Blues Brothers - Il mito continua - Film (1998)

Blues Brothers - Il mito continua
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Diciotto anni dopo l'indimenticabile capolavoro musical-demenziale diventato col tempo uno dei più geniali cult di sempre, John Landis ci riprova, assistito (anche in sede di sceneggiatura) dall'unico fratello Blues sopravvissuto. Nessuno si aspettava che fosse possibile ripetere l'alchimia vincente del capostipite (sostituire John Belushi con John Goodman si è rivelata una mossa completamente sballata), ma un simile disastro era altrettanto impensabile. Landis aveva già dato prova recentemente di aver perso per strada con THE STUPIDS...Leggi tutto buona parte del suo talento comico, ma con questo BLUES BROTHERS 2000 (così il titolo originale) ha veramente toccato il fondo, livellando l'umorismo su standard terribili. Si punta ancora sull'imperturbabilità espressiva di Aykroyd cercando anche di trasferirla sul pacioso faccione di Goodman e di J. Evan Bonifant (è il piccolo Buster), ma è chiaro fin da subito che non può bastare. Né può bastare la presenza di tante icone della musica blues (ci sono di nuovo Aretha Franklin, BB King, James Brown e ancora Wilson Pickett, Eddie Floyd, Dr. John, Clarence Clemons fino a Eric Clapton e Steve Winwood), costrette a fare la parodia di se stesse in un film che in fondo più che un seguito pare un vero e proprio remake. Ma non c'è più l'energia di 18 anni fa, gli inseguimenti sono limitati, gli incidenti pure (tranne uno, davvero catastrofico ma oltremodo ripetitivo) e le gag strizzano ormai l'occhio al pubblico delle famiglie, unico al quale può risultare simpatico l'inserimento del piccolo Buster, destinato a tentare di strappare qualche risata solo in virtù della sua giovane età. Insomma Landis, vistosi evidentemente nell'impossibilità di ripetere l’exploit di BLUES BROTHERS, ne ha ripreso le uniche matrici che potevano essere facilmente riprodotte (le canzoni a sfondo blues, sulle quali si innestano varianti bluegrass e caraibiche, i balletti ipercoreografati e poco altro) e le ha inserite in un polpettone interminabile (circa due ore) senza capo né coda. Un'operazione sciatta e triste, che Aykroyd avrebbe forse dovuto rifiutare per un onorare la memoria di Belushi, attore che proprio nella parte di Jake Blues (soprattutto al “Saturday Night Live”) aveva saputo dare il meglio di sé prima di scomparire prematuramente. Di rado si nota un simile divario tra un film e il suo seguito e da Landis non ce lo si attendeva. Purtroppo invece BLUES BROTHERS 2000 finirà accantonato come una delle parentesi più buie della carriera altrove meritevole di Landis. Attori fuori parte, effetti speciali fuori luogo per un cocktail da dimenticare quanto prima.

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Renato 3/07/07 21:41 - 1648 commenti

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Triste, inutile, fuori tempo, pesante: è già stato detto praticamente tutto su questo attesissimo sequel. Io al cinema mi sono chiesto soprattutto il perchè, ovverosia -motivi economici a parte- quali motivazioni avranno spinto Landis a mancare di rispetto così smaccatamente al suo capolavoro. Risposte non ce ne sono, almeno non di certe; lasciamo semplicemente che questo film scompaia nel dimenticatoio che -inesorabile- attende i peggiori errori su celluloide come questo.

Blutarsky 29/08/07 16:47 - 360 commenti

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Un film che non aveva ragione d'essere, non essendoci più i "fratelli". Al limite del remake; stanco, triste, quasi necrofilo negli intenti, un disastro su tutti i fronti. A riempire il buco lasciato da John, vengono usati tre malriusciti personaggi tra cui un insopportabile bambino. Manca totalmente la carica anarchica del primo film, così come la qualità dei numeri musicali. L'unica cosa degna di nota sono i 30 kg persi da Aykroyd (e ho detto tutto). Eretico...

Sunchaser 14/10/08 20:44 - 127 commenti

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A diciotto anni di distanza John Landis e Dan Aykroyd tornano al loro film più famoso e riuscito. Purtroppo non c'è più il mitico John Belushi, sostituito dal bravo John Goodman, che ce la mette tutta ma riesce ad eguagliarlo solo nella stazza. Quel che peggio è che sembra non esserci più nemmeno Landis, che dirige in maniera piatta e opaca, mal coadiuvato da una sceneggiatura che ricalca il predecessore senza possederne lo spirito goliardico e irriverente. Rimangono i numeri musicali. Troppo poco.

Enzus79 1/01/09 15:27 - 2895 commenti

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Peggio non si poteva fare. C'era la necessità di farlo? Per John Landis ed Aykroyd evidentemente si. Il risultato è catastrofico: hanno rischiato di far cadere un mito. Ma Belushi rimarrà sempre nei nostri cuori. Qui la cornice vale più del dipinto. Peccato.

Tarabas 11/05/09 13:54 - 1878 commenti

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Venti anni, molti successi e troppi insuccessi dopo, Landis tenta l'impossibile rifacendo The Blues Brothers, suo capolavoro e film leggendario, mito fondativo di generazioni di amanti della black music. Impossibile ricatturare la magia di quel momento. La storia poi è risibile e né il pur bravo John Goodman né i pur buoni momenti musicali possono nulla, essendo evidentemente incastrati a bella posta nel film per consentire alle star di esibirsi. Tanto vale comprare il cd della colonna sonora. Landis, Landis... Aretha ti avrebbe detto "you'd better think".

Domino86 26/01/11 14:48 - 607 commenti

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Sicuramente era difficile tenere lo standard del primo film, ma questo sequel non convince per nulla. L'assenza di Belushi è una delle cause che contribuiscono a quello che io reputo un flop. Penso che sarebbe stato meglio far continuare a brillare il vecchio mito.

Taxius 20/08/17 12:55 - 1656 commenti

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Diciotto anni dopo Aykroyd e Landis riuniscono la banda dei Blues Brothers in quello che è uno dei film più inutili e malinconici di sempre. La prima domanda che ci si pone è: perché, era necessario? La mancanza di Belushi è incolmabile e la sua sostituzione col pur bravo Goodman non funziona. Quello che è peggio è che il film è una sorta di remake del primo, di cui non conserva ovviamente la magia. Pure il comparto musicale non è all'altezza, nonostante i grandissimi musicisti coinvolti. L'unica cosa che resta alla fine del film è la malinconia.
MEMORABILE: La dedica iniziale del film a John Belushi, John Candy e Cab Calloway.

Ryo 26/12/17 13:32 - 2169 commenti

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Il sequel di Blues Brothers vale la pena di essere visto per capire quanto disastrosa può essere un'operazione che, sicuramente partita come un omaggio nostalgico al primo film, ne risulta essere una bruttissima copia, fatta credo per riunire un cast (e neanche tutto) solo per il gusto di stare assieme nuovamente a cantare, ballare e divertirsi. Divertimento tutto loro, perché allo spettatore fa saltare i nervi.

Piero68 8/02/18 15:42 - 2957 commenti

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Fortemente (e aggiungerei inspiegabilmente) voluto dalla coppia Landis/Aykroyd, che non solo ne scrive soggetto e sceneggiatura come per il primo ma produce anche, risulterà purtroppo un flop spaventoso e non solo per la ovvia mancanza di Belushi. Il primo fu mitico anche perché legato a un periodo temporale specifico. Dopo vent'anni non solo è cambiato il modo di fare musica e di fare cinema, ma soprattutto è cambiato il modo in cui la gente ci si approccia. Certi miti non possono essere rivisitati. Cercare di farlo è un suicidio artistico.

Minitina80 15/04/21 19:52 - 2984 commenti

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Non esisteva altro modo per rinsavire il mito con un seguito che ricalca la medesima trama evanescente. Poco importa perché la musica è sempre in prima fila con una parata di stelle delle quali non si può parlare che bene. Inoltre, il concetto che incarnano i fratelli Blues è redivivo e celebrato con lo stesso spirito, seppur invecchiato di qualche anno. Non aveva senso inventarsi nulla, talmente è profondo il solco lasciato dal predecessore. Landis ne sembra cosciente e rimani sui binari di una rimpatriata tra vecchi amici che rammentano il passato.

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Paulaster 20/12/21 10:39 - 4417 commenti

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Fare un séguito quando si elencano i morti lasciati per strada fa presagire il peggio da subito. La trama ricalca fin troppo il capostipite, così che diventa segmentata e senza ritmo. Anche inserire la mafia russa non fa ridere nessuno, tantomeno Aykroyd con la schiuma in faccia o trasformato in zombi. I numeri musicali sono fiacchi sia per la realizzazione che per la scarsa vena dei musicisti. L'unica cosa che si salva è il numero da capogiro di B.B.King/Clapton/Diddley/Clemons/Preston ecc... che vale il prezzo del biglietto.
MEMORABILE: Il letto nel cofano; Il mega incidente di macchine; La battaglia delle band presentata da Shaffer.

Modo 30/07/23 14:40 - 949 commenti

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Uscito di prigione Elwood, senza il fratello Jake, vuole di nuovo riunire la banda. Purtroppo l'assenza di John Belushi si sente, eccome se si sente! Il film perde di freschezza e genialità e i sostituti del compianto attore scomparso non sono all'atezza. A loro discolpa possiamo affermare che molto è dovuto alla regia piatta e priva di spunti da parte di Landis. Il regista sembra aver perso del tutto il tocco magico degli anni passati e fra il caos totale si salvano solo le performance musicali.
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  • Homevideo Gestarsh99 • 25/07/11 01:34
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
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