Ant-Man and the Wasp: Quantumania - Film (2023)

Torna la strana coppia formata dall'uomo formica (Rudd) e dalla Vespa (Lilly) per un terzo capitolo che è in pratica un lungo, interminabile scontro consumato a colpi di laser ed effetti speciali nel regno quantico, dove i nostri finiscono catapultati insieme alla figlia Cassie (Newton) e anzi, a causa sua. E' lei infatti a condurre esperimenti coi quanti e ad aver costruito uno speciale telescopio per osservarli. Così, quando la mamma (Pfeiffer) della Vespa si impaurisce al solo pensiero di tornare in contatto con quel mondo dove aveva vissuto, apre per errore un portale che li catapulta tutti dentro: mamma, papà (Douglas), Ant-man, Wasp e l'adolescente Cassie. Inutile...Leggi tutto dire che una volta lì i nostri dovranno combattere col cattivone di turno, tale Kang "il Conquistatore" (Majors), che si balocca coi multiversi studiando piani impossibili per assoggettarli.

Intanto il gruppo si spezza in due: da una parte la famiglia della Vespa, dall'altra Ant-man e Cassie, che cominciano a ingrandirsi e rimpicciolirsi senza sosta per sfuggire a chi li bracca. Incontreranno la solita trafila di variegati personaggi, il primo dei quali è Lord Krylar (un Bill Murray alle prese col solito cameo di cinque o sei minuti), che a quanto pare era grande amico di mamma Janet nel periodo da lei trascorso nel Regno Quantico. La storia come sempre s'ingarbuglia, ma in questo caso si segnala per essere particolarmente insignificante, più accessoria del consueto e svolta mentre non si smette un attimo di sparare, correre e combattere sullo sfondo di un mondo tutto luci, flussi di forza e riverberi che è il trionfo del green screen. E tirare avanti due ore così non è facile, perché la ripetitività si fa sentire prestissimo e i personaggi non sono granché sfiziosi: si segnalano una testa parlante e svolazzante, un essere che sogna di avere tanti buchi nel corpo, un altro che ti legge nel pensiero e un gran numero di formiche che sono finite nel portale dal nostro mondo e si son subito moltiplicate a dismisura.

Una pessima deriva per uno degli eroi Marvel che inizialmente meglio aveva saputo interpretare le qualità delle creazioni di Stan Lee. Persa totalmente per strada ogni briciola d'ironia, ingaggiati Douglas e la Pfeiffer per dare lustro a figure di nessun fascino, aggiunta la Vespa a far da partner, mal sfruttato l'effetto chiave dell'ingrandimento improvviso, il film si trascina rumorosamente andando a ingrassare le file delle produzioni Marvel nate senza un vero perché, giusto per sfruttare l'aureo filone quanto più possibile. Ma qui pare di stare in un anonimo fantasy che coi supereroi c'entra poco, fotografato senza riuscire a dargli contrasti cromatici abbaglianti come si converrebbe e che anche nelle risicatissime parti nel nostro mondo (e con Paul Rudd che parla spesso in macchina) cerca di essere simpatico fallendo rovinosamente. Una saga, quella di Ant-man, che pare aver ampiamente esaurito le cartucce.

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