Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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Markus: Parodia del ben più celebre film di Billy Wilder, che Mario Amendola gira al femminile facendo in questo caso travestire da maschi - per amore d'un calvo (un attore di successo) - due vispe donzelle. Pellicola dotata di un ritmo spensierato che in parte copre la mancanza d'un vero mattatore della risata in pianta stabile. Un film datato, che in ogni caso mantiene una certa dignità in funzione d'un intrattenimento costruito con i sacri crismi della commedia italica d'antan. La coppia Noël/Sofio appare affiatata e convincente.
Geppo: Pellicola abbastanza inusuale per la coppia: non si ride molto ma il film si lascia vedere con grande interesse e curiosità. L'ho trovato molto originale e soprattutto surreale. Ha ovviamente anche i suoi momenti lenti, se vogliamo. Gabriella Giorgelli interpreta molto bene il suo personaggi ed è precisa la regia di Gianni Grimaldi. È comunque davvero strano vedere Franco e Ciccio in ruoli così fuori dalle loro corde abituali. Interessante la partecipazione di Helga Liné (era effettivamente bonissima). Pellicola da riscoprire.
MEMORABILE: "Si rilassi e si distenda, si distenda e si rilassi"; Gli incubi di Franco.
Cotola: Francamente l'ho trovato molto godibile e divertente: scorre via veloce, senza intoppi, pieno di ritmo, di trovate (in particolare l'organo e il robottino) e con un protagonista in buona forma. Certo se si va per il sottile (vogliamo dire qualcosa sulle musiche a dir poco "morriconiane" scritte da Nicolai?) e si guarda alla verosimiglianza del tutto o si cerca un film "maturo" il discorso cambia. Preso per quello che è, un puro e sano cazzeggio, va più che bene.
Rambo90: Robusto film bellico come se ne facevano una volta: messa in scena grandiosa, scene di battaglia realistiche e spettacolari, grande colonna sonora. Seppure un po' lungo il non annoia, anzi avvince, anche grazie alle belle interpretazioni di un cast particolarmente ricco: Shaw è un nazista maniaco credibilissimo, Savalas regala qualche momento ironico, Fonda e Ryan di classe come sempre. Da non perdere.
Homesick: Hitchcockiano e intricato. Donen dirige nel suo stile raffinato e multiforme già ammirato in Sciarada, unendo commedia, thrilling, spionaggio, azione, love-story. Le scenografie sono arzigogolate e talora lisergiche; la sceneggiatura arguta e incalzante. Peck recita con molta ironia, alla maniera di Cary Grant, affiancato da una splendida e vivacissima Loren e da un perfidamente mellifluo Badel. Suggestivi i titoli di testa commentati dalle armonie mediorientali di Henry Mancini.
MEMORABILE: Peck, drogato e abbandonato in una strada trafficata, crede di essere un torero nell'arena.
Herrkinski: Il personaggio un po' ingenuo, che si invaghisce di ragazze "impossibili" e si mette in situazioni più grandi di lui, è un classico della cinematografia di Verdone; questa è una delle sue prime prove sull'argomento e rimane forse una delle più spontanee. Grazie a una recitazione più misurata dei primi lavori ma comunque spassosa (diventerà in seguito una caratteristica dell'attore), Verdone riesce a condurre con un buon ritmo questa vicenda sentimentale che non manca di strappare qualche risata. Molto bravo Bracconeri, perfetta la Hovey.
Rambo90: Tra i film dell'ultimo periodo della coppia è uno dei più simpatici. Funzionano sia il ritmo sia l'innesto delle vecchie gag su una trama piuttosto nuova; in particolare la prima parte, con la scoperta delle varie invenzioni e i disastri che ne conseguono. Inoltre i due appaiono più convinti rispetto a opere coeve come Maestri di ballo. Bene anche i comprimari e la messa in scena curata.
Gestarsh99: Misunderthriller venatorio profondamente attuale, infuocatamente americano ma non solo. Sfrutta con mordacità immediata un espediente narrativo ben noto - la "pericolosa partita di mele marce" riservata alla selvaggina umana - quale cavallo di Troia per introdurre all'auditorio la decimante falcidia moderna tra crackers white-trash e libtards radical-kitsch, neo-categorie (social quanto sociali e antisociali) rizomaticamente interconnesse alla koinè tutta contemporanea della "cancel culture". Zobel ha gioco facile: parodiare parodie viventi è un po' sparare a zero sulla Croce Rossa.
MEMORABILE: La violenta resa dei conti in cucina in perfetto stile [f=4216]Kill Bill: Volume 1[/f].
Markus: Piacevole commedia che si avvale (forse per l'ultima volta) d'un Ezio Greggio cinematograficamente convincente e di un Renato Pozzetto ancora divertente ed in piena era di film in "coppia con...". Nel complesso la vicenda è fine a se stessa e scimmiotta in maniera palese l’americano Non guardami non ti sento, ma lo fa in maniera tutto sommato innocua. Regia abbastanza di circostanza ma adeguata... in fin de conti cosa si poteva fare di più? Film scacciapensieri.
Galbo: Ottimo film che si inserisce nel solco delle opere americane di impegno civile che ebbero il loro massimo fulgore negli anni '70, Michael Clayton è un film scritto benissimo (il regista Tony Gilroy è un noto sceneggiatore) che mostra una cura particolare per la descrizione dei personaggi, in modo particolare del protagonista ottimamente a cui George Clooney dona numerose sfaccettature. Molto bravi anche Sydney Pollack e Tom Wilkinson.
Caesars: Non perfetto ma comunque interessante ed avvincente. Un sergente istruttore americano viene ucciso durante un'esecitazione a Panama. Da chi, come e perché? Le testimonianze fornite dai soldati sono discordi e sarà dura far luce sull'accaduto. Storia abbstanza interessante molto ben diretta e ben interpretata. La sceneggiatura non è esente da buchi e gioca non proprio pulito con gli spettatori, ma è decisamente un film godibile che merita la visione.
Gestarsh99: Gran capitombolo di stile per Gorak, autore in precedenza del minimale e metaforico Right at your door, amaramente finito a soffiarsi il naso coi dollarubli di una fanta-sciocchezza senza nulla di solido o stimolante. Voleva essere un "tremate, tremate, gli alieni son tornati" ma nemmeno le scossette elettriche dei mimetici invasori riescono a illuminare l'ora nera di buio cerebrale e vuoto inventivo trasmesso via retina. Si taglia corto sulle caratterizzazioni, omologate in un mazzetto di decalcomanie sub-umane e si taglia corto pure sul finale, minacciando il "to be continued..."
MEMORABILE: L'opening alla [f=3836]Final Destination[/f]; Il lungo barricamento al chiuso dei cinque protagonisti, appositamente velocizzato per evitare la rogna delle caratterizzazioni psicologiche.
Markus: Ammirevole esempio di film sexy familiar-campagnolo, nato sulla scia del successo di Malizia, che tanto andava di moda in quel periodo. Questo film risulta meno noioso rispetto ad altri film del filone e si colloca dunque tra i più riusciti. Molto procace la nipotina, anche se le parti intriganti (le scene d'amore e le nudità) sono state girate solo per la versione estera.
Galbo: Realizzata nello spirito del cinema indipendente (benchè nobilitata da un cast "importante"), una commedia simpatica che punta sul personaggio principale usato come leva per descrivere una famiglia disfunzionale. Paul Rudd è perfetto nella parte dell'idiota del titolo, e il film merita la visione anche per la sua prova, benché narrativamente non sia particolarmente originale, anzi manchi di una vera e propria storia, riscattandosi grazie a dialoghi ben scritti.
Cotola: Incredibile pastrocchio di ambientazione storica (siamo ai tempi della guerra civile americana) il cui unico fine sembra essere quello di accumulare crudeltà assortite nei confronti dei protagonisti (che siano unionisti o confederati) e di farlo attraverso scene madri. Ma come si sa, il troppo stroppia e provoca un effetto di saturazione che se non è ridicolo, poco ci manca. Non sarebbe neanche girato così male, pur nei limiti del piccolo schermo, ma l'approccio è intollerabile. Psicologie scontate e d'accatto. Finale sconcertante per come lascia aperte importantissime questioni narrative.
Fauno: La trama non è intricata, il film è scorrevole e lo si segue bene, ma a parte il finale, del tutto inaspettato, di colpi di scena manco l'ombra, tanto che forse era quasi meglio fare un telefilm in due parti. Ok il colpo di genio sul mannequin, ok gli stragemmi ripetuti per far evadere chi di dovere, ma il costante andare sul velluto finisce per farci assopire. Guarda caso il migliore è il solito Tinti, con le sue doti inveterate di seduttore; Tozzi lo segue per la simpatia tipica del briccone mentre Cliver e la André sono troppo taglienti nella professionalità dei loro ruoli.
MEMORABILE: Capucci; "Vecchio sì, fesso no"; Il dottor Santini; Il colore orribile della Lamborghini; Il medico del carcere.
B. Legnani: Decoroso peplum di Cottafavi, che ha molti mezzi, ma che funziona a corrente alternata: deboli, per esempio, le movimentate scene di massa, che sanno di costruito, o i tocchi di commedia con la Galli, mentre funziona (nella tipologià del genere) la direzione di un buon cast (notare che la Pitagora, giovanissima, è la schiava torturata col fuoco). Non rispettata la Storia, visto che Messalina sposò Claudio da ragazzetta, mentre la sfortunata Belinda Lee, qui venticinquenne, mostra pure più della sua età, forse per darle un tocco più lussurioso. Fantastico il doppiaggio della Simoneschi.
Caesars: Film costruito su misura per esaltare le doti acrobatiche di Jean-Paul Belmondo (pare che non abbia fatto uso di controfigure nelle scene più pericolose). La storia vede un comissario di polizia indagare su un pericoloso maniaco sessuale che uccide le ragazze da lui ritenute di troppi facili costumi. Nel cast, oltre a quello del protagonista, spiccano i nomi di Lea Massari ed Adalberto Maria Merli. Niente di che, ma un film girato con robusto mestiere.