H2Odio - Film (2006)

H2Odio
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MMJ Davinotti jr
Anno: 2006
Genere: drammatico (colore)
Note: Distribuito subito in edicola in dvd allegato a Repubblica e L'Espresso. Aka "H2 odio", "H 2 odio".
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Una mossa commerciale inedita: il film di Alex Infascelli non è uscito al cinema e nemmeno in videoteca ma in un dvd distribuito (almeno inizialmente) solo in edicola. Un'opera sperimentale a tutti gli effetti: non solo per la distribuzione ma anche per la sua realizzazione, che mette in scena una vicenda psicologicamente complessa e la sviluppa attraverso tecniche di ripresa e di montaggio che sembrano in parte rifarsi alla nouvelle vague lasciando lo spettatore in un limbo sospeso fatto di sensazioni da cogliere come preferisce. Portato lo sparuto gruppo di ragazze protagoniste in un'isola disabitata che fa pensare all'ennesimo whodunit ispirato ai "Dieci piccoli indiani"...Leggi tutto di Agatha Christie, Infascelli (autore unico del soggetto e co-sceneggiatore con Vince Villani) comincia a giocare con le immagini e a confondere progressivamente le acque. Sfoggiando una tecnica indubbia ormai riconosciutagli cade tuttavia nella trappola di un film che vorrebbe essere intellettualmente accattivante e “diverso” e si ritrova denso di brutti dialoghi, ingenui nella loro presunzione, messi perdipiù in bocca ad attrici dagli accenti improbabili. Il risultato è terribilmente indigesto e privo di ritmo, con una storia che fatica ad emergere tra i mille riverberi di luci crepuscolari, gli interni bui, le sovrapposizioni fotografiche, musiche anche affascinanti ma soporifere. Il film procede dicendo poco o nulla, lasciando solo spazio allo sfogo autocompiacente di un regista che pare in pieno delirio di ingiustificata onnipotenza.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/08/06 DAL DAVINOTTI
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Undying 30/04/07 18:05 - 3807 commenti

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Qualcuno fermi Infascelli: terrorista dei generi che ammanta di thriller questa farsa drammatica poco (o meglio, per niente) riuscita. Sceneggiatura work in progress (vale a dire scene scritte 10 minuti prima di girare), budget da 250 mila euro, improvvisazione del girato (aggiustato in fase di montaggio): una grandissima presa in giro. Le buone interpretazioni (Chiara Conti) a nulla servono, quando condite con dialoghi deliranti.

Fele 24/12/07 23:16 - 43 commenti

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La prima mezz'ora è lentissima, noiosa e completamente incomprensibile… a tratti ti viene voglia di tirare il DVD dalla finestra. Poi la situazione migliora un poco: i risvolti prettamente horror-slasher certo giovano all'impianto, che ad ogni angolo rischia l'inconsistenza e l'insussistenza. C'è, in verità, un po' troppo stacco tra il mistero che regna all'inizio ed il fin troppo palese prosieguo. C'è un po’ troppa supponenza e presunzione nell'idea di fondo, che non è altro che un horror psichiatrico, già visto milioni di volte.

Spectra 3/01/08 12:15 - 84 commenti

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Film molto lento ma con un suo perché: Alex Infascelli riesce a creare un atmosfera cupa, inquieta, malsana e asfitica proprio senza ritmo ne tempo; a tratti, però, risulta sicuramente noioso. Discreta fotografia giocata molto su luci e ombre, montaggio atipico e sincopato. Curioso cameo di Platinette (lo psichiatra). Film concepito solo per il mercato Home Video. Mediocre ma massacrato eccessivamete dalla critica. Ho visto film peggiori ma stravalutati solo per esigenze di mercato.

Pizzetta 18/02/08 13:42 - 11 commenti

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H2odio potrebbe essere definito un horror, un thriller, drammatico o psicodrammatico, ma delimitare questo lavoro affibbiandolo forzatamente ad un genere non ha senso. H2odio è immagine, è ricerca visiva e a questo punto il suo evolversi e le sue protagoniste forse un po’ troppo fiacche non hanno più importanza. Per H2odio l’importante è farsi guardare.
MEMORABILE: Nella scena più drammatica del film Olivia estirpa il suo male estraendo dalla spalla il dente della sua gemella evanescente, una gemella mai nata.

Mark 8/05/08 20:58 - 264 commenti

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Il film è davvero bello. La trama non si fonda certo su un capolavoro letterario ma è sceneggiata con una tale padronanza e con un dosaggio dei tempi da togliere letteralmente il fiato. L'unico neo (e credo sia questo il motivo di tanta ostilità pubblica verso questa pellicola) è l'eccessiva sperimentazione e alterazione di luci, di suoni e di effetti, la quale trasmette una condizione claustrofobica nient'affatto irreale.

Ghostship 2/07/08 13:45 - 394 commenti

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Un po' troppo Lynch fa sì che il pur bravo Infascelli si perda nelle trame di un horror tutto al femminile, nel quale la recitazione non risulta all'altezza ed il gioco di immagini e citazioni risulta un po' troppo freddo per coinvolgere lo spettatore. Passo falso; si spera che non sia indice di mancanza d'ispirazione.

MAOraNza 19/08/08 18:59 - 244 commenti

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Mettiamola così: H2Odio non passerà alla storia come un capolavoro e sicuramente verrà dimenticato presto, a causa di una sceneggiatura claudicante e una storia di insieme estremamente noiosa e per nulla appassionante. Infascelli mette in piedi uno psicodramma da due soldi nel quale si respira una strana aria di compiacimento, quasi a voler dire "vi faccio vedere come si fa il cinema indipendente". Alla fin della fiera, H2Odio è un pout pourri di (alcune) belle immagini e dialoghi puerili. Fosse stato un cortometraggio, forse... Bof.

Galbo 18/09/09 05:55 - 12399 commenti

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Cinque ragazze si trasferiscono nella isolata casa sul lago di una di loro per iniziare una dieta a base solo di acqua. E' questo lo spunto del film di Infascelli che nelle intenzioni dell'autore dovrebbe essere un thriller claustrofobico con venature psicoanalitiche. Si tratta in realtà di un'opera presuntuosa e sopratutto noiosa che, specie nella prima parte, scorre in modo lentissimo senza che accada praticamente nulla e che per di pù è penalizzata da una prova piuttosto scadente di quasi tutto il cast. Da evitare.

Funesto 25/12/09 21:21 - 525 commenti

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Un abominio. Un film che gioca con del weird infimo, fatto di sovrapposizioni di immagini, rotazioni di frames e quant'altro in maniera così sbruffona che fa venire i nervi, senza che la (stupida) trama ne senta il minimo bisogno. Assai mediocri la prova del cast (eccettuata la brava Conti) e la sceneggiatura, inconcludente. Agli weird seekers (più ingenui) potrà anche piacere, agli altri snerva e basta. Altro che “esperimento”, Infascelli ha scelto l’homevideo per salvarsi la faccia! Cameo di Platinette. Odio il weird, però qui non c'è cinema.
MEMORABILE: La Conti si graffia la spalla per cacciare il dentino della sorella.

Onlypippo 4/02/10 18:00 - 38 commenti

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Alex Infascelli è un bluff! Penso che questo sia uno dei film più inutili della storia del cinema. Peccato, perché l'incipit iniziale non era affatto male; ma il regista romano è più attento a mostrare le sue (inesistenti) doti tecniche che a tessere una trama con un minimo di coerenza, dimenticandosi inoltre di dare un ritmo adeguato alla pellicola che si perde tra lunghe sequenze silenziose, rallenty e flashback continui. Veramente irritante!
MEMORABILE: Don't play with water.

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B. Legnani 11/08/10 00:16 - 5535 commenti

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Liidea di base (l'evanescente) non è male, ma la sua declinazione è davvero inaccettabile. Dopo un incipit con barca che scarica il gruppo su uniisola con una sola casa (non proprio una novità...), si notano una recitazione approssimativa, dialoghi da denuncia, velleitari e fiammeggianti virtuosismi che cercano di colmare il vuoto, ma risultando prima inutili e poi fastidiosi. Più che un low budget, un low film.

Pigro 7/11/10 16:24 - 9673 commenti

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È dura resistere dopo dieci minuti alla noia di un film senza alcuna capacità di raccontare, incuriosire o tenere col fiato sospeso. Già il soggetto è insulso (cinque ragazze su un'isola per digiunare, ma quattro di loro fingono e l'altra è psicolabile); la sceneggiatura infierisce con uno sviluppo narrativo tedioso e dialoghi insulsi; le attrici sono terribili; la musica è usata male; la regia si bea di giochini e trovatine che talvolta potrebbero anche essere sfiziose ma affogano in un mare di furbate che non vanno a parare da nessuna parte. Inguardabile.

Pinhead80 20/12/10 22:47 - 4767 commenti

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Cosa succede se alcune persone decidono di fare una dieta a base d'acqua purissima e senza toccar cibo? Infascelli si cimenta in quest'opera a cavallo tra horror e giallo con discreta furbizia (all'inizio era possibile trovare il film solo in edicola). L'impressione finale però è che a un certo punto il film gli sia scappato di mano, annullando il pathos e la tensione che era riuscito a costruire molto bene nella prima parte. Rimandato.

Stefania 1/02/11 03:05 - 1599 commenti

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Film boccheggiante in liquido amniotico, gravido di rimandi all'elemento acquatico, femmineo, avvitato sul senso di colpa della sopravvissuta (alla gemella mai nata), sull'odio per chi tradisce il tacito patto della solidarietà femminile, sul conflitto con la figura materna. Il capitale per un horror "uterino", per una bella prova corale al femminile, c'era, ma viene dissipato da una sceneggiatura altezzosa e approssimativa, e da una regia autorialmente delirante ma impacciata, incapace di coinvolgere. Occasione sprecata, forse per presunzione.

Ryo 8/02/12 10:51 - 2169 commenti

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Thriller con qualche scena orrorifica disturbante. Il soggetto è molto forte e lascia libero spazio a migliaia di spunti. Riprende il genere horror "isolamento in campagna" che ha sempre un suo fascino. Parte come film normale, alquanto lento. Man mano che si va avanti nella visione si sviluppa egregiamente e superato lo scoglio della noia iniziale (pochissimi dialoghi) è una vera gioia assistere ad un teatrino grandguignolesco domestico e claustrofobico.

Capannelle 12/12/12 09:01 - 4412 commenti

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Nel DNA di Infascelli una certa capacità di ripresa, ma anche tanta sperimentazione fine a se stessa. In questo caso bisogna superare il tedio della prima parte che, pur essendo partita bene, costringe poi a tifare per l'arrivo in scena di un Siffredi qualsiasi che animi le protagoniste. Dopo, entrati nel dramma di Olivia, qualcosa palpita e il finale chiude bene. Peccato per le musiche, valide nel costruire il senso di straniazione (ma su cui si punta troppo) e per lo sterile esibizionismo visivo del regista, sfociante talvolta nel ridicolo.

Otis 15/03/14 11:31 - 40 commenti

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Un film presuntuoso, che vuole essere alternativo a tutti i costi, studiato per esserlo e che mette in mostra tutta una serie di inquadrature e di luci che il regista (dotato, non nego) mette lì per farsi dire "come sono bravo". La storia è risaputa, ormai irrancidita, accompagnata da musiche senz'altro belle, anche se a volte un po' fuori posto. Un paio di scene disturbanti e/o piacevoli ci sono, ma sono smarrite in un mare di nonsenso e di dialoghi che non portano da nessuna parte. Narcisista.

Il ferrini 1/04/16 21:18 - 2360 commenti

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Carolina Crescentini è forse l'unica cosa bella di questo pastrocchio senza capo né coda, di una lentezza estenuante e oltretutto recitato piuttosto male, anche se - c'è da dirlo - neanche Meryl Streep avrebbe potuto conferire credibilità a uno script come questo. In questa futile rivisitazione di The hole (capolavoro al confronto) l'unico a essersi divertito è certamente il regista, lo si evince dall'autocompiacimento che deborda da certe inquadrature, lunghe e inutili, esattamente come il film. Si salvano le musiche.

Faggi 8/04/16 14:06 - 1549 commenti

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Inguardabile, davvero imbarazzante, una specie di piaga d'Egitto o un pericoloso morbo da debellare. Presuntuoso, con dialoghi terribili e interpretazioni vergognose; ci si chiede "perché tutto ciò?" e la risposta non può che essere "per vanità" (che è poi la molla che spesso scatena la cialtroneria).

Redeyes 11/03/18 10:21 - 2449 commenti

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Infascelli ci abbandona in un'isola con quattro donne e lascia che il nostro Io muoia di noia. Un'opera che esplode di presunzione intervallata da qualche riuscito passaggio che però scompare nel mare magunm del niente; si riesce a tirare un sospiro di sollievo solo sulle spiegazioni finali circa l'evanescenza. Cast fuori fase, sceneggiatura allucinante, non trovo niente che valga la pena ricordare.

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Buiomega71 7/07/18 00:53 - 2913 commenti

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Infascelli sperimenta, tra musiche, immagini, montaggio e surrealismo (l'incubo a occhi aperti di Olivia, con tanto di nuvole a fumetti "help"), inventa, rimastica il cinema di genere, inghiotte Bava e risputa Godard in un susseguirsi frenetico di sovrimpressioni ed estetica da videoclip. Il troppo stroppia, ma il fascino malsano della follia femminea rimane appiccicato, sfociando nello slasher uterino che sbocca nell'horror puro (il bacio lesbo cannibalico). Ritmo narcolettico, poetici squarci visionari, infascelliano fino al midollo. Parchi gli SFX di Stivaletti.
MEMORABILE: Nicole ansima sbavando copiosamente; Christina: "Non sono russa, sono ucraina" la risposta di Ana: "Tanto è la stessa merda"; Olivia allo specchio.

Bubobubo 12/01/19 19:12 - 1847 commenti

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È, nel metodo e nel merito, nient'altro che un lungo videoclip che, per la scelta di un soggetto nemmeno così inusuale, presta continuamente il fianco a fruste e vuote elucubrazioni new age (impressione peraltro rafforzata dall'impianto dialogico, inconsistente al meglio, irritante al peggio). Infascelli cerca di mescolare le carte (e le tecniche) come in Almost blue, ma la rincorsa al virtuosismo è sterile e viene frustrata da una fotografia anonima. Non si aspetta altro che il finale, ma la soddisfazione è magra (calembour non petitus).

Thedude94 5/04/20 23:17 - 1097 commenti

I gusti di Thedude94

La storia raccontata da Infascelli parte da un'idea sicuramente originale e intrigante, proponendo un tema difficile da affrontare relativo a un problema mentale. Di certo la fattura del film non è ai massimi livelli: la regia è un po' troppo ricercata e ha momenti davvero poco digeribili da un punto di vista tecnico; così come la recitazione, deludente. Alcune scene di paura però sono da salvare e diversi momenti mettono del senso di straniamento che la situazione porta a vivere. Non il massimo comunque, si poteva far meglio.

Enzus79 23/12/21 22:14 - 2902 commenti

I gusti di Enzus79

Cinque ragazze sperimentano una dieta a base di sola acqua su un'isola. Thriller psichedelico abbastanza claustrofobico, che convince poco e coinvolge altrettanto. Manca il classico momento clou che dia una svolta alla storia e che faccia lievitare l'interesse invece della noia. Discreta la regia di Alex Infascelli. Condivisibile l'idea di far uscire il film direttamente in dvd.
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  • Discussione Buiomega71 • 7/07/18 10:16
    Consigliere - 26015 interventi
    Infascelli allo stato puro, filtrato senza aditivi (già Almost Blue con il suo finale metacinematografico spiccava in zona surrealistica jodorowskiana, Il siero delle Vanità messo più a freno dalla produzione, Nel nome del male con quell'intro macabro animato cantato da Caterina Caselli), che rimastica il (de)genere , per poi risputarlo, rimodellarlo, farlo "suo", nel bene e nel male.

    Sovraimpressioni, fuori fuoco, spizzichi dalla video arte, sperimentalismi , frenesia di immagini, musica, suoni, narrato spezzettato, estetica da videoclip

    Un intelaiatura sullo stile delle 5 bambole per la luna d'agosto, risputato alla maniera di Godard e al Bergman dell'Ora del lupo, con innesti che manco Carmelo Bene

    5 ragazze su un'isola, una matta da legare, esplode la follia femminea, si trasforma in uno slasher uterino con schegge horror notevoli (l'estrazione cronenberghiana del dente "gemellare" dalla spalla davanti allo specchio, il bacio lesbo cannibalico, l'onirico compleanno di Olivia piccina, che ricorda quello di The Descent e la madre che si apre le vene in bagno, la pioggia di sangue dopo il bacio lesbo incestuoso, la sequenza del mal di testa, che diventa boschiana/yuzniana deriva incubotica con subliminali occhi neri a la Invasione delle api regine di Olivia, le improvvise esposioni di "rancore" che spezzano la monotonia e tutto và in frantumi, come la psiche di Olivia, sino al finale tipicamente thriller orrorifico, che omaggia e fagogita quasi tutto il cinema della paura-via luce, si rimane al buio, Olivia impazza in degenerazione muliebre-), tra scenografie quasi da fantascienza anni '70 (le sedie poste fuori dalla villa, la villa stessa con i suoi interni freddi e i suoi finestroni, che si erge in mezzo al verde di un isola come la cotruzione dell'Invenzione di Morel) e uno smarrimento sia mentale che fisico.

    L'acqua come elemento primario ( il suono fastidioso dell'acqua che le ragazze trangugiano) che soffoca tutto in un liquido amniotico di "rinascita" e morte (le crisi di vomito, Nicole che corre nel bosco ansimando e sputando saliva fino a sbavare). Torte d'acqua, colazione a base di acqua, pranzi a base di acqua, a un certo punto ho avuto io stesso il rigetto

    La pittura come in Un tranquillo posto di campagna (chissà perchè mi tornava alla mente), Olivia davanti allo specchio con la luce a intermittenza come il serial killer di Almost Blue, le braccia tagliuzzate, il sangue che cola sui seni come nemmeno Jess Franco, l'allucinazione di Olivia che si fa cinema sperimentale (con tanto di nuvola a fumetti HELP, "Non sono russa, sono ucraina", "Tanto è la stesa merda")

    Femmineo fino allo spasimo, infascelliano fino al midollo, dove salta fuori il talento di un regista che non ha mezze misure, forte di un ego forse spropositato e , qualche volta, irritante ma pregno di un talento innegabile e dirompente.

    Non tutto funziona, si rischia spesse volte la narcolessia, l'accento delle ragazze straniere (tre su cinque) diventa urticante, poco incisivi (e centellinati) gli SFX di mastro Stivaletti, il continuare a scrivere alla "gemella mai nata" di Olivia sul suo diario sfiora lo sfinimento, i dialoghi filosofeggianti-terribile la lettura del libro- le ragazze NON sono affatto simpatiche (ma forse per scelta del suo autore), la chiusa finale non è poi così sorprendente.

    Eppure ha un fascino morboso e ipnotico, nel suo rallentamento e nel suo straniamento, che lascia un senso di smarrimento e di depressione, di cupezza e disperazione, andando fino in fondo nel baratro della deviata psicologia femminile.



    Notevole la fotografia di Arnaldo Catinari e le magnetiche musiche di Steve Von Till, con plauso per la bravissima Chiara Conti (da antologia il suo Perchè lo fai? Perchè lo facciamo? Perchè lo faccio? davanti allo specchio)

    L'opera più ermetica e personale di uno dei nostri più dotati registi di (de)genere, tanto criptica quando fascinosa e non (naturalmente) per tutti i gusti. La fiaba nera uterina di Alex Infascelli avvinghia nella sua malsana malia acquitrinosa.

    Infascelli dedica il film a sua sorella

    ...Come se vedessi le cose per la prima volta.
    Ultima modifica: 8/07/18 19:24 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 7/07/18 10:19
    Consigliere - 26015 interventi
    Ho il dvd che presi in edicola per L'espresso e La Repubblica nel 2006

    Formato:1.85:1

    Audio: italiano

    Nessun sottotitolo, nessun extra, nemmeno il menù (ma solo il PLAY sul disegno di Ana Bagayan nell'impostazione iniziale)

    Confezione slipcase abbastanza curata, con all'interno un bookletino con le biografie di Infascelli, delle cinque attrici, di Mauro Coruzzi (in arte Platinette, nel pregevole ruolo dello psichiatra che gioca nervosamente con il cubo di Rubik), dell'illustratrice Ana Bagayan (che ha creato i disegni per la cover del film) e del musicista Steve Von Till (che ha composto la seducente colonna sonora)

    Durata effettiva: 1h, 28m e 31s
    Ultima modifica: 7/07/18 10:42 da Buiomega71
  • Discussione Raremirko • 18/09/21 21:29
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Generalmente sottovalutato; volutamente ambizioso e tronco, spesante ed abbastanza curato, provoca e contiene a fasi alterne.

    Attrattivo anche a livello di locandina (discreto il digipack del dvd), pesca un pò da Weir, alterna facce conosciute (la Crescentini e c'è pure una Platinette versione non truccata) ad attrici meno lanciate.

    E' un film con una sua inventiva, una sua attrattiva, che poteva esser meno astratto; non del tutto riuscito, questo suo voler esser alternativo nello stile, nella trama (buona l'idea del digiuno totale), nella regia finisce alla fine ad esser anche un pò la sua forza.

    Infascellli ha comunque fatto di meglio.