Una tomba per le lucciole - Film d'animazione (1988)

Una tomba per le lucciole
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Titolo originale: Hotaru no haka
Anno: 1988
Genere: animazione (colore)
Cast: (animazione)

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 16/12/07 DAL BENEMERITO COTOLA
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Cotola 17/12/07 01:25 - 9009 commenti

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Struggente e delicatissimo film di animazione di Takahata che è abilissimo nel sottolineare l'inutilità, la follia e la crudeltà della guerra il cui effetto principale è quello di sconvolgere la vita delle persone, specie quelle più deboli. Impossibile non lasciarsi coinvolgere e non commuoversi per la sorte dei due fratellini. Di una crudezza estrema, straziante e soprattutto rara per un film di questo genere, ma sicuramente necessaria per corroborare l'assunto principale su cui si basa la pellicola. In poche parole: un film splendido.

Flazich 8/07/08 20:58 - 667 commenti

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Struggente storia di due fratellini sopravvissuti all'olocausto. La storia ha il grandissimo pregio di commuovere, fino alle lacrime, lo spettatore senza mai, però, cadere nel patetico. Il mezzo (l'animazione) utilizzato da Isao Takahata per raccontare la violenza, la cattiveria, la crudeltà della guerra potrebbe ingannare e far storcere il naso. Eppure la magnifica storia viene rappresentata con una maturità, con una maestria degna dei migliori cineasti. Capolavoro assoluto.

Galbo 12/07/08 14:43 - 12380 commenti

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Piccolo capolavoro dell'animazione nipponica, Una tomba per le lucciole appartiene senz'altro al genere del cartoon per adulti per rigore stilistico e tema trattato. La poetica ma nello stesso tempo cruda grafica fa da perfetto contrappunto alla severità del tema trattato che rappresenta una spietata condanna all'inutilità della guerra e della violenza in genere, in un'opera anticonsolatoria per eccellenza. Da vedere per riflettere e per indignarsi.

Daniela 14/12/08 13:01 - 12622 commenti

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Un capolavoro di straziante lirismo (le lucciole che rischiarano il buio), ma anche una delle rappresentazioni più realistiche, per quanto in forma stilizzata, della follia e della crudeltà della guerra. Impossibile non commuoversi seguendo le vicende di questi due fratellini travolti dai bombardamenti prima, dall'indifferenza degli adulti poi. Il fatto di trovarsi di fronte ad un cartone animato può indurre in errore: la visione è sconsigliabile ai bambini più piccoli.
MEMORABILE: La visita alla madre in ospedale.

Belfagor 5/07/11 12:32 - 2689 commenti

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Autentica tragedia neorealista a disegni animati, un viaggio in un Giappone prostrato dal secondo conflitto mondiale e ormai prossimo alla resa, descritto con un pessimismo che lascia poco spazio alla speranza (rappresentata dal tenue bagliore delle lucciole). Dotato di uno stile semplice e musiche commoventi, è uno dei migliori film d'animazione di tutti i tempi e, allo stesso tempo, una delle più autentiche descrizioni della crudeltà della guerra. Finale di rarissimo impatto emotivo (almeno per me: sarà l'indole da fratello maggiore).
MEMORABILE: La madre dei protagonisti all'ospedale; la scena finale sulla panchina.

Capannelle 23/12/08 20:50 - 4398 commenti

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Racconto anche doloroso di un'infanzia negata dalla guerra e da una certa grettezza dei comportamenti umani (la cosiddetta zia) e delle istituzioni (si pensi al medico). Combina momenti divertenti e crudi, musiche soavi e tristi silenzi e colpisce senza indulgere al patetico. Takahata ricorda Miyazaki come profondità dei temi trattati anche se non ne raggiunge la capacità metaforiche e la fluidità nel disegno.

Redeyes 16/02/09 15:45 - 2443 commenti

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Questo è uno di quei cartoon cosiddetti da adulti che non farebbero male, indubbiamente, nemmeno ai più piccoli. La linea grafica è pulita e gradevole, quasi lineare ma con esplosioni di poesia (ad esempio l'iridescenza delle lucciole che illuminano la grotta) fra le deflagrazioni, assurde, delle bombe. È amaro come lo è la guerra e triste per la sua veridicità. Veramente un cartone che merita di esser visto!

Funesto 10/01/10 15:02 - 525 commenti

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Cartoon difficile da vedere, che riesce a scuotere nel profondo chiunque. Pervasa da un fortissimo pessimismo, è la triste storia di un ragazzo e della sua sorellina malata che cercano di sfuggire agli orrori della guerra sotto la totale indifferenza delle persone. Nonostante l'animazione sia scarsa e i disegni non eccellenti, il film "documenta" veritiero e con estrema crudezza l'orrore della guerra senza offrire del miele posticcio e/o superfluo. I bambini piccoli potrebbero esserne turbati, comunque è da vedere e, soprattutto, da far vedere.
MEMORABILE: Le bellissime musiche.

Ford 5/02/10 10:39 - 582 commenti

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Neorealismo a cartoni animati, fluire catartico di una disgrazia dopo l'altra, pessimismo cosmico fatto poesia, tante lacrime per un film che lascia inebetiti da tanta crudezza, crudezza che trascende il reale proprio perché rappresentata a disegni animati. Si potrebbe parlare del fatto che il disegno non è molto originale e l'animazione non sempre fluida, ma saremmo dei senza cuore. Assolutamente da vedere, ma non vi farà star meglio.

Mdmaster 23/09/10 18:50 - 802 commenti

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Un piccolo film fatto davvero di poco, senza trama complicata, rivelazioni o cambiamenti. È la vita, la piccola tragica vita di due personaggi persi in qualcosa di orrendo e più grande di loro, di come la loro innocenza non potrà mai sopravvivere alla crudeltà degli esseri umani. Il fatto che l'animazione non sia di livello eccezionale è davvero secondario alla fine, non si può che restare straziati, colpiti e senza parole. Da vedere, senza dimenticare qualche buon pacchetto di fazzoletti.
MEMORABILE: L'incontro finale dei due protagonisti.

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Pigro 6/02/11 09:50 - 9635 commenti

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L'incipit è un pugno nello stomaco: la morte di stenti del ragazzino nell'indifferenza di tutti. Il resto non è da meno: la lotta per la sopravvivenza dei due orfani è raccontata con la leggerezza della poesia ma anche col dolore della tragedia, mostrando il volto più crudele della guerra, quello che si accanisce sui bambini. Ma più che la guerra c'è il dolore dell'infanzia come condizione, e i piccoli protagonisti sono simbolo di un'innocenza assoluta e sognante a cui non sarà permesso di varcare il confine del nuovo Giappone. Tristissimo.

Shika70 19/04/11 14:57 - 20 commenti

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Uscito in sala in Giappone in coda ad Il mio vicino Totoro come opera d'esordio della "Studio Ghibli", si pone come un film di guerra presentato dal punto di vista dalle vittime. Niente eroismi, tutti cattivi. Anche il protagonista è reso in questa luce: ruba per nutrire se stesso e la sorella (ma soprattutto se stesso...). Un film che mostra cosa significhi subire la guerra, la morte, la fame, la cattiveria, la paura. Mi sbilancio? Da neorealismo. È troppo? Comunque da vedere. Per adulti.

Mickes2 16/06/12 21:18 - 1670 commenti

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Straziante urlo di dolore per un film che denuncia aspramente gli orrori della Guerra, riferendosi in particolar modo al microcosmo “bambini”: troppo poco amato, poco ascoltato (lacerante la sequenza dal dottore), lasciato solo in una struggente richiesta d’Umanità in un mondo che l’ha perduta. E’ difficile trattenere le lacrime di fronte a tanta sensibilità d’animo e lucidità nel raccontare l’innocenza dell’essere innocenti. Magico il dolente lirismo che avvolge il racconto e che documenta una tristissima e indelebile pagina di storia.

Bjorn 27/11/12 15:46 - 32 commenti

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Amara e cruda parabola sugli orrori della guerra che, come sempre avviene, miete le maggiori vittime tra gli innocenti e i deboli (in questo caso due fratellini, rimasti orfani di madre e padre). Un film straziante che a tratti ci regala qualche momento di "felicità" per poi ripiombarci nel dolore e nella sofferenza. Un film bellissimo, un anime come ce ne sono pochi di argomento atipico per il genere ma gestito in maniera esemplare. Questi erano i cartoni che coinvolgevano ed emozionavano. Le lacrime non mancheranno ma ci lasceranno qualcosa nel cuore.
MEMORABILE: L'icipit alla stazione; I bombardamenti; La madre ustionata; I ragazzini denutriti.

Ryo 21/10/13 03:13 - 2169 commenti

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Dallo studio Ghibli una struggente storia diretta da Isaho Takahata (regista della serie animata di Heidi). Ambientata durante la seconda guerra mondiale, in Giappone, la storia vede protagonisti un giovane e la sua piccola sorellina alla prese con la sopravvivenza. La resa è ottima sia per la tecnica d'animazione, sia per lo spaccato di storia. Finale crudo e straziante.
MEMORABILE: L'inizio; La tomba per le lucciole; La cremazione.

Nicola81 3/11/13 10:49 - 2840 commenti

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Film d'animazione che spezzerebbe anche un cuore di pietra. Attraverso la tragica odissea di due fratellini si viene immersi negli orrori della guerra e in un Giappone in cui non c'è più spazio per parole come solidarietà e altruismo. Non ci sono eroi e nemmeno buoni e cattivi, ma soltanto un'umanità che cerca disperatamente di sopravvivere. Voto parzialmente abbassato dalla non sempre convincente caratterizzazione del protagonista, le cui scelte sbagliate contribuiranno in modo determinante al tragico epilogo. Comunque da vedere.

Xamini 13/11/15 00:35 - 1247 commenti

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Dolore, dolcezza, indomita dignità. Isao Takahata confeziona un piccolo gioiello, lontano dalla magia di un coevo Totoro o del precedente Il castello nel cielo (entrambi a firma Miyazaki) ma intriso di una poesia tutta sua, nel modo in cui affronta un tema così severo e in particolare per come frammenta la storia, declinandone i tempi narrativi. Noi siamo delle lucciole che stanno nelle tenebre, canterebbero Battiato o un pelo prima la Cinquetti.
MEMORABILE: Abbraccio e lacrime di lui.

Frankpast 22/07/16 14:11 - 3 commenti

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Esplosivo. Esplosivo per le dinamiche trattate, la cruenta dolcezza dei personaggi. Una bomba nello stomaco, di quelle che tolgono il fiato. Ritmi blandi che seguono cuore e respiro. Il suono delle caramelle nel barattolo resta nella testa per ore e giorni. Capolavoro: da far vedere a tutti, bambini e adulti. Una pagina di storia. Esperienza intimistica e umana. Catartico.

Bubobubo 12/09/18 23:00 - 1847 commenti

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Tenere lontano (-issimo) dalla portata dei bambini: per quanto il messaggio abbia una forza universale, le modalità narrative provocano lacerazioni emotive di tutto rispetto anche agli adulti corazzati e vaccinati. La sensibilità antimilitarista che permea moltissimi lavori dello Studio Ghibli viene qui portata alle estreme conseguenze e alla più nitida cura formale (i disegni, per quanto più semplici che altrove, sono efficacissimi). Finale cupo e straziante.
MEMORABILE: La visita dal dottore: un saggio di cinico realismo da tumulare il sorriso persino sulla bocca dei più ottimisti.
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