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Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 27/08/07 DAL BENEMERITO B. LEGNANI
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B. Legnani 28/08/07 00:35 - 5523 commenti

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Imbarazzante. Oltre 100' di film basati solo su un'idea, ravvivata qua e là da alcune trovatine che, se mi hanno impedito di non arrivare fino in fondo, non riescono a salvare la baracca. Quasi con sollievo ho poi visto che all'epoca ci fu chi stroncò, o quasi, nonostante il nome del regista e l'esercito altisonante di soggettisti e sceneggiatori. Di tutto il cast, il più godibile è Marco Ferreri. Fra le donne la Mell è favolosa.
MEMORABILE: I primi piani sul volto della Mell.

skinner 29/08/07 21:17 - 592 commenti

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Senza dubbio il peggior film di Monicelli. Film tutto teso a sfruttare al massimo l'immagine da seduttore di Mastroianni; un film che non racconta nulla e con siparietti che non sono altro che barzellette che non fanno ridere.

Ronax 13/09/09 23:09 - 1248 commenti

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Frivolo divertissment con Monicelli e Mastroianni dichiaramente in vacanza e che giustamente non si prendono sul serio. Pur nella sua sostanziale inconsistenza il film si mantiene però su un decoroso registro da commedia sofisticata riuscendo a rendere sopportabili anche situazioni trite e scontate come quelle di ambiente siciliano. La smagliante fotografia, il piacevole commento musicale e soprattutto il plotone di bellezze femminili d'epoca gli consentono di arrivare alla fine senza particolare infamia ma anche, sia chiaro, senza alcuna lode.

Enzus79 8/12/10 12:02 - 2874 commenti

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Se alla regia c'è Mario Monicelli, se la storia è scritta da Age, Scarpelli e Guerra e se c'è un attore come Mastroianni uno si aspetta chissà cosa. Invece Casanova '70 è proprio una delusione. Si ride e ci si diverte poco e l'unico personaggio che risulta interessante è quello interpretato da Ferreri.

Luchi78 17/01/11 16:13 - 1521 commenti

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Monicelli che più commerciale non si può, si salva in extremis con un'interpretazione di Mastroianni ad hoc e un plotone di bellezze femminili che non si disdegnano neanche al giorno d'oggi. L'idea è semplice, tagliata su misura per Mastroianni, ma dopo un po' si dimostra ripetitiva e noiosa. Molto simpatico il duetto tra Mastroianni ed Enrico Maria Salerno nel ruolo di psicologo pervertito.

Stefania 5/10/11 00:14 - 1599 commenti

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Triste ma vero: ci strappa un sorriso solo a due secondi dalla fine, quando la telefonata di Virna Lisi alla mamma, mentre il neo-marito Mastroianni è... in altre faccende affaccendato, ammicca simpaticamente all'episodio di Risi ne Le bambole. Certo, un soggetto così striminzito, l'ennesima sparata misogina sugli effetti "castranti" dell'eccessiva disponibilità femminile, con un regista e un protagonista di minore classe poteva diventare una farsaccia: qui, si mantiene senso della misura, una certa intelligenza di scrittura, un'estetica complessiva di buon livello. Perdibile, comunque.
MEMORABILE: Lo psichiatra:"Anch'io ho le mie debolezze: amo le calze a rete...". Mastroianni:"Beh, è normale!" Lo psichiatra:"Sì, ma sono io a indossarle!"

Il Gobbo 7/04/13 16:57 - 3015 commenti

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Quintessenziale produzione anni '60, totally unnecessary e perfettamente inseribile nella vasta categoria "w la forma abbasso la sostanza". Godibile, elegantissimo, pop, molto frivolo (in effetti una stranezza per Monicelli), con uno stuolo, anzi quasi un catalogo, di donne eccellenti. Per appassionati di quei bei tempi.

Saintgifts 7/05/14 09:43 - 4098 commenti

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Bella sorpresa, questo Casanova che all'epoca mi ero perso. I motivi sono tanti: un cast veramente notevole con bellezze femminili di ogni tipo, eleganza formale con un Mastroianni perfetto per il ruolo e, anche se per un soggetto leggero, una delle sue migliori prestazioni; un giro d'Italia con location molto suggestive e la regia non si discute. Ci si diverte con leggerezza, senza bisogno di andare troppo oltre a indagare: è una commedia e si può rimanere in superficie, ma per chi volesse c'è anche materia di riflessione.
MEMORABILE: L'italiano parlato da Marisa Mell; L'episodio dell'"illibata".

Paulaster 1/12/14 10:44 - 4390 commenti

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Monicelli dirige una commediola né sentimentale né di costume, solo un insieme di frivolezze che nella seconda parte dan l'impressione di ripetitiva forzatura. Mastroianni veste sempre bene i panni del seduttore e lo stuolo di belle donne ravviva la scena (tra loro una Mell di grande impatto e una Lisi aggraziata). La banalità della sceneggiatura fa emergere comunque una simpatia iniziale, ma la scelta di repentini spostamenti del protagonista fa scollare l'insieme senza lasciare traccia dopo la visione.

Giacomovie 23/04/15 14:36 - 1397 commenti

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Antesignano del boom erotico che sarebbe esploso di lì a pochi anni, questo film di Monicelli espone con leggerezza e senso umoristico il tema dell’approccio maschile verso il sesso. Mastroianni recita con maestria il molteplice ruolo dell’uomo a cui non bastano i sentimenti e l’attrazione. Il plotone delle bellezze femminili dell’epoca in atteggiamenti sexy e le belle location completano la cornice visiva di un film simpatico ma evanescente, con una verve umoristica intermittente.

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Alexpi94 12/06/18 04:17 - 186 commenti

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Dal lato estetico funziona discretamente (e risulta molto elegante). Il merito è sopratutto della buona regia e di un'ottima fotografia, per non parlare del ricchissimo cast composto (perlopiù) da bellissime fanciulle, che ripagano in parte lo spettatore (su tutte la Mell). Eh sì, in parte, perché il film è davvero molto lento, infarcito dei soliti luoghi comuni e con storielle al limite del fiacco. Bravo Mastroianni. Lento ma guardabile.
MEMORABILE: La Mell e il marito sordo.

Alex1988 14/03/19 18:39 - 728 commenti

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Tra le opere meno considerate del grande regista toscano, la si può definire superficialmente un manifesto del "latin lover" tipo; più apprezzato all'estero, tanto che gli sceneggiatori conquistarono una nomination agli Oscar. Chi meglio di Mastroianni avrebbe potuto interpretare un personaggio simile? E forse è proprio lui a salvare il film, altrimenti poco pregnante rispetto ad altri film di Monicelli. Da vedere, ma senza aspettarsi troppo.

Faggi 13/05/19 17:48 - 1549 commenti

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Innegabile il magnetismo di alcuni passaggi ma l'insieme lascia un po' l'impressione del buco nell'acqua (anche considerando gli artefici dell'operazione, nomi importanti per il nostro cinema). Le parti più divertenti, nonché più riuscite, sono quelle dove saltano le regole mimetiche, ovvero quando si danno suggestioni irrazionali, vicine al surreale. Ma sono varie le zone d'ombra e a volte si sospetta il compiacimento, con il rischio (forte) che salti (e infatti salta) la necessaria sprezzatura (valore imprescindibile, spesso trascurato).

Buiomega71 1/09/20 01:03 - 2901 commenti

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Scoppiettante e coloratissima commedia "erotica" monicelliana piena di invenzioni, con un parterre femminile da sturbo e momenti irresisistibili (tutta la parte vicentina con Ferreri finto sordo e marito cornuto diabolico, con villetta, palude e marcia decadenza è straordinaria). Monicelli è irrefrenabile (il circo, la siciliana ninfomane, l'impotenza, il rischio come eccitazione sessuale) e Mastroianni è formidabile spalla che esce da una gag amatoria catastrofica all'altra. Il processo poteva essere evitato, ma il finale surreale a Milano è un altro colpo di genio assoluto.
MEMORABILE: Il tangaccio tra la Mell e Mastroianni; Il nudo integrale della spogliarellista, Le ciabattine della Orfei; Lo sberlone di Ferreri alla Mell.

Gottardi 16/01/23 10:59 - 395 commenti

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Vispo dongiovanni è afflitto da impotentia coeundi se non quando approccia le sue conquiste in situazioni di rischio. Lo psichiatra gli consiglia l’astinenza, ma lui non sa trattenersi e inanella una disavventura dietro l’altra cacciandosi in una serie di guai. Sagace commedia di costume sul maschio conquistatore che ne esce svilito ma con bonaria comprensione dell'italica debolezza. Mastroianni è perfetto per il ruolo, la galleria femminile è notevole non solo per la bellezza e il film scivola via sempre nel solco del buon gusto. Notevole la cura delle ambientazioni.

Lucius 24/03/23 19:52 - 3015 commenti

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Uno dei film che hanno contribuito al mito di latin lover di Mastroianni. Una commedia brillante dalla cadenza scanzonata e ricca di situazioni esilaranti, messe in scena con grande vigore espressivo, nonostante la leggerezza del tema. Le location non sono da meno e il Palladio aiuta. Il cast vede nomi eccellenti avvicendarsi sul set con prove attoriali intense e spumeggianti. Brioso e di qualità, fa rimpiangere il cinema di una volta.
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  • Homevideo Il Gobbo • 7/04/13 16:58
    Segretario - 762 interventi
    Film che all'estero ha conosciuto l'onore dell'alta definizione: pubblicato infatti in blu-ray dalla Kino Lorber, con colori smaglianti e audio italiano
  • Discussione Buiomega71 • 1/09/20 10:31
    Consigliere - 25934 interventi
    Rassegna estiva: Italian Graffiti d'agosto 

    Scoppiettante, frizzante, bizzarra, coloratissima e sottostimata commedia "erotica" monicelliana che darà la stura alla pochade eroticomica del cinema italiano anni 70, zeppa di invenzioni e momenti surreali divertentissimi, con un Mastroianni strepitoso e simpaticissimo.

    Non si contano le gag cultissime (il bambino scambiato per un cane, Ferreri che , durante il concerto, si diletta in disegnini macabri, il piedino tra la Mell e Mastroianni sotto al tavolo) che vedono coinvolto Mastroianni (ritratto grottesco del latin lover italiano) che gira per mezza italia (da Napoli a Cervinia, per arrivare in Sicilia, passando per la Puglia, fino a sconfinare a Vicenza, per poi concludersi a Milano) a caccia del brivido delle sottane, ancor di più se il brivido è dato dal rischio e dal pericolo della situazione, che aumenta la libido di Mastroianni, al contrario, se la seduzione è nella norma, al nostro non le si rizza.

    Sfacciata presa in giro sulla virilità maschile, sull'impotenza e sulle stranezze sessuali, dove Monicelli dona attimi di grandissimo cinema e picchi di regia che sfiorano la perfezione, in un andirivieni amoroso dove Mastroianni viene catapultato veementemente da una donna all'altra, facendo, più o meno, magre figuracce.

    L'incipit a Parigi con la bellissima Michèle Mercier che spara addosso a Mastroianni che entra furtivamente in camera sua per eccitarsi del pericolo incombente (lei le darà, poi, dell'impotente), dove, in un film del 1965, la spoglarellista del night club regala un sorprendente nudo integrale. La parte partenopea con l'esotica hostess e le pantomime di Mastroianni che non riesce a eccitarsi e fa di tutto per mancare al suo dovere di maschio latino, la serenata , sulla barca, coi fuochi di artificio, con la ragazza dell'albergo è un pezzo di comicità irresistibile, dove Mastroianni, per tirar l'alba, passa tutto il repertorio della canzone tradizionale napoletana.

    Poi a Cervinia dove conosce la verginea Virna Lisi, ma un circo felliniano sarà galeotto (il bacio appassionato alla domatrice di leoni di Liana Orfei), passando a provare brividi facendo becco un generale, portandosi a letto la sua sexyssima mogliettina, una capatina al museo di Versailles con Beba Loncar a fare l'amore sul letto di Napoleone con visita turistica annessa (notevoli, nella Loncar, i sandaletti con il tacco e il reggicalze color carne) e sbirciando Luciana Poli, la procace moglie del droghiere del paesello, dalla finestra mentre si lava con ausilio di trampoli circensi. Poi sbattuto a Siracusa, dove c'ha un incontro molto ravvicinato con la classica famiglia siciliana alla Pietro Germi tra onore e illibatezza, e spacciandosi per medico si fionda tra le grazie della ninfomane Addolorata (tutta la parte dell'inseguimento in auto tra Mastroianni e la famiglia della ragazza e catastroficamente tumultuosa). Fermata ad Altamura dalla famiglia della "candida" Virna Lisi (di una bellezza abbagliante), fiasco nella prova d'amore che lei le chiede (non ci sono rischi in agguato e la defaiance è dietro l'angolo) e quindi si tuffa tra le braccia sensuali e carnose della prostituta felliniana della Moira Orfei (che si dice porti scalogna), e che indossa un paio di ciabattine da camera da infarto immediato (una la tira pure addosso, dalla finestra, ai paesani che la sfottono per la sua nomea di iettatrice).


    Ma è la parte vicentina con un sorprendente Marco Ferreri in veste di attore, che il film tocca vette straordinarie e geniali. Finto sordo, con occhiali a fondo di bottiglia, diabolicamente possessivo e geloso (la moglie, concupita da Mastroianni infoiatissimo, e la Marisa Mell dal caliente sangue slavo), pianificatore di messe in scene delittuose, collezionista di ogni chincaglieria artistica e tiranno sospettoso, tanto ricco quanto scellerato (la sberla che ammola alla moglie quando le fa perdere l'asta su di un drago cinese), che vive in una villa ai bordi di una palude, dove tutto và in pezzi, tra umidità, e marcia decadenza (il ponte che crolla, le statue che perdono i pezzi, le bottiglie conficcate nell'acqua ristagnante e putrida). Il meraviglioso tangaccio tra la Mell e Mastroianni, Ferreri che fa finta di dormire e sbarra gli occhi iniettati di odio, la palla di marmo segata e truffaldina, da fare cadere rovinosamente sulla testa del malaugurato ospite (ma mal gliene incoglie).

    Il processo finale poteva essere evitato (la parte più debole del film), ma la chiusa milanese alla 14° ora è un pezzo di cinema surreale da antologia.

    A torto giudicato un Monicelli minore e alimentare, è tra le sue commedie più ficcanti, travolgenti e sinceramente divertenti. che si barcamena tra bellezze femminili da sturbo, situazioni paradossali e irresistibili e una cura formale da lasciare senza fiato (la fotografia di Aldo Tonti, le magniloquenti scenografie quasi viscontiane della villa di Ferreri e di Virna Lisi).

    Immenso Enrico Maria Salerno nel ruolo dello psicanalista orientaleggiante, misogino e molto probabilmente gayo, Bernard Blier riprende il suo commissario di Crimen in una piccola comparsata, grande Memmo Carotenuto nella parte del falsario che fabbrica copie di opere d'arte che si barcamena tra il romanaccio e il dialetto veneto e da lustrarsi gli occhi nel parterre femminile messo in mostra da Monicelli (difficile dire quale sia la donna più sexy e appetibile, c'è l'imbarazzo della scelta, anche se , fra tutte, sceglierei la Mercier).

    Il miglior ritratto dei vizi, dei crucci e delle virtù del mito del seduttore italiano prima della funerea decadenza felliniana.

    Per quel che mi concerne uno dei Monicelli più riusciti, brillanti, vivaci e irrefrenabili (e lo preferisco di gran lunga sia al sopravvalutato dittico di Brancaleone o a Amici miei, per dire)

    La spumeggiante sceneggiatura (scritta da Monicelli, Suso Cecchi D'Amico, Tonino Guerra, Giorgio Salvioni e Age & Scarpelli) fu, non per nulla, candidata all'Oscar.
    Ultima modifica: 1/09/20 15:43 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 1/09/20 10:40
    Consigliere - 25934 interventi
    Consigliatissimo l'ottimo blu ray tedesco della Marlo Media Gmbh 

    Formato: 1.85:1
    Audio: italiano, tedesco.
    Sottotitoli (REMOVIBILI): tedesco.
    Come extra biografie e trailer dell'epoca.

    Durata effettiva del film in blu ray: 1h, 55m e 22s (versione rigorosamente uncut, compreso il nudo integrale della spogliarellista a inizio film, master preso dal negativo originale pre censura).
    Ultima modifica: 1/09/20 13:59 da Zender