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in russo con sottotitoli italiani alla mostra del cinema di pesaro. esperito peraltro in una versione con traccia audio censurata dal governo russo, per cui a ogni forma di turpiloquio anche lieve scattava il classico biip censorio, cosa che sballava fantasiosamente i sottotitoli.. a una certa ho pure pensato che fosse una scelta stilistico-espressiva ben precisa, mirata, voluta a monte, proprio per il tema trattato (agnosticismo ai limiti della blasfemia vs misticismo). parlando con la protagonista però mi è stato chiarito che è stata proprio la commissione censoria moscovita a censurarlo. la versione teatrale da cui è tratto, difatti, ne conservava ogni scurrilità, anche la più sacrilega.
ma anche così tarpato conserva una carica di ambiguità e di complessità più che notevole e anche solo per l'arrotata recitazione corale merita senz'altro l'incontro.
Schramm