Italia: ultimo atto? - Film (1977)

Italia: ultimo atto?

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La nostra recensione di Italia: ultimo atto?

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Uno dei pochi, pochissimi film italiani sul terrorismo degli Anni di Piombo. Il regista Massimo Pirri sostiene che a Fassbinder e alla Von Trotta piacque molto, così come buone recensioni ottenne all'epoca della sua uscita nelle sale. Sarà anche vero, ma allora non ne intuiamo i motivi. A parte i dialoghi beceri che riesce difficile immaginare in bocca anche al più improbabile dei terroristi, il film manca di ritmo, è con ogni evidenza un prodotto dal budget ridicolo e nemmeno si giova di un protagonista credibile. Già, perché il buon Luc Merenda (un aficionado del poliziottesco di casa nostra) la parte dell'idealista non la sa proprio fare (non per niente si dice che l'abbia imposto a Pirri la...Leggi tutto produzione, preoccupatasi di presentare nel cast almeno un nome conosciuto). In fondo Lou Castel, attore di richiamo che per le sue note simpatie progressiste avrebbe potuto interpretare il ruolo di Merenda molto meglio, fa solo una comparsata di cinque minuti (è Marco, terrorista che prova a fermare l'impeto esagerato del collega Ferruccio/Merenda). Il soggetto è molto semplice (ancorché confuso da parti poco chiare) e vede tre terroristi (Merenda, Andrea Franchetti e Marcella Michelangeli) riunirsi per un attentato che nei loro piani dovrà destabilizzare il potere. Uno (Merenda) si fa largo a pugni e calci, l'altro (Franchetti) è un ex detenuto mezzo scemo che non disdegna di marturbarsi senza nemmeno posare il mitra e parla con strana cadenza romana biascicata, la donna (Michelangeli) non apre mai bocca. Pirri prova a scavare nella psicologia dei tre, nelle motivazioni che li spingono, ma riesce solo a produrre un'opera supponente e superficiale, abusando tra l'altro di scadenti filmati di repertorio. Il problema del terrorismo meritava senz'altro di più.

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Tutti i commenti e le recensioni di Italia: ultimo atto?

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Homesick 7/01/10 17:51 - 5737 commenti

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Pirri cerca di raccontare il terrorismo italiano dal vivo con un film profetico – il rapimento Moro è prossimo – che tuttavia si rivela un fallimento, sia per i contenuti che per la forma: se infatti il retroterra socio-ideologico e il profilo interiore dei tre fanatici sono solo un abbozzo, lo svolgimento è confuso e ondeggia tra situazioni da poliziottesco (aggressioni, sparatorie, blandi colloqui in famiglia) e spunti scabrosi (i disegni osceni e le masturbazioni di Franchetti). Castel è scritturato solo per un cameo, nel ruolo di una “Cassandra” dell’ultrasinistra.

Mco 29/08/17 21:57 - 2420 commenti

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Il forte odor di politica contagia questa pellicola pirriana sin dai primi minuti, con un alternarsi tra manifestazioni di contestazione, urla di dolore e sangue vero versato da una parte e finzione cinematografica dall'altra. L'analisi poggia sulla costruzione di un attacco al potere visto con gli occhi (e vissuto con le emozioni) di chi lo compie. Un po' streotipati i delinquenti, sebbene Franchetti rubi la scena con la sua totale assenza di remore, cullando la sua arma come se fosse una bella donna (che non ha). Intenso ma godibile.
MEMORABILE: Il dialogo tra Franchetti e Ines Pellegrini al parco; Il clima quasi postapocalittico.

Schramm 17/11/14 22:56 - 4051 commenti

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Cinema, ultimo atto. Quando l'inconsistenza contenutistica (leggi anche alla voce qualunquismo sovrano) tracima in quella formale, colpendo una regia letargica e sconclusionata, un acting che è un manrovescio alle scuole di recitazione, uno scalcagnato senso del ritmo che a confronto i super-8 familiari sono Ejzenstein al suo apogeo, uno script indegno della prima elementare, la risposta alla domanda che si pone il fantapolitologo mancato (e non certo cineasta riuscito) è: "Sì, avoja!". Certo, la pellicola si aggiudica uno spazietto nell'alveo dell'analogia storica, ma è una vittoria di Pirri.

Rufus68 13/01/16 00:28 - 3978 commenti

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Apologo sul terrorismo italiano di rara superficialità. Il film, nullo sul piano cinematografico (atroci i dialoghi e le recitazioni), fallisce anche nel tentativo, rozzo, di distopia sociale (il terrorismo fu un potente veicolo della reazione politica, altro che insurrezione). I cultori del poliziottesco troveranno almeno un debole risarcimento nella scazzottata Merenda-Pazzafini. Impalpabile la presenza di Castel.

Fauno 14/04/12 13:32 - 2260 commenti

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Visto che è chiara l'allusione alle B.R. o a Prima Linea (ma alla fine si amplia il discorso ai sospetti di infiltrazione che sono sempre stata una prassi nel terrorismo), consiglierei di vederlo subito dopo aver visto Mark colpisce ancora... Unidirezionale per gran parte, ma unico come preveggenza: sbagliata solo la carica istituzionale, visto che Aldo Moro era Presidente del Consiglio. Apocalittico e centrato in pieno lo scenario da guerra civile con tanto di coprifuoco. Non va visto come un film qualsiasi...
MEMORABILE: Il discorso della Michelangeli (appositamente abbruttita!) su come interpretare il bersaglio dell'attentato affinché il medesimo non abbia scampo.

Nando 30/04/10 01:41 - 3916 commenti

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Un film poliziottesco anomalo, in cui si analizzano le gesta non dei malviventi comuni o della mala generalizzata, qui si cerca di narrare l'azione profonda ed intensa del terrorismo di sinistra, le Brigate Rosse. Il girovagare dei tre interpreti prima dell'incontro previsto crea la base per capire il loro credo. Un insengante, una militante convinta ed un borgataro, lievemente deviato. L'incontro porterà al loro scopo finale; un attentato. Nonostante le speranze il film non convince e le chiacchiere tra i militanti sanno tanto di finto.
MEMORABILE: Franchetti che cerca di ordinare un caffè corretto in un bar ma non viene minimamente considerato.

Myvincent 28/02/23 03:53 - 4047 commenti

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Tre terroristi preparano un attentato al ministro degli interni in un’Italia affondata nel grigiore degli anni di piombo. L’assassinio va a segno e per un effetto domino si scatena una guerra civile vera e propria. Un film di fantapolitica in cui a dialoghi deboli e qualunquisti corrisponde un cast non all’altezza (a parte Lou Castel, in un cameo). Luc Merenda, completamente fuori ruolo, mostra il fisico muscoloso, mentre Franchetti e Michelangeli se la cavano meglio. Il movimento operaio illanguidisce in una Roma mai così sporca e disordinata.

Daidae 7/11/09 23:14 - 3364 commenti

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Film che nonostante abbia un buon intento politico (io ci vedo una sorta di condanna del terrorismo e dei suoi effetti "collaterali").. farà morire di noia lo spettatore. Diretto male e recitato malissimo, Pirri validissimo regista perde un'occasione. Alcune battute e situazioni fanno davvero storcere il naso, Luc Merenda e Castel forse alla loro peggiore prova, inguardabili gli altri attori. Troppo brutto e troppo noioso.
MEMORABILE: L'arrivo dei carri armati

Trivex 22/10/21 09:25 - 1832 commenti

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Da segnalare solo un po’ di tensione nei momenti precedenti all’attentato (tra l’altro palesemente improbabile nella sua realizzazione), mentre il resto si può dire “non pervenuto”. Sceneggiatura da subito nel caos, dialoghi tremendi e noia in quasi ogni parte. Senza contare gli inutili inserti di immagini dell’epoca, inseriti a caso e senza un fine preciso. Gli attori sono impiegati male, con anche il bravo e “flessibile” Merenda che si arrende a scene realizzate evidentemente in fretta e con un budget probabilmente alquanto ridotto. Molto deludente.
MEMORABILE: Il ministro esce dopo una importante conferenza e ci sono pochissimi poliziotti a proteggerlo.

Furetto60 11/03/13 08:30 - 1486 commenti

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Tratta di un atto terroristico contro il Ministero degli Interni: è quindi un film politico; anzi, visto l’apocalittico finale, fantapolitico (a volte ingiustificatamente accostato ai polizieschi), con forze dell’ordine isteriche, violente e prepotenti che anticipano l’atmosfera che si sarebbe avuta, nella realtà, di lì a pochi mesi, dopo il rapimento di Moro. Girata con pochi mezzi, incentrata sullo studio della psicologia dei tre protagonisti, ognuno diverso e con diverse motivazioni, è una pellicola cupa e cruda con dialoghi che a volte sfociano nel delirio.
MEMORABILE: Lo sguardo fisso della Michelangeli che ricorda certi terroristi veri; Le scenette nei cessi.

Lythops 11/05/15 10:50 - 1021 commenti

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L'unica cosa curiosa che caratterizza questo film è che in un certo senso può essere definito profetico (anche se ci vorranno molti anni, praticamente occorrerà arrivare fino a quelli attuali, prima di veder verificarsi, e in modo diverso, l'ultimo atto vero e proprio). A parte qualche dialogo interessante ci sono interpretazioni (e situazioni) da dimenticare. Peccato perché Massimo Pirri era un autore curioso e interessante.

Maik271 23/11/14 12:20 - 436 commenti

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Regista piuttosto sterile, Pirri gira la storia di un terzetto di terroristi rossi che organizzano un attentato che crei lo spunto per una ribellione armata del popolo oppresso da uno stato dispotico. Gli attori non eccellono, Merenda nei panni del terrorista non lo vedo proprio, la voce di Franchetti non si può ascoltare, le musiche non lasciano traccia nella memoria. Finale fantapolitico un po' eccessivo. Evitabile.

Aborym 19/12/16 11:14 - 29 commenti

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Forse il primo fra i tanti (troppi) film che vorrebbero raccontare e spiegare "al popolo" i perché della lotta armata in Italia. Ideologicamente confuso e pieno di luoghi comuni (il professore dalla doppia vita, la figlia dell'alta borghesia che impugna le armi, il killer fascista [?] affetto da turbe psichiche), cerca un'uscita di salvataggio "a sinistra" con la scena dei carri armati. Peccato che sul resto pesi una cappa di pregiudizio e sconfitta che condanna tutto e tutti. Ben prima del riflusso, un triste appello al disimpegno e alla resa.

Maciste 4/09/08 09:03 - 1 commenti

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Mamma mia che film fiacco! Luc Merenda che fa il terrorista in mezzo ad altri attori sconosciuti e maldestri, in particolare Andrea Franchetti, il terrorista con il mitra con una voce da dimenticare. Curioso che la sceneggiatura sia anche del nipote (e pure omonimo!) di un noto critico cinematografico.

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  • Curiosità Edo • 1/08/10 16:06
    Galoppino - 680 interventi
    Il Morando Morandini che compare tra gli sceneggiatori NON è il famoso critico ma il suo (omonimo) nipote

    Il critico Morando Morandini non avrebbe mai potuto scrivere un film con Massimo Pirri; il critico Morandini - infatti - di Pirri ebbe a dire: "Massimo Pirri è uno che non fa i film, li commette"
  • Homevideo Geppo • 21/11/14 14:43
    Call center Davinotti - 4356 interventi
    La versione trasmessa ieri notte da Rai Movie ha una durata effettiva di 1h21m18s.
  • Homevideo Schramm • 21/11/14 15:34
    Scrivano - 7821 interventi
    uhm. la versione da me vista allo Schrammfest -che è poi anche quella che si trova intubata- dura 86' 42''. mi sa che rai movie ha sbuzzato qualcosina...
  • Homevideo Ciavazzaro • 21/11/14 16:37
    Scrivano - 5583 interventi
    Dalle informazioni che ho cominciato a trovare,quella trasmessa ieri sera da raimovie
    è la versione originale di Pirri,quella su youtube è una versione rimontata non opera del regista,con un montaggio diverso,e 5 minuti in più,tratta dalla vhs.
    Ultima modifica: 21/11/14 16:40 da Ciavazzaro
  • Homevideo Schramm • 21/11/14 16:50
    Scrivano - 7821 interventi
    si sa rimontata da chi e perché?
  • Homevideo Ciavazzaro • 21/11/14 16:53
    Scrivano - 5583 interventi
    Non lo posso dire con sicurezza,ma dal momento che il film ha avuto problemi con la censura
    che lo fece andare nelle sale ma solo col divieto dei 18 anni (sul sito italiataglia ci sono tutti i dettagli) non mi stupirei fosse per questo motivo.
  • Homevideo Dusso • 21/11/14 17:41
    Archivista in seconda - 1965 interventi
    Confermo quello che scrive Ciavazzaro sul montaggio e la durata inferiore rispetto alla vhs
  • Homevideo Samtam90 • 21/11/14 18:43
    Galoppino - 135 interventi
    Di certo una delle scene "incriminate" riportate nel visto censura della versione VM18 (la masturbazione di uno dei personaggi), nella versione mandata in onda da RaiMovie è presente ed è identica alla scena che si trova nella versione di 86'.
  • Discussione Ciavazzaro • 10/10/16 03:25
    Scrivano - 5583 interventi
    Film che amo molto.
    Molto cupo, ho apprezzato una costante aria disturbante per tutta la sua durata, che sfocia in un grandioso finale apocalittico.
    Ho trovato interessante, come tutti i personaggi risultino odiosi, a partire dalle forze dell'ordine, o i tre terroristi:figure inquietanti, soprattutto la Michelangeli, veramente notevole, ma anche coloro che orbitano intorno a loro non sono da meno (vedi il padre della Michelangeli).
    Apprezzabile la scelta del racconto tramite flashback, con un claustrofobico appartamento usato come

    SPOILER

    Tomba, sia in maniera letterale, ma anche metaforica, delle aspirazioni dei terroristi, che solo allora si rendono conto molto probabilmente di essere stati usati

    FINE SPOILER

    Un film con un senso disturbante di fondo, con scene volutamente sporche, vedi la masturbazione di Franchetti.


    Il cast riserva alcune gustose sorprese come il cameo della Pellegrini, Castel, e la presenza di molti amati generici in ruoli parlanti (ma la mitica Maria Tedeschi non appare, almeno nella copia raimovie).
    Ottimo anche Casellato ministro.

    Finale notturno e apocalittico bellissimo.

    SPOILER

    Assai suggestivo Merenda e Michelangeli che fuggono nella città in preda alla guerriglia.

    FINE SPOILER

    Un film sottovalutato, che merita la riscoperta e una bella edizione in dvd.
  • Discussione Fauno • 11/10/16 01:10
    Formatore stagisti - 2764 interventi
    Come ho già detto anche nel commento, quel che più inquieta è la preveggenza. La Michelangeli non ne sbaglia uno, ma anche Merenda è consono al suo ruolo.