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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Fast & Furious 6
Anno: 2013
Genere: action (colore)
Regia: Justin Lin
Note: Aka "Fast and furious 6".
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L'IMPRESSIONE DI MMJ
Una formula facile predisposta all'infinita replica, le due star (Diesel e Walker) pronte a ritrovarsi ancora insieme sul set per la gioia del pubblico... Non ci voleva poi molto per preparare il sesto capitolo della saga, e difatti lo sforzo in sede di sceneggiatura è minimo, giusto un ricalco di mille altri action, con un prezioso chip da sottrarre alle mani del cattivissimo di turno (Luke Evans), ovviamente spietato, odioso e sgusciante. La differenza allora dovrebbe farla l'azione, ma anche sotto questo punto di vista non si segnala niente di v veramente memorabile. Certo la sequenza con il carroarmato in autostrada lascia il segno, così come il finale con l'aereo in partenza sulla pista di decollo...Leggi tutto più lunga della Terra (un centinaio di chilometri almeno, fatti due calcoli e considerando il procedere ovviamente rettilineo dell'aereo), ma la realizzazione non è poi così virtuosa e di sequenze anche più spettacolari "on the road" ne abbiamo viste di migliori già dai tempi di MATRIX RELOADED. Insomma, Justin Lin non sfrutta ancora appieno il potenziale dell'idea, per quanto il lavoro sul montaggio sappia comunque valorizzare gli inseguimenti. I personaggi si confondono nell'anonimato, sovrapponibili senza fatica a quelli di altri mille action: lo sguardo sprezzante di Michelle Rodriguez, le pose da diva sofisticata della splendida Gal Gadot, la monoespressività di un Vin Diesel nell'abituale modalità Bruce Willis rintronato, l'altezzosità fiera di The Rock, la giocosa simpatia degli immancabili componenti di colore e dell'orientale, più introverso. Ci sono da rilevare un non disprezzabile gusto per l'ironia in taluni dialoghi (bella la stretta di mano stritolante di The Rock), un'ottima resa dei corpo a corpo (impressionanti quelli tra veri e propri armadi umani, ma d'effetto anche quelli femminili) ed effetti speciali altamente professionali, con qualche buona ideuzza qua e là (l'uomo risucchiato dal reattore dell'aereo in fiamme). La gara clandestina in auto per le strade di Londra, metropoli scelta come teatro principale, non impressiona troppo ma conferma la professionalità della messa in scena, la colonna sonora si accompagna al meglio quando l'azione prende il sopravvento. Infine ecco Jason Statham far capolino dopo i primi titoli di coda per prepararci al numero 7. Pronta la carta carbone...
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Chiudi TITOLO INSERITO IL GIORNO 24/05/13 DAL BENEMERITO RAMBO90 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 1/06/13
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- Un film straordinario, quasi perfetto!:
Didda23 - Grande esempio di cinema:
Rambo90 - Quello che si dice un buon film:
Lòpe, Minitina80 - Non male, dopotutto:
Marcel MJ Davinotti jr., G.enriquez, Belfagor, Markus, Pol, Furetto60 - Mediocre, ma con un suo perché:
Puppigallo, Galbo - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Cloack 77
Lin è riuscito fin dal quarto capitolo a portare la saga verso altri lidi, ad ampliare l'azione oltre alle solite corse clandestine e questo film non fa eccezione. Spettacolare, serratissimo, ricco di colpi di scene ed ironia, è un action che sa intrattenere davvero bene. Il cast corale funziona, nessuno è sprecato e nessuno pesta i piedi agli altri, con menzione d'onore per un The Rock particolarmente tamarro. Grandi scene action, non invadenti gli effetti speciali.
Questa sbruffonata testosteronica ha un perchè solo grazie alle due scene principali, tanto assurde quanto spettacolari (quella con l'artiglieria a dir poco pesante sull'autostrada "Qualcuno faccia qualcosa! Ho un carro armato sulle chiappe!" e il macello notturno con l'aereo). Il problema è che poi c'è il resto del film, dove si ha a che fare con personaggi super eroi (gli manca solo il costume), battute da quattro soldi e prove di forza dove la donna più delicata ti squarta con un sorriso. E' tutto così mostruosamente pompato e esagerato da risultare poco digeribile. Giocattolone.
MEMORABILE: Persino in carcere, contro gente col coltello, il nostro eroe fa faville; La presa al volo della ragazza (Superman non avrebbe potuto fare di meglio).
Molto più ricco nella trama rispetto ai primi capitoli, dove la storia era incentrata su auto e asfalto; qui c'è più azione vera e propria. Ottimo cast, tutti gli attori perfettamente sincronizzati, battute umoristiche e qualche scenetta ascrivibile al "demenziale". Non mancano i classici colpi di scena che ribaltano la situazione. Forse un po' fuori luogo la sequenza del carro armato che schiaccia auto per strada.
MEMORABILE: Hobbs che "offre" una merendina a Roman mandando in mille pezzi il distributore automatico con un colpo di pistola.
Di questa saga avevo visto solo il secondo episodio, ma non ho avuto problemi a passare direttamente al sesto: il soggetto di questi film è così stringato che le novità inerenti alla storia sono davvero pochissime. In ogni caso la pellicola non è male, i personaggi hanno la faccia giusta, c'è un buon ritmo e le scene d'azione sono curatissime, anche se nel finale si rasenta l'assurdo in più di un'occasione, specie nella spettacolare scena sul ponte.
Dopo un quinto capitolo un po' esitante, questo sesto film abbraccia pienamente la propria natura assurda fra esplosioni, inseguimenti che sfiorano la parodia, qualche battuta ben piazzata e livelli estremi di tamarraggine. Il ritmo è quello giusto, Vin Diesel è sempre più a proprio agio in questo ruolo e The Rock sempre più imponente, mentre Walker si conferma dispensabile e poco coinvolto nell'atmosfera generale del film. Anche se alcune sequenze sono tirate per le lunghe, il ritmo è quello giusto. Ebbene sì, mi ha divertito.
MEMORABILE: Hobbs che spara al distributore automatico; La presa al volo in stile Superman con tanto di atterraggio sul parabrezza.
Come il vino anche la saga di Fast & furious con l'invecchiamento migliora... Lin costruisce una serie inquantificabile di scene action girate con i cosiddetti, mescolando testosterone, adrenalina e impossibilità assortite che proiettano la nostra tamarragine oltre il creato. Testate volanti, salvataggi estremi, estenuanti corpo a corpo ridefiniscono nuovi standard qualitativi coi quali ogni action a seguire dovrà fare i conti. Lasciate ogni verosimiglianza o voi ch'entrate!
MEMORABILE: Le scazzottate fra la Carano e la Rodriguez; La scena alla metropolitana; Il finale e ciò che succede dopo...
D'ambientazione pressoché londinese, questo sesto capitolo della celebre saga automobilistica svolge l'usuale compito del cinema d'azione fatto di muscoli, poche parole ma virili, corse sfrenate in città completamente nelle mani di quattro matti, botte da orbi da cui se ne esce sempre bene (un'ora di furiosi cazzotti tra due donne e il Rimmel è ancora lì, cristallizzato) e qualche scena al cardiopalma efficace ma inverosimile. La pellicola funziona per chi è in cerca di svago e il prodotto si segnala come di discreta fattura.
La sceneggiatura sa di pastone indigesto; Toretto ormai è un "risolutore" di qualsiasi problema mondiale e non può non vedersela con pericolosi criminali che possono ricattare il mondo, contando su un aeroporto dalle piste lunghe quanto gli Stati Uniti. Ma questa è facile ironia, il vero allarme è l'espressività di Vin Diesel, che a malapena riesce a bofonchiare qualche parola; in compenso tra lui e Dwayne Johnson non si comprende chi sia il campione di lancio "dell'avversario". C'è davvero poco da prendere sul serio.
Praticamente un Fast 5 "più grosso", ma non per questo migliore. Laddove Lin aveva azzeccato l'equilibrio giusto tra tutte le componenti consegnandoci un filmone, qui balza agli occhi la disomogeneità dell'insieme, una vera e proprio accozzaglia di scene legate insieme da continue forzature narrative. Il tentativo finora timido di buttarla sulla saga familiare diventa qui un leitmotiv fastidioso, che appesantisce inutilmente un film apprezzabile unicamente per le grosse (questo non si discute) scene d'azione.
Dopo il fortunato ed artisticamente piuttosto riuscito Fast 5, Justin Lin torna dietro la macchina da presa per un episodio che poco o nulla porta di nuovo alla serie se non il ritorno della Rodriguez nel cast. Gli ultimi due film finiscono così per somigliarsi pericolosamente e, tra una movimentata scena d'azione e l'altra c'è il rischio che lo spettatore si confonda. Tutto molto ben realizzato e spettacolare è vero (e con qualche esagerazione di troppo), ma altrettanto ripetitivo, in attesa dell'inevitabile sequel.
Jordana Brewster HA RECITATO ANCHE IN...
La banda al completo con l'aggiunta dell'imponente presenza di Dwayne Johnson ha ben funzionato nel quinto episodio, quindi il sesto si adegua. Il risultato è apparentemente simile, ma qui manca il fascino della rapina impossibile; questione di gusti. La spettacolarità ritorna quindi su strada, la sequenza in autostrada è da applausi "esagerati". Diesel mi è sembrato più in forma rispetto al recente passato. Ho il sospetto che non finisca qui.
Nel momento in cui decide di abbassare il livello di puro fanatismo automobilistico, il film riesce a raggiungere la commestibilità cinematografica. La medesima considerazione vale per i personaggi femminili, che acquisiscono un tratteggio accettabile. L’interesse si sposta maggiormente sulla trama, piuttosto semplice e generica, ma con a disposizione un filo logico da seguire. Nulla da eccepire, invece, sulla spettacolarità di quelle scene che rappresentano un punto fermo della serie. Per quanto assurde e con l’unico scopo di ostentare i muscoli, si lasciano apprezzare nel contesto.
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