The gunman - Film (2015)

The gunman
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Congo: rivolte civili, lotte, morti, feriti e uno Sean Penn che sotto la copertura di un'organizzazione umanitaria non aiuta certo a migliorare le cose; anzi, assieme a un gruppo segreto organizza e realizza l'omicidio del locale ministro delle miniere, con fucilata da cecchino al poveretto che passa in auto con la scorta. Compiuto l'atto, fugge in un paese straniero e abbandona il possibile tetto coniugale: la sua bella Jasmine Trinca resta lì e la loro torrida relazione finisce. Otto anni dopo qualcuno tenta di ucciderlo e lui capisce che o indaga sui mandanti o prima o poi farà una brutta fine. Riprende così i contatti col vecchio sodale Javier Bardem, il quale nel frattempo si è sposato la Trinca...Leggi tutto e ha aperto una società. Sarà lui a fare il doppio gioco? Comincia l'azione e ci si sposta a Londra, poi a Barcellona dove si avvia una vera e propria caccia all'uomo con tanto di ostaggi, scazzottate e presunte scene madri. L'armamentario tipico dell'action viene insomma sfoderato da un regista (Morel) che nella ripresa di sequenze concitate dimostra di saper manovrare bene i mezzi a disposizione. Lo script che si ritrova tra le mani, però, non è proprio dei migliori. Al di là di una banalità quasi aberrante nei risvolti di alcuni dialoghi e di situazioni che apparirebbero improponibili forse persino in una stanca parodia del genere, Morel fatica a tenere salde le redini e scivola in continue, evitabili lungaggini: il film manca di grinta. Naturalmente non è confezionato male: buona la fotografia, interessante la scelta delle location, il cast è all'altezza (soprattutto affascina la figura di Bardem, più di quella dell'insignificante protagonista)... Tuttavia la sensazione che il film sia stato strutturato fotocopiando svogliatamente le pagine dei mille copioni simili è forte: ogni mossa della pur lodevole Trinca è ampiamente prevedibile, gli sviluppi nel personaggio di Penn - compresi i problemi di vista connessi a un disturbo cerebrale destinato ad aggravarsi ogni volta che Penn sollecita fisico e sensi (quindi sempre) - sono figli della catena di montaggio hollywodiana. Lo splatter è presente nelle esatte (e massicce) dosi dell'action medio di oggi, i corpo a corpo non li eviti neanche a morire, il grande show finale (si fa per dire) in Spagna non può che consumarsi all'arena, il tremendo epilogo è bassamente consolatorio. Tanto per cambiare, poi, prima di capirci davvero qualcosa nella storia c'è da aspettare almeno venti minuti in cui il film si diverte a mettere in fila eventi scarsamente comprensibili. Dal manuale del perfetto regista senza coraggio e fantasia, insomma, uno tra i più dimenticabili prodotti dell'anno. Fosse almeno vivace, appassionante, arguto o almeno un briciolo autoironico... macché. Di che si stava parlando? Ah sì, quell'action con Sean Penn... Quale? ...Boh, c'era lui che scappava e sparava...

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 23/05/15 DAL DAVINOTTI
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Galbo 14/09/15 07:00 - 12513 commenti

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Autore del primo film della serie Taken, Pierre Morel tenta di convertire Sean Penn al genere action, con un film dai buoni numeri potenziali. Con un cast di tutto rispetto, il regista realizza una storia che ha il prologo in Congo. The gunman conferma le capacità tecniche di Morel, con scene d'azione ben realizzate e coinvolgenti (l'assedio alla casa di campagna). Dove il film mostra i suoi limiti è in una sceneggiatura che introduce forzosamente un tema etico (che serve forse a giustificare la presenza di Penn) e nei dialoghi assai banali.

Markus 24/05/15 17:57 - 3722 commenti

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Pellicola evidentemente alimentare per Sean Penn che, gonfiato e travestito da culturista con tanto di vena pulsante tra i possenti muscoli degli avambracci, si cimenta in questo action-movie in cui, ahimé, non prevarica l'azione come si converrebbe, bensì tediosi dialoghi virili di scarso interesse nel panorama di molte location mondiali senza che queste esercitino fascino (solo un campionario di cliché). C'è da segnalare che quando Morel dà il via a sparatorie e scazzottate (pochine) il film "parte", ma non basta a colmare tanta noia subita.

Didda23 25/05/15 08:42 - 2439 commenti

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L'ultima fatica di Morel è un action deludentissimo sotto molti aspetti soprattutto a livello di sceneggiatura che si prende troppo sul serio (tralasciando l'elemento ironico, vero punto di forza del genere), mischiando poteri oscuri, arrivisti e idealisti in un calderone a tratti veramente incomprensibile. Penn, fisicatissimo per l'occasione, ci crede (sceneggia e produce) ma non colpisce. La banalità sconcertante lo rende un film dimenticabilissimo e simile ad altri prodotti. L'unico elemento che me lo farà ricordare è la presenza dell'affascinante Jasmine Trinca.

Maxx g 14/06/15 21:04 - 677 commenti

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Spari, fughe, complotti: gli ingredienti per chi ama i film d'azione ci sono tutti; la professionalità degli attori non si discute e il film è piuttosto godibile. Ad essere sinceri bisognerebbe dire "nulla di nuovo sotto il sole" e in effetti qualche idea innovativa non avrebbe certo guastato, anche se in tema è già stato detto di tutto e di più. Grande e mefistofelico Bardem, che buca come sempre lo schermo. Merita una visione, anche se il film come si diceva non si discosta dai classici del genere.

Piero68 10/05/16 10:11 - 2967 commenti

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Brutto, non mi viene da dire null'altro su questo action di una banalità e di una pochezza a dir poco disarmanti. E dire che ha un comparto attoriale di tutto rispetto: da Penn a Bardem, da Winstone a Elba. E invece... Storia incomprensibile per non dire inesistente, dialoghi buttati lì come fossero meri riempitivi, scene e situation che poco o nulla hanno a che fare con il core del film. La Trinca semplicemente terribile e doppiaggio al minimo sindacale. Morel si conferma regista incapace di zampate vincenti.

Viccrowley 12/05/16 22:11 - 814 commenti

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Morel non è certo un genio del cinema, ma c'è da dire che sa come costruire sequenze action toste e adrenaliniche. Dopo aver diretto il micidiale Neeson nel primo Io vi troverò, qui si affida a un palestratissimo Sean Penn, cecchino infallibile con sensi di colpa che dopo anni dovrà fare i conti col passato. La sceneggiatura è inutilmente ingarbugliata e ha dei cali di ritmo imperdonabili per un film di questo tipo; quello che salva in parte il film è la messa in scena dell'azione, che quando prende il sopravvento coinvolge e diverte.
MEMORABILE: La sparatoria nella casa in campagna; La resa dei conti durante la corrida.

Rambo90 22/03/19 02:31 - 7815 commenti

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Passabile action, dalla trama che cambia continuamente villain e direzione nel tentativo di sembrare più complicata di quello che in effetti è. Buone le scene d'azione, che permettono alla seconda parte di risollevarsi dopo una prima un po' stentata e ben scelte le ambientazioni. Penn ce la mette tutta ma fa strano vederlo in film simili, il cast di contorno conta buoni nomi, tra cui in negativo si fa notare la Trinca (che si doppia malamente da sola). In definitiva però un'occhiata gliela si può dare.

Enzus79 26/08/23 22:12 - 3037 commenti

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Tratto dal romanzo di Jean-Patrick Manchette: ex mercenario si trova a dover riprendere armi in mano per difendersi da alcuni agguati. Action che non raggiunge neanche la mediocrità: troppo statico e prevedibile, con un brutto il finale. Tensione dosata male. Non basta la regia piuttosto efficace di Morel. Sean Penn non trasmette nemmeno empatia: molto meglio Bardem. Peccato.

Reeves 11/09/24 09:15 - 2556 commenti

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Una trama non particolarmente originale se non per la presenza delle ONG umanitarie nell'Africa nera, un cecchino con i sensi di colpa che anni dopo si trova suo malgrado al centro di un complotto, una ragazza che lo ama ancora. Sequenze adrenaliniche girate molto bene, un Sean Penn sofferente e con un inizio di deficit mentale, situazioni già viste ma realizzate bene. Passabile.

Daniela 24/09/24 09:07 - 12916 commenti

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Trama stravista: un ex-qualcosa (militare, agente secreto, sicario, criminale) cerca di seguire la retta via chiudendo con il passato tormentato ma è costretto a rimettersi in gioco perché il passato non vuol chiudere con lui. Questa volta la sceneggiatura cerca di ispessire la vicenda con riferimenti all'azione nefanda delle multinazionali in Africa, ma lo fa in modo superficiale e pretestuoso. Palestrato per l'occasione, Penn offre una prestazione professionale senza riuscire però a rendere meno di routine questa sua escursione nell'action-movie. Sprecato il resto del cast.

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