticità essenziale è la carenza di fondi (e qui si vede bene).
MEMORABILE: I confusi e inesplicabili flashback: prima il matrimonio e poi donne nude, night club e rapporto a tre; Il finale "sociale" (vedere per credere).
Una commistione di noir e action diretta dal nostro Garrone con la collaborazione di Josè Fernandez Pacheco. La scelta delle location rende perfettamente l'idea di un progetto nato con pochi mezzi a disposizione, sebbene la desolazione giovi più che pesare. Sangue ce n'è poco ma la scena della tortura nella cella frigorifero è di quelle toste. Dell'Acqua se la cava nel ruolo di ladro impenitente ma di questo discreto trambusto filmografico restano scolpite negli occhi due cose: il volto allucinato di Israel e le lunghe gambe della Giordano.
MEMORABILE: Il ballo della Giordano; I flashback erotici.
Scombiccherato, miserabile e senza idee. Questione di budget? In parte: la messinscena ha bisogno di mezzi, certamente, ma questo livello si giustifica solo con l'inettitudine; paradigmatica, in tal senso, l'apparizione del boss con imperdonabili mutandoni ascellari. Sceneggiatura allo sbando, musiche fastidiose. Da getto della spugna.
Terribile gangster movie di Garrone che rappresenta probabilmente il punto più basso della sua carriera. Un soggetto anonimo innesca una sceneggiatura che spesso cade nel ridicolo involontario, con dialoghi che ricordano i peggiori fotoromanzi. Fotografia e sonoro di pessima qualità mentre parlare di montaggio mi sembra esagerato. Musica che mette a dura prova i nervi mentre il cast, semiamatoriale, fa quello che può, ovvero molto poco. Nudi femminili frequenti quanto inutili. Alla parola fine si tira un sospirone di sollievo. Inguardabile!
Ci si sono messe in due, Italia e Spagna, per produrre questo film terribile, senza capo né coda, talmente confuso che non si capisce neanche il genere. Ci sono un po' di poliziesco, un po' di thriller, qualcosa di western, ma lo sceneggiatore non sa decidere e ne esce un minestrone impresentabile. Addirittura anche la musica scimmiotta un po' tutti i generi finendo solo per stancare. Gli attori tentano di far qualcosa ma con tale pochezza è veramente difficile. Da dimenticare in fretta.
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HomevideoGeppo • 6/05/10 16:19 Call center Davinotti - 4285 interventi
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Ecco la rara fascetta VHSCVR cartonata di "Il braccio violento della mala".