Thriller televisivo raffazzonato che già dalle prime scene, in cui vengono malamente montati flash di immagini che dovrebbero riassumere le azioni di un gangster di Chicago, fa capire gli impacci registici lasciando intravedere perdipiù una fotografia scadente. La moglie dell'uomo, Melissa (Kirshner), non regge più una vita al limite e decide di denunciarlo in gran segreto alla polizia, prendendo con sé la figlia Becky (Arthur) e accettando di consegnarsi al programma FBI per la protezione dei testimoni. Il poliziotto che l'aiuta, Troy Rolands (Cassini), vorrebbe...Leggi tutto farle riconoscere il cadavere del marito, a quanto pare ucciso dopo esser stato scarcerato con cauzione, ma dell'uomo non è rimasto nulla, e senza vederlo in faccia Melissa non può credere sia morto.
Ha ragione, perché dieci anni dopo, quando ormai s'è rifatta una vita in California con un nome diverso, Erin, e si appresta a sposare un tipo ben più rassicurante (Ramsay), l'ex marito (McGillian) – che s'è modificato con una plastica i lineamenti - riesce a ritrovarla ed è pronto a tornare alla carica. Per ucciderla? Niente affatto: Warren - questa la sua nuova identità - ama ancora follemente lei e la figlia e sogna di riunire la famiglia (un bel coraggio!). Per non farsi subito beccare, però, intanto ci prova con la sorella (MacLean-Angus) del marito e gli va subito bene: quella ci sta e lui comincia a introdursi dove serve.
Melissa, per quanto Warren non abbia più i connotati del suo Jimmy, capisce comunque che si tratta della stessa persona e allerta la polizia; ma non basta... Il confronto tra lei e l'ex marito è sempre teso e la sceneggiatura si incarta non poco rendendo scarsamente credibili molti elementi (in particolar modo il personaggio di Warren e le indagini della polizia). Le donne in scena, tutte maggiorate esclusa la figlia adolescente, funzionano discretamente, ma la storia non ingrana e si muove in territori scontati con nessuna capacità di rendere la vicenda interessante.
Deficitario il carisma del padre ex gangster il quale, per avvicinare la famiglia che vorrebbe riconquistare, acquista un vigneto (siamo nella Napa Valley, terra di pregiati vini californiani) e si mette di fatto in concorrenza con il nuovo marito (proprietario di un'enorme tenuta che permette qualche breve sequenza tra il verde delle vigne), tremendi gli abiti sfoggiati dalla protagonista. Modesti gli snodi thriller, ridicola l'azione con uno strangolato a morte in quattro secondi e un'altra finita in barella dopo un colpetto al collo. Più in generale si ha la sensazione che la storia sfugga di mano agli autori nonostante - a tratti - qualche passaggio denoti una certa cura nei dialoghi, ai quali se non altro dona grazia un cast femminile adeguato. Al di là degli evidentissimi difetti insomma non ci si annoia troppo e il film - pur faticosamente – mantiene una sua linea di galleggiamento. Peccato per il finale fiacco...
Marcel M.J. Davinotti jr.