Bloody murder - Film (2000)

Con un campionario di armi spazianti dalla motosega al pugnale, si (dis)articola un mediocre, per non dire pessimo, slasher senza capo né coda, debitore sino all'osso al già di suo poco originale Venerdì 13 e all'altrettanto inutile (pur se più moderno) Scream. Un omicidio iniziale è la causa scatenante di una lunga catena di delitti, che si sviluppa dietro falsi indizi e altrettanto falsi indiziati. L'originalità dell'insieme è altrove, come dimostra un falso finale scontato nel genere horror come scontate sono le tasse ai lavoratori dipendenti, e/o l'onestà e coerenza dei nostri politici.

Un maniaco omicida con indosso una maschera da hockey fa fuori un mucchio di teenager in un campo estivo: ricorda qualcosa? E il nome del killer, Trevor Moorhouse, ha forse un suono familiare? Incredibile come gli autori di un ripoff così sfacciato di Venerdì 13 siano riusciti a non farsi citare in giudizio da Cunningham e associati, ma ancora più sconcertante è la pochezza del risultato finale: alla scipitezza della storia vanno aggiunti il piattume cromatico delle rozze riprese digitali e la staticità della regia, a un passo dal cinema amatoriale. Sangue e sesso vicini allo zero.