Gold - La grande truffa - Film (2016)

Gold - La grande truffa
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Gold
Anno: 2016
Genere: drammatico (colore)
Note: Liberamente ispirato allo scandalo minerario che coinvolse nel 1993 la Società Bre-X, proprietaria di un giacimento di oro nella giungla indonesiana dell'Indonesia, quotata in Borsa per milioni di dollari.
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Ispirato a una storia vera (anche se nomi e luoghi sono stati cambiati), il film ricostruisce la vicenda di chi scoprì e investì in una grande miniera d'oro dell'Indonesia. Un'azienda di ricerca mineraria, la Washoe, è guidata prima dal padre (Nelson) e poi da suo figlio Kenny (McConaughey), che in breve tempo la conduce sul lastrico per colpe non solo sue. Passato qualche anno e ridotto ai minimi termini, Kenny fa un sogno in cui ricorda un amico, Mike (Ramirez), che aveva scoperto una miniera di rame e che diceva come in Indonesia si potesse trovare l'oro in una zona ben precisa che chiamava l'anello di fuoco. Kenny rintraccia l'amico, stabilisce che diventeranno soci al 50% (il contratto viene...Leggi tutto scritto su un tovagliolo!) e riesce in qualche modo a finanziare gli scavi grazie a manovre e conoscenze. Così, pur senza solide basi economiche il progetto parte e, dopo grandi fatiche e sofferenze (pure la malaria!), arriveranno anche le prime soddisfazioni. Potendo contare sul solito straordinario McConaughey, assolutamente perfetto per il ruolo, per l'occasione ingrassato e semicalvo, Stephen Gaghan imbastisce un film piuttosto tradizionale nell'impostazione: incastri temporali (tutto viene rivissuto in flashback da Kenny, che racconta la storia all'FBI), una lunga parentesi nel verde d'ispirazione quasi herzoghiana, sbalzi d'umore ed economici molto frequenti, l'immancabile rapporto con la compagna fedele (Howard) che condivide gioie e dolori, quello con il socio all'insegna di un plausibile cameratismo. Poi naturalmente grande spazio ai giochi in borsa e più in generale ai rapporti di forza tra investitori e a chi, una volta compreso l'affare, vorrebbe entrare più decisamente nelle quote della società. Il tutto diretto con il prevedibile ritmo serrato e una buona qualità nella resa delle immagini (anche quando non si è aiutati dai begli scenari selvaggi della giungla indonesiana). Più fatica invece nel chiarire bene tutto ciò che riguarda la parte economica, con meccanismi non sempre comprensibili ai meno usi agli intrighi finanziari e alle dinamiche che li regolano. Ad ogni modo anche nella seconda parte le due ore di durata non si avvertono e la storia, per quanto organizzata non al meglio, sa lasciarsi seguire anche grazie alla presenza scenica di McConaughey, ormai di stanza tra i migliori attori di Hollywood: ingenuo o più furbo di quanto non sembri? Lo stabilirà (forse) il finale, nel quale si assiste anche a un buon colpo di scena. Valide le musiche di Daniel Pemberton, che comprendono uno splendido tema incalzante udibile durante la prima esplorazione della giungla.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 9/05/17 DAL BENEMERITO DANIELA POI DAVINOTTATO IL GIORNO 14/02/18
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Daniela 9/05/17 16:36 - 12673 commenti

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Presentato nei trailer come il nuovo Lupo di Wall Street, il protagonista è invece uno che ci crede fino in fondo, mosso da una volontà di affermazione motivata, più che della sete del guadagno, dal voler riscattare una vita di fallimenti. Se il film di Scorsese era un poderoso affresco ambientale, questo è soprattutto il ritratto in chiaroscuro di un uomo: imbruttito per esigenze di copione, McConaughey inanella un'altra interpretazione magistrale, rispetto alla quale però manca un approfondimento adeguato del contesto. Efficace il finale beffardo per un film imperfetto ma interessante.
MEMORABILE: "A me non interessavano i soldi. A me interessava l'oro".

Puppigallo 10/05/17 16:27 - 5282 commenti

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Pellicola poco convincente, nonostante la buona prova del protagonista. E' infatti difficile non avvertire un retrogusto di artefatto, di un po' troppo costruito per il pubblico, dovendo probabilmente sottostare alle sue esigenze. Ma nonostante questo, può contare su una prima metà piuttosto interessante negli sviluppi. La seconda invece, essendo la conseguenza di un macroscopico azzardo, non ha dalla sua particolari colpi di scena o guizzi, incanalandosi dove è più logico che vada (tratto da una storia vera). Se non altro, il colpo di coda darà una piccola, ma significativa scossa.
MEMORABILE: Il malarico protagonista tenta di sopravvivere; La "questione" del nome; "Sto toccando una tigre"; La "salatura" dorata.

Dusso 11/05/17 11:40 - 1566 commenti

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Molto scorrevole e gradevole da seguire, ma lo si dimentica facilmente non presentando momenti e sequenze particolarmente memorabili. Da segnalare in ogni caso l'ottima interpretazione di McCounaghey e i bellissimi scenari asiatici. Che dire poi dell'ambientazione anni 80? Fossimo rimasti ai giorni nostri non sarebbe cambiato nulla visto che non è per nulla curata, anzi...

Kinodrop 11/05/17 17:56 - 2957 commenti

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La vera truffa evocata nel titolo italiano non è tanto quella del finale, ma quella di un'economia globale fondata su strategie finanziarie volatili e pericolose. Una storia sfilacciata, tra l'avventuroso e lo spregiudicato (in perfetto stile yankee) con un protagonista visionario e bukowskiano ben interpretato da un "volutamente appesantito" McConaughey. La vicenda acquista un po' in interesse quasi alla fine, ma la regia nell'insieme è quanto di più scontato e impersonale si possa immaginare. Una confezione ad hoc per "il gusto attuale".

Capannelle 21/05/17 00:17 - 4412 commenti

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L'ennesima storia di soldi e truffe che faresti fatica a credere vera per quanti ne sono rimasti allegramente invischiati. Unica licenza poetica, oltre alla tigre, è il fatto di localizzare la vicenda negli Usa: in realtà società, borsa e truffati erano canadesi. Come racconto alterna sequenze e battute riuscite ad altre piuttosto scontate per cui alla fine ricordi principalmente la prova e il fisico imbruttito di McConaughey.

Galbo 9/10/17 06:59 - 12400 commenti

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Sono state spese giustamente molte pagine per celebrare la bravura di Matthew McConaughey. Anche in questo film l’attore si produce in una prestazione eccellente ma il film nel complesso delude. A fronte di una buona realizzazione tecnica (fotografia e ambientazione di alto livello), la storia procede secondo uno schema prevedibile e senza grandi sussulti, complice una regia dalla scarsa personalità che non sa valorizzare i momenti potenzialmente migliori della storia.

Ira72 30/12/17 16:07 - 1313 commenti

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Ignoravo gli accadimenti, per cui sono rimasta sorpresa dalla storia. Una storia che sì, narra dei soliti lupi famelici e speculatori, ma evidenzia soprattutto il lato umano dei protagonisti (ottimamente scelti). McConaughey sappiamo essere un abile trasformista, avvezzo a personaggi borderline e anche qui si annega nel whisky, fuma troppe sigarette ma non rinuncia né ai sogni né a un possibile riscatto. Ramirez, che ha dalla sua persino i tratti somatici tipici del misterioso avventuriero, ben rende il sottile confine tra idealista e arraffone.

Didda23 12/02/18 09:46 - 2426 commenti

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Un soggetto che potrebbe non involgliare la visione, soprattutto per chi teme film complicati sulla finanza. Eppure il pregio del film sta nella semplicità della trama e nella comprensione dei temi trattati. La regia, alquanto routinaria, purtroppo non aggiunge quella marcia in più che avrebbe permesso all'opera di raggiugere ben altri risultati. Un peccato perché la prova di McConaughey è più che sentita e le location sono sfruttate con dovizia. Qualche snodo narrativo non convince appieno, soprattutto nella parte conclusiva.
MEMORABILE: La trasformazione da vita ordinaria a quella multimilionaria; McConaughey colpito dalla malaria; I risultati dei test.

Piero68 10/09/18 11:55 - 2958 commenti

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Ancora una volta McConaughey stupisce per la sua incredibile capacità di trasformare il fisico per poterlo adattare al personaggio del film. A parte lui, è la solita vicenda di furberia e retorica tutta made in USA. E anche se pare ispirata a una storia vera, questa volta la realtà non riesce a superare la fantasia. Meno male che ha altri punti positivi, come la colonna sonora (addirittura brani dei New Order e Joy Division) o come la bella fotografia. Ma anche Ramirez e la regia offrono delle prestazioni davvero convincenti. Potabile.

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  • Discussione Daniela • 9/05/17 18:37
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    La storia della gigantesca truffa in borsa si trova qui (lingua inglese): https://en.wikipedia.org/wiki/Bre-X
    Ultima modifica: 10/05/17 08:05 da Zender
  • Discussione Raremirko • 11/05/17 22:36
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    McCounaghey, 'stavolta pure panciuto, sempre straordinario (e fa piacere vedere ancora all'opera Craig T. Nelson, che fa una particina all'inizio).

    Un Wolf of wall street in the jungle, anch'esso ispirato a fatti veri, scorrevole, realistico, credibile, ben fatto.
  • Discussione Raremirko • 12/05/17 00:18
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Il titolo italiano però svela troppo...
  • Discussione Daniela • 12/05/17 12:24
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Hai ragione Rare, è un titolo spoiler.
    Di quel lontano scandalo non sapevo nulla - mi sono documentata solo dopo aver visto il film, e come me penso che molti spettatori, almeno quelli non americani, non ne siano stati a conoscenza.
    A mio parere, lasciare il titolo originale immutato sarebbe stata una scelta più opportuna, salvaguardando quell'aspetto da thriller finanziario che invece il didascalico titolo italiano compromette.

    Oltre a Craig T. Nelson, nel film breve ruolo anche per Stacy Keach: due vecchi leoni ancora in forma che farebbe piacere rivedere più spesso sugli schermi.
    Ultima modifica: 12/05/17 15:55 da Daniela
  • Discussione Raremirko • 13/05/17 21:53
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Grande Daniela, quotone.

    Che dire, il più delle volte i titolatori italiani variano dall'inganno (House of deads 2, ahahahahaha) all'esagerazione (il Non drammatizzamo... di Truffaut), dal non sense (Sux bad) allo spoiler, come in tal caso.

    Trovandomeli faccia a faccia, gliene direi proprio 4...
  • Discussione Tarabas • 15/02/18 17:19
    Segretario - 2069 interventi
    "A me non interessavano i soldi. A me interessava l'oro" cita Daniela come frase memorabile.

    Sono del tutto d'accordo, anche io ho visto il film come la storia di un sogno di riscatto, la volontà di rimettere in piedi la società fallita del padre del protagonista, ottenere un riconoscimento sociale e professionale.

    A me è piaciuto davvero molto, non l'ho commentato perchè vorrei rivederlo, quando passerà in tv.
  • Discussione Daniela • 15/02/18 19:37
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Tarabas ebbe a dire:
    la storia di un sogno di riscatto

    Promotore di una truffa, ma lui stesso ne è vittima, almeno per come viene presentato nel film: per questo ho trovato poco pertinente il paragone, fatto in sede di campagna di lancio, con il personaggio interpretato da Leonardo DiCaprio, che lucra sui sogni altrui.
  • Discussione Tarabas • 16/02/18 11:18
    Segretario - 2069 interventi
    Assolutamente, due film diversissimi su storie diversissime.