Abandon - Misteriosi omicidi - Film (2002)

Abandon sarà sicuramente tra i primi film…dei dizionari del cinema (e ti credo! Con quel titolo…a, b, a), ed è l’unica chance che abbia di figurare in cima a qualcosa. L’esordio dietro la m.d.p. di Stephen Gaghan (ottimo sceneggiatore sia televisivo - NYPD, American Gothic -che cinematografico- Traffic e soprattutto Regole d’onore) è un noiosissimo thriller vecchio prima di uscire (in sala in Italia ci è arrivato dopo due anni). Con attori quali Bratt e la Holmes (che non sfrutta l'occasione di rendere credibile il doppelgänger della sua Joey di Dawson's Creek), poi!

L'esordio alla regia dello sceneggiatore di Traffic, Stephen Gaghan è un thriller decisamente poco riuscito. La storia, ambientata in un college americano, è come minimo inverosimile con frequenti puntate nel decisamente ridicolo. Il regista è totalmente incapace di mantenere un minimo di tensione, con l'aggravante di una pessima direzione degli attori.

Lo sceneggiatore Gaghan esordisce alla regia con un thriller che non solo unisce tutti i più triti stereotipi del genere (ancora omicidi al college?) ma li ammanta anche di un alone di approssimazione registica che rende il tutto indigeribile. La Holmes non riesce a conferire personalità alla protagonista e Hunnam si atteggia in modo improponibile, mentre alcune pretenziose velleità registiche tolgono quel poco di tensione che il film potrebbe generare. Soporifero.

C'è qualche sconquasso nella mente dei protagonisti e maggiormente in quella di Katie (Katie Holmes) che, come la "lampada per le falene", attira a se gli uomini che incontra, come dice con un po' di invidia una sua compagna di college. In effetti sa rendersi desiderabile, con quella sua espressione misteriosamente triste, ma sa rendersi anche inarrivabile. Flashback non troppo ordinati danno un senso di confusione e la regia mostra segni di poca personalità con un discreto uso di stereotipi. Più un dramma psicologico che un thriller.

Poliziotto con problemi, indagando sulla scomparsa di ragazzo ricchissimo ed antipatico quanto un callo, entra il contatto con l'ex di quello, che attira gli uomini come mosche con la sua aria da santarellina... Moscissimo psico-thriller d'ambientazione collegiale, con tutti i clichés conseguenti: diretto in modo scolastico e privo di guizzi, sceneggiato alla meno peggio, interpretato da un cast modesto a cominciare dalla gattamorta Katie Holmes, con un colpo di scena finale che non stupisce nessuno tanto è prevedibile e telefonato. Filmetto perdibile senza alcuna remora.

Teen-thriller di discreta fattura che sebbene non brilli per originalità si fa seguire con attenzione per una buona metà; intuendo poi l'ovvio finale l'ultima mezz'ora si trascina piuttosto stancamente. La Holmes è sicuramente un bel vedere, anche se non brilla particolarmente per espressività, meglio Zooey Deschanel (futura protagonista di Yes Man) nei panni dell'amica. Hunnam, il bel tenebroso, se la cava, soprattutto nella scena in cui dirige il coro mentre Bratt non ha affatto l'aria del poliziotto maledetto. Tenete basse le aspettative.