Il boy friend - Film (1971)

Più che un film un musical; più che un musical, una lunga interminabile sequenza di balletti coreografici on stage. I costumi sono curati e Twiggy è splendida nella sua interpretazione, ma le figure maschili sono macchiettistiche e il tutto risulta accorpato in un polpettone teatrale. Belli alcuni numeri musicali coreografici, specie il balletto sui piatti per vinile, ma nel complesso il film è esageratamente folkloristico.

Accantonando la sregolatezza, Russell mette tutto il suo genio al servizio dell’omaggio alla sontuosa fantasia coreografica e al candito sfarzo scenografico del cabaret-burlesque-vaudeville-musical d’antan in una dichiarazione d’amore all’epoca-genere che precorre l’outing di Hazanavicius, e come quest’ultimo soffre dell’invalidante contraddizione di un’eleganza manierista che scalda molto gli occhi e molto poco i cuori. Mirabilia e visibilio per chi ha la camera tappezzata da poster di Fred Astaire, tutti gli altri dovranno fare equilibrismo su una gamba sola sul bordo del baratro della noia.

Una trovarobe deve sostituire all'ultimo momento la prima donna come protagonista di un musical. Durante la rappresentazione, la presenza tra gli spettatori di un famoso regista hollywoodiano mette in agitazione gli attori e spinge il regista della scalcinata compagnia a immaginare una messinscena grandiosa in stile Berkeley... Molto meno noto di altri film del regista, è un omaggio, affettuosamente ironico, al musical classico, leggero come Twiggy, modella prestata al cinema qui al suo ruolo più importante, ma anche graffiante come Jackson, acida primadonna infortunata.