Note: Aka "Una ragazza che voleva essere amata". Dal musical teatrale omonimo a sua volta ispirato a "Le notti di Cabiria" di Federico Fellini. Nei titoli di testa è scritto che è tratto dalla sceneggiatura di Fellini-Pinelli-Flaiano.
Nel ’68 il musical ha ormai l’aspetto di un relitto semi affondato nel mar dei Sargassi e Fosse tenta di rianimarlo con una dose massiccia di realismo e critica sociale. Charity è personaggio emblematico di quel periodo, non tanto perché non abbia nulla da perdere (taxi girl al Fandango Club) ma perché più aperta e ricettiva al vento del cambiamento che soffia impetuoso. L’esperimento riesce grazie a un’ottima MacLaine (nulla da invidiare alla Masina/Cabiria a cui il film si ispira) ben supportata da buone musiche (Big Spender su tutte).
Alla fine degli anni '60 il musical trova in Fosse uno dei suoi interpreti migliori. Regista e coreografo si rifà ad un testo teatrale di Neil Simon, a sua volta ispirato a Fellini delle Notti di Cabiria. Per nulla originale dal punto di vista narrativo (prostituta dal cuore d'oro innamorata del giovane timido), il film trova la sua ragione di essere nell'allestimento impeccabile di Fosse (numeri musicali di alto livello) e nella sentita interpretazione di Shirley MacLaine.
Film musicale che racconta il tentativo di riscatto di una accompagnatrice negli anni 60 interpretata da una Shirley MacLaine ispirata. Numeri di ballo ineccepibili come ci si aspetta da Bob Fosse. Trama lineare, sulla falsariga delle Notti di Cabiria di Fellini senza averne la stessa forza disperata. L’ipocrisia di un mondo borghese raccontato in un film di più di 50 anni fa senza che il dipanarsi del racconto diventi stucchevole. Un musical impegnato ma non troppo.
Curiosa idea, quella di trasformare in un musical la trama di Le notti di Cabiria. Il risultato finale lascia soddisfatti solo a metà; se infatti la trama è gradevole e ravvivata da alcune battute e situazioni divertenti, quello che delude è ciò che dovrebbe rappresentare il "pezzo forte" del film: canzoni e numeri coreografati, che risultano non troppo emozionanti. In generale la regia è buona, con alcune trovate anche notevoli, così come gli interpreti (ma la MacLaine, pur brava, pare fuori ruolo), ma alla fin fine lo spettacolo è un po' troppo lungo e in alcuni punti "stanca".
Derubata e gettata in acqua dal fidanzato fellone, Charity non perde la speranza di trovare qualcuno che la ami. Dopo una notte passata con un famoso attore italiano, incontra quello che potrebbe essere l'uomo giusto ma... Fosse esordisce alla regia cinematografica con la trasposizione di un successo di Broadway mutuato dal film di Fellini previa modifica del mestiere della protagonista che passa da prostituta a entreneuse: il risultato è dignitoso ma ancora un poco acerbo per lo scarso amalgama tra le parti narrative, peraltro non particolarmente brillanti, e i numeri musicali.
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DiscussioneRaremirko • 26/12/19 22:01 Call center Davinotti - 3863 interventi
Buon film di Fosse ispirato a Fellini (c'è pure la Bouchet!); il film ricalca Le notti di Cabiria all'inizio e alla fine, mentre nella parte centrale mi è parso si ritagli qualche libertà.
Buoni i numeri musicale, brava la MacLaine in 150 minuti che non stancano.