I racconti della luna pallida d'agosto - Film (1953)

I racconti della luna pallida d'agosto
Locandina I racconti della luna pallida d'agosto - Film (1953)
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Titolo originale: Ugetsu monogatari
Anno: 1953
Genere: drammatico (bianco e nero)

Cast completo di I racconti della luna pallida d'agosto

Note: Soggetto tratto da due racconti ("L'albergo di Asaji" e "La lubricità del serpente") dello scrittore giapponese Ueda Akinari, facenti parte della raccolta "Racconti di pioggia e di luna" pubblicata nel 1776.

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Tutti i commenti e le recensioni di I racconti della luna pallida d'agosto

TITOLO INSERITO IL GIORNO 18/08/08 DAL BENEMERITO MANULELE81
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Manulele81 18/08/08 18:33 - 83 commenti

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Splendido e intenso dramma rurale col quale il talento di Mizoguchi si consegnò al mondo, raccontando di un artigiano e di un contadino che cercano di fare ricchezza in città, trovando solo la conferma della loro debolezza. Ritratto doloroso e pessimista di una piccola umanità schiacciata dalle proprie ambizioni, che cerca nei valori romanzeschi ed epici il modo per riscattare una vita, non capendo in realtà, l'importanza della vita reale e di chi ci circonda. Figurativamente e stilisticamente enorme.

Mickes2 22/05/12 12:11 - 1672 commenti

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Maestoso tratteggio di un'epoca che soffre, lotta, cerca di comprendersi, fugge. Dramma gelido e dolente che contrappone l’urgenza, la ricerca, la voglia del tutto Umana di una vita migliore piena di ricchezze e soddisfazioni e l’ineluttabilità della tragedia in tempi di guerra e povertà. Viaggio ellittico - ammantato da uno strabiliante impianto figurativo e raffinatissime parentesi liriche - di due esistenze parallele che successivamente si intrecciano nell'amarissima consapevolezza di non poter evadere da un Destino crudele. Elegiaco.

Ryo 13/10/16 13:09 - 2169 commenti

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Film studiatissimo, tratto da due racconti che si intrecciano con una perfetta sintonia tanto che la sceneggiatura sembra nata così. Belli i contrasti fra i due protagonisti, in qualche modo analoghi e allo stesso tempo molto diversi fra loro. C'è da innamorarsi della cura dei costumi e delle scenografie che rendono giustizia a una storia appassionante e triste, che descrive la voglia d'evasione e di riscatto dei protagonisti a discapito di una stabilità che, pur insoddisfacente, li teneva tranquilli.

Cotola 26/09/17 00:32 - 9667 commenti

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Incredibilmente semplice ed allo stesso tempo complesso come solo i grandi capolavori sanno esserlo. Troviamo contrapposti al suo interno tutti i principali elementi dell'esistenza umana: amore, guerra, pace, povertà, ricchezza, avidità, ambizione, voglia di riscatto, coraggio, viltà, bellezza, morte, tragedia. Il più bel film di Mizoguchi in cui il regista raggiunge vette insuperate di splendore formale e abbacinante lirismo. Uno dei capolavori della cinematografica mondiale di tutti i tempi: da vedere e rivedere senza mai stancarsi per apprezzarne al meglio sfumature e significati nascosti.
MEMORABILE: Il bagno ed il picnic.

Daniela 27/01/20 22:57 - 13512 commenti

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Nel Giappone di fine 500 squassato da guerre intestine, Genjurô spera di conseguire l'agiatezza rendendo le proprie ceramiche mentre Tobei sogna di diventare un samurai. Entrambi abbandonano le loro mogli ai loro destini... Capolavoro del prolifico Mizoguchi, visivamente raffinato, in cui il realismo convive con il soprannaturale per veicolare un messaggio dal valore universale sull'inutilità d'inseguire chimere, siano esse la ricchezza, la bellezza o la gloria: tutte illusioni alle quali è contrapposta la saggezza umile della terra di cui si fa portatrice una stupenda figura femminile.
MEMORABILE: La traversata sulla barca; I due fantasmi di donne, quella che vuole amore e prosciuga e quella che dona amore e salva

Deepred89 11/05/20 16:41 - 3918 commenti

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Che lo visioni lo spettatore del 2020 o quello del 1953, la scorrevolezza appare in entrambi i casi precaria. Qualche scena visivamente ammaliante in mezzo a tanti passaggi d'innegabile pesantezza, in primis i datatissimi momenti di guerra al villaggio. Eppure ogni tanto il film ha qualche sussulto: il giovane che sogna di diventare samurai, le fascinose scene di seduzione e il finale con voce over sono bei momenti che riscattano l'insieme, seppur in modo temporaneo, dai quintali di polvere tipici delle top ten della critica. Si arriva al **!.

Faggi 18/05/20 13:03 - 1551 commenti

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Raffinatezza lirica e intensità drammatica. Realismo schietto e brillamenti fantastici, misteriosi, ovvero amalgama di naturale e sovrannaturale. Due storie parallele nella geometria filmica non euclidea, nella cosmesi raffinata dei dati apparenti: come in un altro mondo ma che invece è questo, anche se siamo nel Giappone delle guerre e dei samurai, delle violenze, degli spiriti maligni, delle prostitute ineffabili, dei contadini esuberanti e degli artigiani sublimi. Il segreto della magia è nella semplicità del procedimento.

Giufox 16/06/21 19:48 - 415 commenti

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Opera impressionante e priva di rughe, abitata da uno stile registico minimale - diretti i rimandi al teatro No - ma quasi occidentale nello scindersi in una serie di riflessioni sull'ambiguità umana e il ruolo dell'arte nel processo di superamento di se stessi. Destini che vagano in parallelo sulla miseria di un tessuto medievale arido e brutale, intatto nella sua spietatezza e "infinito nei dettagli". Inspiegabile quanto resti un passo indietro rispetto ad altre pietre miliari del cinema asiatico e mondiale tutto. Tra ceramiche, samurai e fantasmi l'eleganza della settima arte.
MEMORABILE: La panoramica sul finale; L'incontro della donna coi banditi; La preparazione del fuoco.

Noodles 8/11/22 09:32 - 2794 commenti

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Le perle che si possono reperire nel cinema giapponese d'altri tempi pochi altri te le regalano. Su uno sfondo realistico di guerra e povertà nel Giappone medievale si staglia una vicenda di grande umanità, a tratti commovente, impreziosita da un tocco surreale e fantastico che lo rende pressoché indimenticabile. Oltre alla grande bravura del cast è notevole la sapienza del regista nel vagare da un registro all'altro senza che lo spettatore tolga gli occhi dallo schermo. Pellicola per nulla invecchiata nonostante i tanti anni passati. Straordinario, da vedere.

Myvincent 6/01/23 07:16 - 4090 commenti

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Due uomini durante una feroce guerra perseguono la loro vanità attratti dal danaro, dal potere e dalla bellezza dimenticando ciò che già si trova perfetto davanti ai loro stessi occhi. Una favola nera sull’egoismo umano, sulle atrocità delle guerre che sono sempre quelle, in qualunque epoca. Solo le donne saranno capaci di dare continuità alla storia, persino nella loro vita ultraterrena. Film dalle grande capacità evocative, pur se in una maniera totalmente differente rispetto al cinema occidentale.

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Rambo90 30/11/24 01:48 - 8118 commenti

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Cinema rigoroso ma che ha tanto da dire, molto affascinante nelle immagini e nei costumi, anche se un po' ostico nella narrazione. Delle due storie intrecciate la più interessante è quella che vede il mercante di vasellame colpito dall'incanto di uno spirito ammaliatore, fascinoso e conturbante racconto sulla stupidità umana e sull'ostinazione che nulla porta di buono. Meno interessante l'altro sul samurai a tutti i costi. Regia lineare ma che sfrutta ogni piega della sceneggiatura per delinearsi. Buono.
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