Note: Aka "La legge del Signore (L'uomo senza fucile)". Soggetto tratto dal romanzo omonimo della scrittrice statunitense Jessamyn West pubblicato nel 1945.
Sud dell'Indiana durante la guerra di Secessione. La famiglia Birdwell, quacchera e pacifista, è costretta, suo malgrado, ad imbracciare le armi per difendere la casa e la vita. È un grande film con interpreti d'eccezione e una regia praticamente perfetta. Sceneggiato molto bene con dovizia di particolari, momenti di puro umorismo e commozione. A completare l'opera una splendida fotografia e la musica di Dimitri Tiomkin. Raramente è stata ricostruita e descritta così bene la vita di quella gente e di quel periodo, con grande senso della misura.
MEMORABILE: Il rapporto tra l'oca Samanta e il piccolo Jess. Le gare dei calessi, la domenica mattina, tra Jess Birdwell e Sam Jordan.
L'idea di partenza è molto interessante: ambientare la storia (ai tempi della guerra di Secessione americana) in una comunità di quaccheri. Peccato però che il
modo di svilupparla non sia dei più felici, soprattutto se si pensa che il regista è un
certo Wyler. Il film è a tratti troppo buonista ed ingenuo, sfociando anche in qualche
momento in una certa inverosimiglianza (il modo di gestire l'arrivo dei sudisti alla fattoria e la loro reazione). In questo modo si è sprecato un plot dalle molte potenzialità, dando vita ad un film discreto ma lontano da alte vette che avrebbe potuto raggiungere.
Talvolta viene definito un western. In realtà questo film non ha nulla a che vedere con il genere citato. Forse lo si associa perché ambientato in piena guerra di Secessione in una famiglia di quaccheri capitanata da Gary Cooper, i cui principi si fondano sulla pace; principi però messi a dura prova dalla guerra. Wyler, dirige, come al solito, pomposamente, regalando alla storia, allo stesso tempo, un po' di ironia qua e là. Palma d'oro a Cannes.
Una famiglia quacchera dell'Indiana vive una vita serena in un clima severo, ma le truppe sudiste si stanno avvicinando ed il figliolo maggiore vorrebbe fare la propria parte... Regista di capolavori drammatici, Wyler si concede una vacanza con questo affresco bucolico pieno di bonaria ironia che, dopo aver accennato agli orrori della guerra civile, mostra il grande potere della gentilezza, in grado di trasformare invasori brutali in ospiti rispettosi. Film troppo edulcorato? Certo, ma in modo delizioso. Bella l'ambientazione, di pregio fotografia e ost (Tiomkin), perfetto il cast.
MEMORABILE: Il bambino e l'oca; Le corse al calesse con il vicino di casa; Il discorso infervorato a voce molto alta per coprire il suono della pianola.
Parte come favola di campagna, dove tutti si vogliono bene e i "problemi" dei protagonisti sono: per il padre battere il vicino a una gara col calesse; per la madre far comportare il marito da quacchero; per la figlia fare colpo sull'amato; per il figlio respingere le avance di tre assatanate e per il più piccolo sfuggire agli assalti dell'oca. Detto ciò, a rendere il tutto piacevole ci pensa una vena ironica quasi sempre presente, a parte quando la guerra bussa alle loro porte; e se si aggiunge la convincente interpretazione degli attori, il risultato non può che essere buono.
MEMORABILE: Mentre Cooper infila un uomo di testa in una botte d'acqua, la moglie passando gli domanda "Stai forse avendo un alterco?"; Il maggiore e i quaccheri.
Una famiglia di Quaccheri viene coinvolta suo malgrado nella guerra civile, quando reparti sudisti arrivano al confine dell'Indiana per razziare approvigionamenti. Contro i principi religiosi della sua comunità, il figlio maggiore si unisce alla milizia volontaria generando una crisi familiare. Il tema avrebbe potuto essere molto interessante, il cast avrebbe permesso di volare ben più alto, ma il film sbaglia tono e mescola senza molto costrutto momenti spassosi (lo scettico paterfamilias Cooper duetta con la devota moglie-predicatrice) e il dramma della guerra. Occasione sprecata.
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CuriositàDaniela • 12/10/20 21:57 Gran Burattinaio - 5903 interventi
Tre candidature al Golden Globe e sei all'Oscar (compresi miglior film e miglior regista) ma nessun premio vinto. Il film aveva però già vinto la Palma d'oro al Festival di Cannes.
Prima di quella interpretata da Dorothy McGuire, Gary Cooper aveva avuto un'altra moglie cinematografica quacquera: Grace Kelly in Mezzogiorno di fuoco.
DiscussioneDaniela • 16/10/20 11:38 Gran Burattinaio - 5903 interventi
Da aggiungere al cast: Marjorie Main, una delle più celebri caratteriste del cinema americano durante gli anni Cinquanta. Ricopre il ruolo dell'energica vedova con le tre figlie in cerca di marito.