Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Tra i film più intensi degli anni 80, si segnala per una perfetta collaborazione tra regia e cast. Bob Fosse annulla il fattore “tempo” e grazie anche a un montaggio molto studiato e affascinante (per molti versi simile, come idea, a quello usato da Woody Allen nel quasi contemporaneo ZELIG) ricostruisce la drammatica storia vera di Dorothy Stratten, la Playmate lanciata al cinema da Bogdanovic in ...E TUTTI RISERO (film la cui uscita venne rimandata proprio a seguito della morte della Stratten) e assassinata dal suo scopritore in un impeto di folle gelosia. La coppia Eric Roberts (fratello...Leggi tutto di Julia)/Mariel Hemingway è strepitosa: calatisi entrambi nella parte fino in fondo (la Hemingway si fece addirittura rifare il seno, per il film), interpretano ogni dialogo con convinzione impressionante. Soprattutto Roberts crea un personaggio memorabile, uno dei più credibili killer della storia del cinema. Al resto ci pensa Fosse, regista di gran qualità capace di esaltare ogni immagine con luci magnifiche, creando un contesto perfetto che completa un quadro complessivo di notevole suggestione. Ogni personaggio ha una sua dimensione, il mondo dello spettacolo vive e pulsa come non mai e sarebbe davvero ingrato trovare difetti in un film tanto coinvolgente e strutturalmente fresco. Perché anche la sceneggiatura è favolosa e supporta la carica dei due protagonisti enfatizzandone le doti (non è un caso che sia firmata pure quella da Fosse, evidentemente vicino al soggetto). Il finale è un'ulteriore prova di bravura e suggella questo intrigante spaccato di vita americana d'élite con forza e senza compromessi. Inadeguate le critiche di moralismo, vista la plausibilità dell'insieme. Da vedere!

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Puppigallo 25/09/08 09:54 - 5279 commenti

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Un ottimo duo di attori (lui, più un idiota, che uno psicopatico; lei, una ragazza dolce, acqua e sapone, proiettata nel mondo di Play Boy e dei film di terz'ordine da un giorno all'altro) fa di questa pellicola un qualcosa di più di un resoconto sulle vicissitudini (trattasi di storia vera) della povera playmate, impegnata a gestire, un marito invadente, pieno di idee fallimentari, geloso e succhiasoldi (un povero fesso frustrato, che il mondo rifiuta regolarmente) e una carriera in un ambiente pieno di insidie e decisamente stressante (provini, foto, interviste). Interessante e da vedere.
MEMORABILE: La moglie dell'amico del protagonista: "Ma non farà mica una sciocchezza, un colpo di testa?". E il marito: "Figurati, gli scomporrebbe i capelli".

Undying 7/04/09 20:51 - 3807 commenti

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Senza per forza di cose dare sfogo alla fantasia si può benissimo tracciare il profilo psichiatrico di un folle (Paul Snider/Eric Roberts) con storia circoscritta nel dorato mondo dello spettacolo. Star 80 narra con precisione (mediante indovinato uso di flashback) la discesa negli abissi della follia del geloso e sconvolto marito sempre più orientato a compiere una serie di atti irrazionali e definitivi.

R.f.e. 26/06/09 22:53 - 816 commenti

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Parteggio, se così posso dire, decisamente per Dorothy e non certo per il suo perdente e velleitario marito (qui ben interpretato da Eric Roberts, doppiato da un allora giovanissimo Roberto Pedicini). Anche Mariel Hemingway è un'ottima scelta per impersonare la sfortunata Stratten, miss agosto 1979 di Playboy. Una delle pellicole meno ricordate e, forse, più sottovalutate di Fosse.

Stefania 18/09/09 15:34 - 1599 commenti

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La ventenne Dorothy, da cameriera a carne da copertina. Buono il taglio quasi documentaristico che Fosse sceglie per narrare la vicenda, ottima la scelta di focalizzare l'attenzione su Snyder, umiliato dal fallimento del suo sogno americano. Prima di precipitare all'inferno, Snider trascina con sé Dorothy, che invece quel sogno lo stava realizzando. Muoia Sansone... ma il tempio (Hollywood, la villa di Hefner) resta in piedi, e Paul e Dorothy, nell'ultima inquadratura, sembrano due bambole rotte.

Vstringer 1/11/09 17:40 - 349 commenti

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Pochi film riescono a comunicare un maggiore senso di angoscia: la storia è nota, l'incipit del film è esplicito, ogni passo della Stratten nella scalata verso il successo, splendidamente filmato da Fosse, è un passo verso un finale tragico, sullo sfondo di un'America confusa e spietata, non ancora drogata dalla grinta reaganiana. Ruolo della vita per Eric Roberts, perfetto pigmalione tamarro destinato all'inevitabile e reiterato fallimento, bene la giovane Hemingway. Personaggio del regista fedelmente ricalcato su Bogdanovich, che fece causa.

Buiomega71 16/12/10 01:35 - 2912 commenti

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Il biopic più spietato e crudele che sia mai stato girato. Stupisce il vecchio Bob, qui al suo ultimo film, ahimè, per come tratteggia in modo cinico l'ambiente Hollywoodiano. Eric Roberts è senza alcuna dignità e farebbe di tutto per il successo. Di culto la Dorothy Stratten di Mariel Hemingway, misto di ingenuità e sensualità - da antologia lei sul set di Galaxina, con furenti incazzature del regista. Il miglior film di Fosse in assoluto.
MEMORABILE: Il viso sorridente della Hemingway che dice: "Mi chiamo Dorothy", nel finale: spezza il cuore!

Capannelle 5/12/13 23:29 - 4412 commenti

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Bel film che narra fedelmente la storia della playmate canadese Dorothy Stratten e del rapporto incancrenito con il suo scopritore/marito/padrone. Due personaggi ottimamente interpretati da due attori che non sempre si ripeteranno su tali livelli e una mano registica che sa dove parare e come raccontare il dramma senza abusare con sesso, droga e violenza.

Daniela 8/04/14 16:49 - 12668 commenti

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Fotografo mediocre quanto ambizioso convince una bella ragazza a posare per lui, la spinge ad abbandonare il lavoro di cameriera e a tentare la fortuna come modella, ma quando lei inizia ad avere successo, lui sclera temendo di perderla... Ispirato alla storia della playmate ed attrice Dorothy Stratten, l'ultimo film di Fosse, pur non del tutto convincente come ritratto d'ambiente, risulta invece assai intrigante come analisi di un rapporto di coppia sbilanciato, segnato dalla progressiva paranoia del protagonista, ben interpretato da Roberts nella sua migliore prestazione.

Schramm 4/06/15 17:04 - 3495 commenti

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Homo faber, Refner ricrea il paradiso in terra per uomini soli. A volte oltre l’arcobaleno i sogni chiedono fatturazione, e tra il dire del mago di Oz e il fare di Dorothy c’è di mezzo il Male. Quello dello sfruttamento industriale dell’imago dei, da una parte, e quello di chi ha la sindrome del pigmalione dall’altra. Reportage a mosaico di stock footage a cavallo tra biopic e psycho-drama, incalzato dall’accavallarsi compulsivo di foto-lapide e da un funebre climax di ossessione per il corpo-immagine-persona personificato e ammaestrato da un Roberts mai così vigoroso. Fosse over its top.

Deepred89 20/03/17 00:55 - 3708 commenti

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Fosse prende una storia (vera e celebre) di gelosia estrema di per sé abbastanza convenzionale ma la riarrangia con sapienza: andirivieni temporali che spezzano la monotonia e accentuano il senso di ineluttabilità senza confondere le acque, estetica raffinata ma priva di fronzoli, un eccellente ritratto di loser, quasi compassionevole nella sua perenne e imbarazzante inadeguatezza. Interpreti (compresi i secondari) notevoli, azzeccato il motivetto ansiogeno che contrappunta l'avvicinarsi della resa dei conti.

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Paulaster 19/04/18 10:10 - 4423 commenti

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Storia vera di una playmate dal successo immediato fino alle conseguenze più tragiche. L'andamento a flashback è ben equilibrato (anche se anticipa la parte conclusiva) e descrive bene il mondo dietro a Playboy interessandosi di meno del contesto ambientale. Hollywood è un covo di serpi, si sa, ma non si tende a enfatizzare troppo la mancanza di scrupoli. La Hemingway ha la fresca bellezza adatta e ottimo Eric Roberts nella prima parte (poi perde malizia).
MEMORABILE: Il trenino al campo di pattinaggio a rotelle; Le foto maliziose della Hemingway.

Bullseye2 7/11/21 02:06 - 397 commenti

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"Cosa succederà alla ragazza", non una persona ma un oggetto da sacrificare al demone del successo: la guerra tra il pappone laido contro quello patinato (il bravo Robinson) con in mezzo il regista Pigmalione mostra l'orrore dell'ego maschile e del sistema USA tout court, ancora prima dello yuppismo. Restano il clima straziante e commovente del film e le lacrime versate per la sorte di Dorothy, oltre alla resa eccellente di Snider grazie a Eric Roberts: personaggio ignobile come pochi, per il quale fu meglio un giorno da le(n)one che una vita da pecora.

Giùan 25/09/21 18:00 - 4562 commenti

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Il senso di disperazione di cui è intrisa la poetica di Fosse, risalta qui più abbacinante perché invece che ammantato dal consueto caleidoscopico pattern di riferimento "spettacolare" (musiche, coreografie, canzoni), si rispecchia in uno stile volutamente prosaico, che si adegua con sottinteso discernimento etico e aderenza quasi documentaria alla realtà e alla vicenda rappresentati. Straordinarie sempre le interpretazioni: dalla Hemingway sfolgorante eppur tristemente melancolica a Roberts mostruoso essere che sente però animalescamente la sua inadeguatezza. A poor star is dead.

Kinodrop 11/06/23 19:10 - 2956 commenti

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Fosse, in questo ultimo lavoro ricostruisce fantasticamente la tragica vicenda della Playmate Dorothy Stratten, uccisa dal suo "mentore" geloso del suo successo e della nuova vita sentimentale. Una narrazione tutta giocata sul contrasto tra flashback anticipatori del finale e il montare del disagio tra due persone completamente diverse ma sinceramente legate al rispettivo modo di vivere il vortice dei cambiamenti dovuti all'affermazione di lei in un ambiente quantomai opportunistico e spregiudicato. Ottime la sceneggiatura e l'ambientazione, Roberts e Hemingway in perfetta simbiosi.

Androv 28/09/23 23:21 - 195 commenti

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Film interessante che tratta in modo particolare la morbosità di un certo tipo di relazioni. La storia non è nulla di speciale, ma la caratterizzazione dei personaggi e le interpretazioni sono di altissimo livello, così come regia, ambienti e fotografia. I due protagonisti sono perfetti nei loro ruoli e, pur trattandosi di una storia di ordinaria follia come tante, viene resa particolare dall'insieme scenico complessivo. Il finale è altamente disturbante, riuscendo a mettere in scena un totale delirio in maniera quasi normale, per così dire. Indubbiamente positivo.
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  • Discussione Leodream90 • 5/05/15 13:23
    Disoccupato - 35 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    eh, chi ha l'originale videocassetta
    se la tiene al petto stretta! (rima rima!)

    Aahahha, e fa benissimo, come dargli torto! XD Mi chiedevo più che altro se qualcuno che ha la VHS passata su DVD era disposto a farmene una copia, ovviamente con rimborso completo di tutte le spese :) Ho valutato l'acquisto della VHS ma con la fortuna che ho mi capiterebbe una copia stra-usata e dalla qualità scialba.
  • Discussione Schramm • 5/05/15 13:30
    Scrivano - 7694 interventi
    mai capito -anche perché non mi ci son mai messo- come si travasa da vhs a dvd, e sarebbe l'ora almeno di intuirlo. comunque una raccomandazione: dovessi mai trovarli, tienti alla larga dai passaggi televisivi che sono sfobriciati che manco in sartoria...
  • Discussione Caesars • 5/05/15 13:42
    Scrivano - 16812 interventi
    Scheramm,
    per riversare VHS su dvd faccio così:
    ho un videoregistratore collegato (via SCART) ad un dvd recorder con hard disk. Registro sull'ahard disc del dvd recorder (sintonizzato sull'entrata SCART) la VHS e poi copio su dvd. Immagino che ci siano altri modi ma io faccio così.
  • Discussione Schramm • 5/05/15 14:23
    Scrivano - 7694 interventi
    caesars, la qualità audiovisiva poi com'è? io ho un vecchio vcr sporchino per cui se dovessi travasare nel dvd andrebbe a finire anche la nebbiolina data dalle testine lise... e comunque non ho dvd-recorder...
  • Discussione Tarabas • 5/05/15 14:23
    Segretario - 2069 interventi
    Credo sia l'unico modo, a meno di avere un adattatore scart-usb tipo questo:

    http://www.amazon.co.uk/adapter-Capture-recording-recorder-Cassettes/dp/B003IDXT90

    e avere un software di cattura video sul pc per registrare il flusso video in entrata e convertirlo in file.
  • Discussione Caesars • 5/05/15 14:39
    Scrivano - 16812 interventi
    Schramm,
    la qualità audiovideo poi è quella della VHS di partenza. Potresti provare a pulire le testine del videoregistratore con un cotton fioc imbevuto di alcool. Ma se ti manca il dvdrecorder...
  • Discussione Buiomega71 • 5/05/15 17:12
    Consigliere - 25997 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    eh, chi ha l'originale videocassetta
    se la tiene al petto stretta! (rima rima!)


    Parole sante :D
  • Curiosità Schramm • 28/01/19 22:33
    Scrivano - 7694 interventi
    * Bob Fosse fece di Paul Snider il protagonista del film perché era il personaggio col quale si identificava maggiormente. Fosse disse a Eric Roberts che quando interpretava Snider vi vedeva una perfetta incarnazione di cosa sarebbe diventato lui se non avesse sfondato nello show business.

    * Per il ruolo di Dorothy Stratten, Mariel Hemingway si sottopose a un intervento di mastoplastica additiva. I siliconi impiantati le vennero rimossi d’urgenza anni dopo, quando esplosero e il silicone prese a entrar pericolosamente in circolo nl sangue dell'attrice.

    * Hugh Hefner disse che il ritratto di Snider fatto da Eric Roberts era azzeccato in pieno.

    * Richard Gere venne tenuto da conto per il ruolo di Paul Snider. Daryl Hannah per quello di Dorothy Stratten.

    * I titoli dei veri film in cui appare Dorothy Stratten sono stati cambiati. Wednesday's Child è nella realtà Autumn Born. Ball Bearings è Skatetown, U.S.A.. Il film di cui parla Paul Snider dicendo che Dorothy farà la parte di un robot in un film di fantascienza era Galaxina. Tinsel Time, il film che Aram Nicholas sta montando in concomitanza con la morte di Dorothy è verosimilmente ...e tutti risero, diretto da Peter Bogdanovich, che frequentava la Stratten nella vita reale. Nel 1988, Bogdanovich ne sposò la sorella, Louise Stratten, dalla quale divorziò nel 2001.

    * Il ritratto di Telly Savalas che vediamo nell’appartamento di Paul Snider venne dipinto da Herb Davidson, commissionato per una monografia su Savalas pubblicata nel numero del giugno 1978 di Playboy.

    * Il personaggio di Bobo Weller è basato sulla reale playmate Terri Welles. Quando Paul Snider cerca di fare colpo su di lei elencandole la lista dei suoi libri e musicisti preferiti, sono gli stessi listati nella vera scheda dati della Welles.

    * Peter Bogdanovich chiese a Bob Fosse di non realizzare il film, perché non conosceva molti aspetti dell’intera faccenda. Presa visione del prodotto finale, nel suo libro The killing of a unicorn, scritto in reazione all'instant book di Teresa Carpenter che vinse il Pulitzer e su cui è basato il grosso del film, Bogdanovich liquidò il film come “una merdata farcita di imprecisioni”, evidenziando di non avere mai incontrato Snider in vita sua. Nell’edizione australiana della vhs appare un disclaimer finale che attesta che il film è solo parzialmente basato sulla vera vicenda di Dorothy e Paul.

    * Il brano suonato quando Paul scatta le prime Polaroid a Dorothy è una versione aggiornata del tema ricorrente de Una piccola storia d'amore. Nel film non viene accreditata ed è assente anche dal vinile e dal cd della ost.

    * Eric Roberts, venne nominato al Golden Globe per la migliore interpretazione, ma perse sopravanzato da Robert Duvall per Un tenero ringraziamento e Tom Courtenay per Il servo di scena.

    (Fonte: Imdb)
  • Curiosità Zender • 22/05/19 14:17
    Capo scrivano - 47798 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:

  • Discussione Raremirko • 3/05/20 23:48
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Film di buon livello, sottovalutato da alcuni e sopravvalutato da altri.

    Notevole prova per Roberts, in parte e fisicato.

    Coraggioso nel criticare lo spettacolo, anche facendo nomi, tanto più che la vicenda di base è vera.

    E' un Fosse che dello stile di Fosse ha poco, ma che si riscatta per una certa cura e per una certa scorrevolezza; comunque non sono d'accordo con chi lo definisce il suo miglior film.