Non è la volgarità a disturbare; per quanto ce ne sia tanta da far apparire i film con Alvaro Vitali esempi di buon gusto, la cosa rientra negli intenti parodistici naturali: se i film presi di mira sono spesso già volgari in origine era inevitabile che per scherzarci sopra si dovesse ulteriormente alzare la soglia. Inutile scandalizzarsi per gli ovvi eccessi, quindi, ciò che è da verificare dovrebbe essere la qualità delle gag, spesso riferibili ai molti teen-movies americani che danno linfa alla sceneggiatura (dal quasi omonimo 40 ANNI VERGINE fino a SUXBAD...Leggi tutto passando per il solito TWILIGHT, che potrebbe concorrere al premio di titolo più parodiato di sempre). Talvolta l'esagerazione colpisce nel segno, per quanto posso apparire scontata, e alcuni spunti parrebbero poter appartenere a una parodia anche intelligente (a metà tra i primi SCARY MOVIE e gli ultimi due), ma di fronte a certi orrori (la cintura di castità, l'eiaculazione the inonda, la lotta nudi sul pavimento stile BORAT, il nascituro che mostra il dito medio sotto la gonna) si finisce col far rientrare tutto all'interno di un'operazione mediocrissima con qualche guizzo di quasi genialità frapposto tra una sciocchezza e l'altra. Peccato perché il protagonista e in fondo la sua interpretazione misurata erano l'ideale per contrapporsi alle follie assortite infilate dal soggetto. Purtroppo, tra troppe gag riciclate e ideacce buttate lì senza convinzione, si rovina anche quel po' di buono che di certo c'è.
Partita persa stabilire se il produttore-sceneggiatore-regista Craig Moss sia stato più geniaccio o più marpione nel raggruppare assieme recenti teen-romance e commediacce volgari per farne un calzone caricaturale sulla falsariga di Scary movie e sequel. Certo, si tratta di una comicità scato-sessuale corriva e livellata al suolo, che sfonda ogni limite ammissibile e scava molto al di sotto del barile del cretinismo, ma le parodie si susseguono in maniera fluida, gli attori sono simpatici e non ci si annoia mai. Per chi ha bene a mente i modelli originali la risata ebete scatta di sicuro.
MEMORABILE: L'abitacolo-auto inondato dal vomito; Il feto che fa il dito medio sporgendo il braccino fuori dalla vulva (!); Il geyser di sperma che spegne il missile nordcoreano...
L'infinito susseguirsi di gag volgari e di bassissimo livello comico sono davvero un tripudio di inqualificabile genialità. Il notevole ritmo e la buona amalgama generale generano un'opera tutto sommato piacevole (consigliata solo agli amanti del genere). Gli attori, incredibilmente, non sono dei cani e risultano essere particolarmente ispirati. Sarà impossibile cancellare dalla mia memoria moltissime trovate (una su tutte la macchina piena di vomito). L'opera regge le aspettative. Tre.
Si potrebbe definire una parodia delle parodie, visti i film citati nel film. Che si fa notare non solo per gag stomachevoli e volgari come non mai, ma anche per il politicamente scorretto di alcune sequenze e/o riferimenti. Su tutte quella dei messicani. Ma il punto non è questo. Il punto è che di comicità vera non ce n'è proprio. Tolta qualche demenzialità usata ed abusata il resto si riduce a parolacce, volgarità e scene di sesso. Alla fine si ride per disperazione o semplicemente per una trivialità buttata lì per caso.
Fin dal titolo il film non promette nulla di buono, con i suoi riferimenti ad un (de)genere preciso della commedia americana. Le prime sequenze preparano allo "stile" generale e allo stesso tempo indicano i punti di "forza" della pellicola, il resto è la norma dei rifiuti. Volgarità gratuite a rotta di collo, ma sempre per adolescenti: dimensioni del pene, rutti, qualche tetta, culi. Naturalmente si espone l'orgoglio della volgarità, senza il coraggio dello scandalo.
Craig Moss HA DIRETTO ANCHE...
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Film-parodia di una volgarità quasi inarrivabile, il cui asso nella manica più originale è quello di "permettersi" di prendere per i fondelli da un lato film già di loro concepiti con intenti triviali e/o scandalosi (vedasi 40 anni vergine o l'incredibile SuxBad- Tre menti sopra un pelo, con il sosia del grassoccio e riccioluto Johan Hill praticamente indistinguibile dall'originale) e dall'altro commedie sentimentali di tutt'altro tenore (vedasi Molto incinta, Non mi scaricare e persino lo pseudo-horror Twilight).
La visione è naturalmente consigliata solo a chi ha già visto le pellicole parodiate, altrimenti si corre il rischio di affogare nel marasma di riferimenti filmici che inondano il film da capo a piedi, senza peraltro capirne il senso.
Zender ebbe a dire: Grazie Gest, qui non potrò mancare.
Però bada bene di gustarti anche ciò che avviene nei titoli di coda, con l'incredibile siparietto danzereccio alla The Millionaire/High School Musical.
Visto immediatamente,grazie Gest..
Ora commento, le gag iper-volgari di bassissimo livello mi fanno impazzire...
Fantastico il viaggio in macchina e l'inondazione.
L'unico riferimento che non avevo capito era il tizio che spuntava dappertutto col telefonino in mano, credevo di essermi perso la fonte filmica originale.
Invece ho poi scoperto che si trattava della parodia dell'omino occhialuto presente in un noto spot telefonico statunitense:
L'imperdibile sigla di chiusura del film, che fa il verso alla celebre
Jay Ho cantata dai Pussycat Dolls Ft A R Rahman ed inclusa nella colonna sonora di The Millionaire (2008).
Il testo originale è stato parodiato in senso pesantemente volgare ed ironico e le voci che interpretano questa neo-versione appartengono al duo Pancho & Sancho: