Mentre i produttori americani sono indecisi se fare un remake dei loro boxer, la Thailandia piazza un horror nella lista dei migliori horror dell'ultimo biennio. Steso un velo pietoso sulla new-wave di genere italiana, si facciano da parte i pur volenterosi cugini d'oltralpe, perché questo è cinema che-nel-solo-prologo snocciola una sequenza di paure ancestrali da applausi. Certe sequenze ricordano Argento, non a caso uno dei pochi registi, insieme appunto a quelli orientali, ad aver detto qualcosa di nuovo sui meccanismi della paura.
Niente di nuovo sul fronte... orientale. Shane è un proiezionista disposto a fare copie di film prima dell'uscita nelle sale, al fine d'intascare qualche soldo per procacciarsi la droga. Quando s'imbatte nell'horror "Spirito vendicativo" scopre, però, con orrore, che alla base del film sta un fatto di cronaca. Ma la vendetta arriva direttamente dal set, causa incidente in fase di lavorazione. Ben costruito a livello tecnico, Coming soon mette assieme una lunga fila di luoghi comuni inserendo l'elemento innovativo plagiato, con buona probabilità, da Cigarette burns ed Il seme della follia.
MEMORABILE: Il finale, con il protagonista "assorbito" dalla pellicola maledetta e destinato a soccombere alla furia dell'impiccata.
Anche l'occhio a mandorla vuole la sua parte di Midnight movie; e l'avrà eccome dato che Chaba vuole gli occhi come parte per il tutto, metafora del cinema che chiede in permuta l'organo della vista. Chaba però non li ridà indietro, e il film che la contiene la prende d'esempio intrufolandosi nel reale e cavando vite anziché bulbi oculari. E si va: lo spettatore salga pure sul Ring, sfidato dai soliti lavasbianca a mezz'aria che fan "buh!" accompagnati da gong di noise a tutto decibel. Bastano due spauracchi ben collocati e un po' di follia per non destarsi dal torpore con la Luna di traverso?
Ed ecco spuntare dalla Thailandia un horror tutto spauracchi e fantasmi veramente ben fatto. La sceneggiatura si sviluppa piuttosto bene ed in modo originale, tranne ovviamente per la parte della maledizione, abusatissima in Oriente. La regia ci regala buoni momenti di tensione e paura, le scenografie inusuali dei cinema asiatici sono adatte ed il film "Spirito Vendicativo" è altrettanto buono. Sul livello tecnico ineccepibilmente ottimo, sul livello visivo altrettanto. Fossero tutti così i film americani... tutta tensione e paura.
Sto guardando una copia piratata di un film dove il protagonista si occupa di pirateria e rischia di impazzire. Divertente. L'incipit è visivamente molto bello poi si rientra nella realtà dove l'ambientazione nel multisala non è male. Peccato che la storia ristagni vivendo molto sui soliti elementi: visioni, martellate sonore e facce costantemente spaurite dei protagonisti. Si riprende verso il finale col chiarimento dell'enigma. Attori così così.
Mentre tornavo a casa in macchina, ho visto un cartello che si è illuminato di colpo. Era notte fonda ed ero su una strada non illuminata. M'è preso uno "sciupòn"! Ecco, quel momento mi ha fatto più paura di tutto il film. Horror thailandese, poche pretese. Esiste una sceneggiatura? O esiste una storia? Non credo. Brutto come la morte, spaventoso come un foglio di carta bianco. Neanche nelle scene da classico saltone sulla sedia riesce a ottenere il suo scopo. Piattezza inenarrabile. Di certo gli attori cani non aiutano.
Inizia bene, con una bella scena carica di tensione. Quando poi si iniziano a scoprire le carte, si vede che "il gioco" non è certo nuovo, eppure potrebbe venirne
fuori una mano interessante e invece il plot spreca tutto, iniziando a prendere le
strade più banali e risapute, finendo poi per inzaccherarsi in un pantano di sciocchezze sempre più grandi, colmando in un finale che mi ha lasciato abbastanza
basito. Nè disprezzabile ma nemmeno irresistibile.
Filmetto asiatico senza infamia né lode in cui il cattivo è il solito fantasma di qualcuno morto ammazzato in circostanze tragiche e che vuole vendicarsi un po' su tutti (in questo caso di chi guarda un film al cinema). Il film non è brutto, offre diverse scene interessanti e qualche piccolo spavento, ma è l'ennesima brutta copia di Ringu.
Quest'horror made in Thailand è ambientato all'interno di un cinema, dove la proiezione di un film risveglia vecchi "merletti" in un crescendo di misteri agghiaccianti. Il bello del film è che confonde continuamente il piano reale con quello cinematografico, distinguendosi dalla miriade di opere contemporanee, alquanto banali e prevedibili.
Horror tailandese tutt'altro che originale che prende a piene mani dal cinema di genere e tesse una trama troppo derivativa da pellicole di successo partendo da Nightmare (il linciaggio da parte dei genitori delle vittime) per proseguire con chiari riferimenti a The ring, solo per dirne un paio. Alcuni momenti all'interno del cinema sono riusciti ma è davvero poco per poter apprezzare un'opera troppo impersonale.
Assemblaggio a tratti deprimente di idee rubate: da un'agghiacciante film proiettato al cinema (Dèmoni) fuoriesce un'entità malefica (Dèmoni 2) che appare nei luoghi più impensabili (The ring), non risparmiandosi neanche inseguimenti per i corridoi oscuri (Hellraiser 2) e portando con sé le vittime dentro la pellicola (Illusione infernale). Spaventi che arrivano quando te lo aspetti, effetti digitali scarsi, attori mediocri e spaesati, intreccio assente. Buoni il make-up e il colpo di scena originale, anche se il finale è scontatissimo.
MEMORABILE: Il protagonista (siamo in Thailandia) scommette su Cagliari, Milan e Palermo...E vince!
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Chicche di doppiaggio (in real time): il protagonista di questo film ambientato in Tailandia decide di puntare 1000 bat (valuta locale) su Milan, Cagliari e Palermo!!
Ora se per assurdo decidi di localizzare l'oggetto delle scommesse allora fallo anche per la valuta.
Oppure fallo puntare su squadre universalmente conosciute Real, Chelsea o altro. Chi ha tradotto e diretto il doppiaggio, delle donne?
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Ho visto i sottotitoli inglesi, in effetti si parla proprio di quelle 3 squadre.. chiedo scusa ai doppiatori.
Ridotti male 'sti tailandesi.