Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 16/06/08 DAL BENEMERITO PIGRO
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Pigro 16/06/08 20:47 - 9666 commenti

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Pasolini cala un mito greco in un contesto pre-storico desertico: scelta inimmaginibile fino ad allora, ma potente e indimenticabile. La storia di Edipo è uno scavo sofferto nelle radici dell’uomo, ma anche la richiesta di una nuova responsabilità personale dell’intellettuale moderno, visto che tutta la storia parte da un riferimento autobiografico. Bello lo squilibrio tra la prima parte senza parole e la seconda che riprende la tragedia di Sofocle. Teatro chiama teatro: nel cast un viscido Carmelo Bene e un profetico Julian Beck.

Cotola 17/08/08 04:06 - 9043 commenti

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Discreta versione modernizzata (con tanto di prologo negli anni Venti ed epilogo nei Sessanta) della splendida tragedia di Sofocle che Pasolini segue fedelmente nei suoi elementi narrativi essenziali. Bella la messinscena, ottimi i costumi di Danilo Donati e bravi gli attori. I puristi potrebbero storcere il naso: chi si aspetta una tragedia classica è avvisato.

Renato 16/11/09 13:08 - 1648 commenti

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Pasolini filma la sua versione della celebre tragedia greca, prendendosi ovviamente qualche libertà come ad esempio la cornice contemporanea che apre e chiude il film. Diciamo subito che la visione a tratti non è delle più agevoli, ma alla fine si viene ripagati di tanta attenzione: sulla storia poco da dire, il cast è superbo (la Mangano lascia impressionati) e spesso si ha davvero l'impressione di tornare indietro nel tempo.

Jorge 23/04/10 01:12 - 164 commenti

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Pasolini decontestualizza storicamente prologo ed epilogo, poi si cala nella tragedia sofoclea con maestria; i costumi accurati, i canti magici, i luoghi incantati... il buon gusto è evidente, la regia sapiente, il cast è in parte ed è scelto con cura. Per chi ama i classici, l'Edipo Re di Pasolini è una goduria. Il complesso edipico non l'ha scoperto Freud... è atavico e segna per sempre il destino dell'uomo... è questo il messaggio del film e Pasolini ce lo urla, con la sua strafottenza unica, indimenticata, rimpianta.

Yamagong 28/12/16 18:10 - 274 commenti

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La cecità edipica come condizione ineluttabile di ogni tempo. Pasolini eterna il mito ponendolo in una desertica pre-storia levantina. Spogliata ogni iconicità fantastica, di Edipo non rimane che la miseria umana, la beffarda e rovinosa caduta nell'ignoranza di sé. Una condanna dai molti araldi: la famiglia (la gelosia del padre), il regime economico (la Bologna borghese del finale), un'istituzionalizzazione della vita che ossifica e maledice il medesimo stare al mondo. L'asciuttezza stilistica boccheggia a tratti, ma infine pervade e trionfa.

Pinhead80 29/05/18 20:07 - 4758 commenti

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Tra i film di Pasolini uno dei meno riusciti. Il prologo e l'epilogo ambientanti in epoche diverse rispetto al nucleo centrale non aggiungono nulla di particolare a un'opera drammatica per natura in cui il taglio pasoliniano non riesce a essere così incisivo. Le cose migliori le ricaviamo dalle interpretazioni femminili, mentre i ragazzi di borgata non sembrano a proprio agio nella messinscena. L'originalità c'è ma il risultato delude.

Rocchiola 13/08/18 08:34 - 964 commenti

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Pasolini traduce in immagini la tragedia di Sofocle. Se la messinscena in una Grecia barbarica e senza tempo che sfrutta i paesaggi aridi del Marocco è suggestiva, come anche i primitivi e fantasiosi costumi di Danilo Donati, quel che sfugge è il significato generale dell’operazione e anche la recitazione dei soliti “ragazzi di vita” mal si adatta a un testo classico come questo. Il prologo negli anni 20 e l’epilogo nella Bologna moderna sono sinceramente incomprensibili. Un'opera poco coinvolgente e irrisolta.
MEMORABILE: L'uccisione del padre; Lo scontro con al Sfinge; La profezia di Tiresia; L'accecamento dopo la scoperta della verità.

Bubobubo 14/01/19 18:14 - 1847 commenti

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Il film migliore di Pasolini - per quanto, a conti fatti, bisognerebbe scrivere "opera filmica", in quanto sono evidenti le ambizioni di trasportare sullo schermo cinematografico un tipo di linguaggio omnitemporale, altero e sacrale, che si pone fra teatro e performance artistica. Certo esigente e non per tutti i gusti, ma tutto è miracolosamente al posto giusto: dalle magnetiche ambientazioni marocchine alla mesmerizzante bellezza di Giocasta-Mangano, sino ai poli opposti Citti-Beck (sanguigno e ruvido l'uno, elegante ed erudito l'altro).
MEMORABILE: Il monologo di Tiresia-Beck.

Alex75 5/02/19 13:36 - 880 commenti

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Pasolini rilegge in modo personale l’opera di Sofocle, con un prologo spiazzante e carico di cattivi presagi e un epilogo che tira le somme, confermando l’universalità e l’atemporalità del mito di Edipo e della tragicità della conoscenza, enfatizzate anche dall’ambientazione in lande marocchine fuori dal tempo. Cast sontuoso e interpretazioni intense, con Bene, Beck, Valli e la sublime Mangano, anche se Citti e Davoli, malgrado l’evidente e il lodevole impegno, non convincono appieno.
MEMORABILE: L’oracolo di Apollo; “L’abisso in cui mi spingi è dentro di te”; I dialoghi con Tiresia, Creonte e Giocasta; “La vita finisce dove comincia”.

Thedude94 10/02/20 23:26 - 1096 commenti

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Pasolini ci regala la sua versione dell'Edipo re e ci porta in un periodo storico non ben precisato ma caratterizzato da credenze popolari, oracoli e malattie che radono al suolo città intere. Gli scenari desertici che accompagnano il calvario del protagonista (un meraviglioso Citti) sono filmati splendidamente e suggellati da un'ottima fotografia. Era difficile fare meglio di così; confrontarsi con la storia non è facile, ma il regista ci mette il suo tocco critico nei confronti della società e del benessere. Esemplare.

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Deepred89 9/03/21 23:28 - 3706 commenti

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Interessante trasposizione su pellicola della tragedia di Sofocle, in cui Pasolini ovvia a certi suoi limiti tecnici riducendo i tipici primi piani frontali e privilegiando campi lunghissimi che esaltano le originali ambientazioni desertiche, ovviamente con uno staff di grande professionalità a reggere il gioco. Ritmo snellibile ma ottimo cast, con un Citti che non sfigura in un ruolo insidiosissimo. Incipit ed excipit che nulla aggiungono e nulla tolgono. Ridondante ma intenso, senza troppi intellettualismi gratuiti, a differenza del successivo Medea. Tra i Pasolini migliori.

Noodles 16/04/21 23:04 - 2227 commenti

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Versione intensa e con diversi lati criptici della famosissima tragedia di Sofocle, in cui Pasolini si concentra più sulla questione psicologica nei vari personaggi, tutti ben interpretati dall'ottimo cast. Film preceduto da un particolare prologo e chiusa da un epilogo quanto mai enigmatico. Una parte iniziale con pochissimi dialoghi, più lenta, e una seconda più veloce, che entra nel vivo della vicenda. Lo stile è quello pasoliniano. La telecamera a mano, la poetica imperfezione della fotografia, l'interpretazione ingenua ma perfetta di Franco Citti... c'è quasi tutto. Da vedere.

Myvincent 3/06/21 08:18 - 3741 commenti

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Pasolini affronta la cultura classica affidandosi come al solito al suo registro poetico e rappresentativo, fatto di vuoti, immagini, sensazioni che ci riportano agli albori della civiltà. La storia terribile di Edipo è la condanna di chi non può fare nulla per cambiare le sorti di un destino segnato e gli dei cattivi necessitano di un qualche cambiamento che solo le religioni successive sapranno apportare. Dispiace vedere come il protagonista abbia il volto di Franco Citti, inadeguato al ruolo (nonostante il doppiaggio). Questa volta la trasposizione borgata/Olimpo non dice granché.
MEMORABILE: Gli stupendi paesaggi desertici e diroccati del Marocco.

Pessoa 12/08/22 16:45 - 2476 commenti

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Pasolini stravolge la tragedia di Sofocle in tutto tranne che nel suo senso più intimo, e ne fa una parabola laica, più adatta alle sue corde. La mano del regista friulano è riconoscibile fin dalle prime sequenze, con forti contrasti fra cinema popolare e alta letteratura, e le provocazioni sono limitate dall'aura classica che investe l'opera. Di gran pregio le location nordafricane, che donano grazia al racconto, più discutibile il cast, in cui ad una grande Mangano viene affiancato il volenteroso Citti alle prese con un personaggio evidentemente più grande di lui. Cinema d'autore.

Xabaras 7/12/22 10:43 - 210 commenti

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Uscito in pieno Sessantotto, il film rispecchia un famoso aforisma di Pasolini: "Il potere non sarà mai nelle mani di chi se lo merita". Attraverso la sua forma di "spaghetti-mitologico" l'autore vuole dunque tracciare un parallelo sulla follia del Potere e dei Potenti, che non può causare che lutto e follia. Ecco così spiegato l'iniziale prodromo ambientato negli anni Venti: una guerra è appena finita, ma nella mente del soldato che guarda il neonato già si affollano presagi di pazzie e ingiustizie. Gli arabeschi del destino che colorano la pellicola la rendono impalpabile.

Paulaster 27/03/23 18:12 - 4417 commenti

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Pasolini rilegge Sofocle mettendo nell’introduzione i suoi riferimenti personali e sviluppando poi la sua idea della tragedia. A livello registico mostra solo qualche carrellata, anche se di buone idee ce ne sono (i primi piani, i silenzi iniziali, l’uso di musiche rurali). Citti viene doppiato e mantiene bene il personaggio, Davoli invece sembra artefatto. La Mangano avrà un grande fascino ma recita col freno a mano. Ottime le ambientazioni desertiche e la cura dei costumi.
MEMORABILE: L’oracolo; L’uccisione del padre; Accecato per le vie della città.
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  • Homevideo Xtron • 16/11/13 13:14
    Servizio caffè - 2149 interventi
    Io ho l'edizione Eureka-Masters of Cinema che contiene sia la versione dvd che quella bluray, entrambe con l'audio italiano
    Il dvd ha un sistema anticopia che mi ha reso un po' difficoltosa la visione sul PC...

    BLURAY:



    DVD:
    Durata 1h44m08s NTSC (immagine a 45:03)

    Ultima modifica: 16/11/13 14:37 da Zender
  • Curiosità Lucius • 31/03/15 11:40
    Scrivano - 9051 interventi
    Direttamente dall'archivio cartaceo personale di Lucius, il flanetto originale inglese:

  • Homevideo Rocchiola • 13/08/18 08:40
    Call center Davinotti - 1254 interventi
    Il DVD italiano della Warner attualmente ancora in commercio propone un video pulito ed abbastanza definito, ma è ovvio che il BD dell'inglese Eureka è un gradino sopra soprattutto a livello di definizione. La videoteca dove mi fornisco (Veco a Torino) ha da poco reso disponibili in negozio tutti i titoli italiani del catalogo Eureka a prezzi ottimi che vanno dai 15,99 ai 17,99 circa. Un ultima precisazione il film in questione vietato ai minori di 18 anni, è praticamente invisibile in televisione.
  • Homevideo Buiomega71 • 13/08/18 09:51
    Consigliere - 25998 interventi
    Rocchiola ebbe a dire:

    Un ultima precisazione il film in questione vietato ai minori di 18 anni, è praticamente invisibile in televisione.


    In realtà trasmesso ben due volte da Rete 4 a notte fonda.
  • Homevideo Rocchiola • 13/08/18 14:15
    Call center Davinotti - 1254 interventi
    Ah, mi è sfuggito, ma quando è stato trasmesso?
    E poi comunque avrà i soliti tagli per alleggerire il divieto ai 14 anni, quindi per la versione integrale bisogna comunque rivolgersi all'home video.