Sposerò Simon Le Bon - Confessioni di una sedicenne innamorata persa dei Duran Duran - Film (1986)

Sposerò Simon Le Bon - Confessioni di una sedicenne innamorata persa dei Duran Duran
Locandina Sposerò Simon Le Bon - Confessioni di una sedicenne innamorata persa dei Duran Duran - Film (1986)
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MMJ Davinotti jr
Anno: 1986
Genere: commedia (colore)

Cast completo di Sposerò Simon Le Bon - Confessioni di una sedicenne innamorata persa dei Duran Duran

Note: Tratto dall'omonimo romanzo di Clizia Gurrado.

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La nostra recensione di Sposerò Simon Le Bon - Confessioni di una sedicenne innamorata persa dei Duran Duran

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Che i Duran Duran fossero i Beatles degli anni Ottanta lo sostenevano in molti. Ovviamente si sbagliavano (la loro influenza sulle generazioni successive non può certo competere con quella lasciataci dai quattro di Liverpool), ma l'impatto dei Duran sulle teenager degli anni del benessere fu effettivamente notevolissimo. Erano tante ragazzine che impazzivano per Simon Le Bon, John Taylor, Nick Rhodes... e tra di esse anche Clizia Gurrado, l'autrice del libro da cui è liberamente tratto il film di Carlo Cotti. A dargli corpo al cinema c'è l'esordiente Barbara Blanc (figlia d'arte come gran parte del cast, particolare che ha infastidito preventivamente molti critici),...Leggi tutto la quale fatica a dividere i sogni (la passione viscerale per Le Bon) dalla realtà (i primi amori, le prime delusioni...). Con la coetanea Rossana passa il tempo a fantasticare sui Duran e a vivere la vita come tante ragazze del suo tempo: il look da perfetta paninara (Moncler, Timberland, Ray Ban, jeans corti...), una carriera scolastica anonima, una famiglia chiaramente ispirata al TEMPO DELLE MELE, modello riconosciuto al quale Cotti vorrebbe avvicinarsi. E’ il 1984, l'anno di “Wild Boys” (l’inno di tutti i paninari), l'anno dei Duran che al Sanremo del febbraio successivo toccheranno l'apice della loro popolarità. Una realtà descritta con un certo gusto, un tocco leggero apprezzabile, con qualche esagerazione che però era necessaria. La Milano da bere esplode di mode e colori e il ritratto giovanile di Clizia è affrontato da un punto di vista originale, facendoci scoprire chi si nasconde dietro "quelle disperate urlanti che assediano le rockstar". Una produzione povera (non c'è una sola canzone dei Duran Duran!) ma gradevole.

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Tutti i commenti e le recensioni di Sposerò Simon Le Bon - Confessioni di una sedicenne innamorata persa dei Duran Duran

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G.Godardi 21/03/07 03:38 - 950 commenti

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Prodotto da Claudio Bonivento quando ancora era un produttore alle prime armi, è una commedia giovanilistica tratta da un oscuro best seller degli anni 80. L'autrice era figlia di un giornalista, il quale firma anche parte della sceneggiatura. Tutto sommato è un film gradevole e senza pretese, solo un poco sciatto nella sua realizzazone: però ha un grande merito, quello di fotografare al meglio e a caldo un periodo storico italiano: quello del 1984-85, l'era dei duraniani e dei paninari! Nostalgico.

TomasMilia 23/03/07 00:05 - 157 commenti

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Lo vidi anni fa e lo etichettai come un brutto film. Successivamente, preso dalla passione per gli '80, l'ho riscoperto. Il film non è dei migliori per via di alcuni dialoghi troppo banali e/o stereotipati, però l'ambientazione, il contesto, sprizzano l'era dei paninari da tutti i pori. Forse andrebbe più riscoperto come "documentario" sulla moda e i costumi del periodo piuttosto che per il suo contenuto narrativo. Gli attori sono penosi tanto sono inespressivi però, chissà perché, funzionano.

Supervigno 1/08/07 16:34 - 227 commenti

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Il film è un ritratto abbastanza fedele degli anni '80 a Milano, degli adolescenti, delle mode, della passione per i Duran Duran che in quel periodo davvero rendeva le ragazze incapaci di parlare d'altro e di percepire la differenza tra la realtà e la fantasia. E' sicuramente interessante, per chi voglia documentarsi sull'iconografia, la moda, le acconciature dell'epoca. Quello che è assolutamente insopportabile è la totale mancanza di talento degli attori, che appesantisce la trama e irrita lo spettatore.

Il Gobbo 1/08/07 16:58 - 3015 commenti

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Fra i tanti mostriciattoli partoriti dal cinema degli anni '80 (uno dei pochi aspetti del decennio da non rivalutare) questo instant-movie all'insegna dei figli d'arte (più figli che arte) regge solo come catalogo degli orrori da sfogliare con un pizzico di nostalgia, attenuata dal soggetto (i Duran Duran stavano sulle balle anche all'epoca). Il genio della produzione stette nel fare un film imbastito su una band senza che se ne ascolti una nota, rimpiazzata da un plateale plagio strumentale di Wild boys, eseguito da tali Grop's power (!?)

Homesick 14/10/08 13:42 - 5737 commenti

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Il fanatismo per il proprio cantante preferito (e per il suo look) è stato una costante in tutte le epoche storiche e in questo piccolo film si illustra quello per Simon Le Bon, leader dei grandissimi Durans. Salvo però il suo valore documentaristico-iconografico e la possibilità di riascoltare le sempreverdi canzoni di questo gruppo, la sceneggiatura - peraltro affidata a regia e attori scarsi - sprofonda nella banalità e nel luogo comune.

Straffuori 28/03/09 12:27 - 338 commenti

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Filmetto noioso e incentrato sulle fan sfegatate della prima metà degli '80, da vedere in una serata svogliata e nulla di più. Pur avendo sorriso nostalgicamente per certe cose del passato (la Fiat Regata Weekend Diesel, il videoregistratore, Burghy...) e avendo apprezzato la gnocchissima Federica Izzo (Rossana, che per altro è meglio di Clizia) e Gian Marco Tognazzi 19enne con i capelli e senza accento romano, il film non è nulla di più o di meglio di una qualunque scamarciata/vaporidissiata odierna. Evitabile.

Vstringer 4/12/09 15:40 - 349 commenti

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La Milano da bere con la coca-cola da Burghy al posto dell'amaro Ramazzotti, quattro figli d'arte (pure Giuppy Izzo che si fa inopinatamente chiamare Federica) che danno vita a stereotipi eighties sullo sfondo del culto duraniano. Regia elementare, prove recitative modestissime, sceneggiatura (tratta dal romanzo della vera Clizia) poco fantasiosa. Eppure è un documento d'epoca curioso e non troppo bugiardo e una botta di sguaiata tenerezza adolescenziale capace di strappare più di un sorriso.

Daidae 7/01/10 21:11 - 3344 commenti

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Pessimo filmetto adolescenziale che si regge però su due grossi piloni: la ormai scomparsa Milano da bere Anni Ottanta e le attitudini anche esse scomparse degli Anni Ottanta. Chi ha vissuto la giovinezza in quegli anni sentirà un pizzico di nostalgia nel vedere Deejay television e annessi. Chi invece non sente questa nostalgia (o è di altre epoche) troverà questo film una boiata.

Disorder 19/02/10 23:59 - 1416 commenti

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Penso che all'epoca non fosse errato bollarlo come semplice prodotto per ragazzine fanatiche (oggi penserei lo stesso di un ipotetico "Sposerò Bill dei Tokio Hotel"). È così, ma visto oggi ha un sorprendente valore sociologico, visto che non viene tralasciato un solo stereotipo della "Milano da bere" o in genereale degli anni 80 italiani: dal Burghy alle Messaggerie, passando per gli onnipresenti piumini e mocassini ai piedi. Se non si fa caso alle varie incongruenze della trama, ci si può anche divertire, con questo pezzo di memorabilia anni 80...
MEMORABILE: Il sit-in fuori dalle Messaggerie organizzato dalle fans assatanate, per protestare contro il matrimonio di Simon Le Bon!

124c 6/09/10 12:07 - 2996 commenti

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Film tratto da un romanzo anni '80 di successo, che non è certo un capolavoro, ma è comunque il manifesto di chi, allora, era fan dei Duran Duran, rock band inglese molto amata e che esiste tuttora, i cui membri hanno fatto sognare più d'una ragazzina italiana. Il film è il tipico esempio di commedie italiote (in stile College con Federica Moro) che venivano girate all'epoca. Se ci ripenso, sembrano passati secoli, eppure erano "solo" gli anni '80| Erica Blanc, però, era bellina.

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Mco 6/09/10 12:27 - 2410 commenti

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Ecco uno di quei filmetti leggeri che alla sua uscita fecero molto parlare di sé (non sempre in maniera positiva a dire il vero). L'amore sfegatato per un cantante può portare a piccole follie, come dimostra la giovane Blanc nei confronti del "suo" Simon. Chi ha vissuto quegli anni non potrà esimersi dal notare un ritratto giovanilistico non così lontano dalla realtà (le firme andavano davvero per la maggiore). Nel complesso resta simpatico esempio di un b movie anni ottanta.

Markus 12/09/10 12:47 - 3765 commenti

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Tratto da un romanzo di Cinzia Gurrado, il film si può considerare un istant-movie giovanilistico di quel periodo storico in cui i Duran Duran facevano impazzire milioni di ragazzine. L'idea era simpatica, ma il minimo budget di produzione e la scarsa pubblicità ne decretarono il flop al botteghino. Si rifece ampiamente con le messe in onda televisive. Oggi lo possiamo considerare un piccolo cult, con lati anche sociologici in cui un adolescente di quel periodo si può anche ritrovare. Da istant-movie a nostalgico: il film ci ha guadagnato.

Lucius 28/01/11 23:02 - 3029 commenti

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La vacuità nella sua essenza. Una brutta copia de Il tempo delle mele, quanto a temi adolescenziali trattati. Gli va riconosciuta però una certa aderenza alla realtà dell'epoca e non solo al fenomeno duraniano. La sceneggiatura è ingenua e poco sviluppata, si poteva fare molto di meglio, con un minimo di fantasia in più. Confessioni di una quindicenne in salsa melò. Da rivedere.

Galbo 29/01/11 05:48 - 12655 commenti

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Gruppo di culto adolescenziale degli anni '80, i Duran Duran furono oggetto di un libro scritto da tale Clizia Currado e da cui venne (immeritatamente ?) tratto questo instant movie di Carlo Cotti nel 1986. Il libro era poca cosa, il film lo è altrettanto ma ha il pregio di costituire una piccola fotografia non omnicomprensiva ma abbastanza significativa di alcuni aspetti del periodo, quelli più smaccatamente estetici e modaioli. Per il resto, meglio sorvolare.

Cotola 23/04/11 23:04 - 9536 commenti

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Classico film giovanilista, di poco conto, come se ne giravano negli anni Ottanta. La trama, esilissima, è poco più di un pretesto per sfornare la solita accozzaglia di “scemenze” senza né filo né coda. Chi a quell’epoca era ragazzino potrà, in preda ad una fulminante nostalgia, trovarci un minimo di interesse. Gli altri difficilmente lo apprezzeranno.

Gelido 16/08/11 13:28 - 16 commenti

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Un instant movie girato con stile e metodi della tv commerciale anni '80: pochi soldi, molti sponsor, pessimi attori, luoghi comuni, a metà fra il Drive In e I ragazzi della 3^ C. Indubbiamente fotografa le mode degli anni '80 e l'effetto nostalgia permette di seguirlo oggi con uno sguardo divertito. Da non sottovalutare il ruolo storico di progenitore del cinema adolescenziale esploso in Italia dopo il 2005.

Hearty76 23/08/11 15:05 - 279 commenti

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Instant-movie sui generis che, tra una replica e l'altra, è diventato una piccola capsula del tempo. Un manifesto simpatico ma a più tratti risibile di quel che ci siamo lasciati dietro. Ingenuo e raffazzonato ma genuino nella sua essenza che rasenta il tono documentaristico. Non è da premio ma se capita lo rivedo volentieri, per rifugiarmi un attimo nel ricordo d'una decade a me più congeniale. Fastidioso il doppiaggio patinato della protagonista, il quale stona con la qualità casareccia di questo scanzonato "mid-Eighties' dream" su pellicola.

Viccrowley 22/08/13 14:09 - 814 commenti

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Straniante testimonianza in celluloide della nefasta decade ottantiana, il film di Cotti racconta dell'amore incondizionato di una fan per il leader dei Duran Duran. Tutto fa reliquia d'epoca, dai dialoghi infarciti di termini "paninari" alle griffe/status symbol tipici, agli adolescenti malati di consumismo che citano spot pubblicitari come replicanti. Proprio per questi motivi però e nonostante una regia scadente, questo filmettino una visione la può valere. Per non dimenticare.
MEMORABILE: "Perchè non riesco mai a sognare Madonna?"; "Perchè hai ancora la voce da pollo e sei altro un metro e una banana!".

Ramino 22/08/13 17:22 - 127 commenti

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Nella Milano da bere la protagonista Barbara Blanc è alle prese con il proprio mito, il cantante Simon Le Bon dei Duran Duran. Nonostante i limiti produttivi (non c'è neanche una loro canzone) e qualche acerba interpretazione, assieme al successivo Ciao ma' consente di poter rivivere e ricordare i temerari anni '80.

Stelio 13/12/14 20:05 - 384 commenti

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Film adatto più che altro ai curiosi, visto il livello imbarazzante degli attori e gli inesistenti comparti registici e sceneggiativi. La Blanc aveva veramente sbagliato mestiere e tutti coloro che la circondavano erano sullo stesso bassissimo livello; sorprende che, pur in un ruolo secondario, si ritrovi un piccolo Gianmarco Tognazzi che da grande sarebbe diventato un buon interprete. La nostalgia è l'unico motivo per la visione, il resto è da buttare.

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Herrkinski 17/03/15 16:03 - 8730 commenti

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Per l'epoca, un instant-movie adolescenziale che sfruttava la moda dei Duran Duran, nonostante l'assenza di canzoni della band e il solo utilizzo di filmati d'epoca concessi da Deejay TV; oggi, discreta fotografia di un periodo storico preciso e tenero ritratto generazionale, capace di strappare un sorriso agli over-35. Graziose le innocenti protagoniste, discreto il ritmo, belli gli scorci della Milano d'epoca e della trasferta sanremese. A suo modo un classico del nostro cinema popolare anni '80, pur restando un lavoro obiettivamente modesto.

Panza 14/05/17 20:21 - 1934 commenti

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Il successo dei Duran Duran creò in Italia un fenomeno di divismo, soprattutto nei confronti del frontman Simon Le Bon. La storia intreccia l'interesse nei confronti della band con i patemi sentimentali della protagonista: la semplicità con cui viene raccontata la vicenda la rende più gradevole del previsto. Dopo oltre trent'anni è diventato quasi un documento di un'epoca passata, soprattutto per come sono cambiate le interazioni sociali nel giro di un ventennio. Il budget limitato non ha permesso di inserire le canzoni dei Duran Duran, dovendo perciò ripiegare su imitazioni.
MEMORABILE: L'intervista a Simona Izzo.

Matalo! 19/10/17 14:06 - 1378 commenti

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Alla fine assolvo il momento duraniano; il film è proprio ai minimi termini, abitato da figlie di papà/mammà che interpretano mimeticamente i deliri metamusicali di ogni generazione, da quando la musica è diventata un fatto industriale riproducibile a più livelli. Inutile accanirsi contro una storiellina artisticamente nulla, da instant movie, che ha il "pregio" di far vedere due, tre luoghi storici di Milano di consumo di divertimento. Un film che si vede o per nostalgia o per farsi quattro risate facendo pace con gli 80.
MEMORABILE: Simon esce dall'ospedale: un'auto di lusso, una gamba in gesso che esce dal finestrino e il trucco è fatto.

Gmriccard 18/04/20 15:29 - 121 commenti

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Commedia giovanile forse facilona, di certo non più falsa dei vari Vacanze di Natale o Sapore di mare. Le ragazzine infatti sono tutte simpatiche e intraprendenti, senza paranoie e quand’anche sconfinano nel reo/politicamente scorretto (estorsione causa maternità), riescono comunque a strappare un sorriso. Rapporti familiari abbastanza credibili nonostante la costante solarità ottantiana. Da vedere almeno una volta per conoscere o rivivere l’essenza di quegli anni (più efficacemente che in altri prodotti contermini tipo I ragazzi della 3^ C).
MEMORABILE: La redazione del Corsera “rimbalzata” onde potersi informare sul ventilato matrimonio del cantante.

Reeves 12/05/21 15:33 - 3000 commenti

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Simpatica e semplice commedia giovanilista completamente imbevuta di immagini e di cultura di massa anni Ottanta. Carlo Cotti dirige con sicurezza, i ragazzi (figli di gran nome o perfetti sconosciuti) ce la mettono tutta, ma il romanzo era davvero poca cosa e di conseguenza anche la vicenda del film ne risente. Pur tuttavia è uno di quei film che si rivede sempre con piacere.

Claudius 14/11/21 07:26 - 551 commenti

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Tentativo non del tutto riuscito, ma nemmeno così disprezzabile, di fotografare un periodo degli anni 80 ben preciso: quello in cui le ragazzine impazzivano per i gruppi esteri (in questo caso i Duran Duran) con i genitori rassegnati e l'epoca dei paninari (piumini, Timberland, le meravigliose borse Naj Oleari, Deejay Television, ci sono tutti). Il ritratto delle tre giovani risulta tenero e innocente (bravina la protagonista, come anche Lionello) e chi ha vissuto in quegli anni proverà di sicuro nostalgia. Passabile.
MEMORABILE: La moda anni 80 (tra l'altro alcune cose sono tornate in voga, ultimamente); Il "sit-in".

Atae21 2/04/23 19:51 - 13 commenti

I gusti di Atae21

Un concentrato di vita adolescenziale nel bel mezzo dei disimpegnati anni 80, con tutti i cliché del periodo. E allora ecco che ambientazione (con Milano simbolo italiano di quegli anni), abbigliamento (Timberland e Fiorucci a profusione), fino alla ingenua ma sana passione musicale delle ragazzine (naturalmente per i Duran Duran) ne fanno un filmetto senza pretese ma piacevole da guardare, per chi li ha vissuti quegli anni ma anche per chi vuole capire come facevano allora gli adolescenti a vivere senza un cellulare in mano e senza ogni risposta a portata di click. Nostalgico.
MEMORABILE: Gipo interista che ascolta la partita in radio ed esulta al gol di Rummenigge; Il furto delle Timberland a Gipo; Deejay Television registrato in VHS.
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  • Discussione Maxspur • 14/11/11 13:37
    Galoppino - 209 interventi
    Titolo non presente nel database. Mi è tornato in mente mentre cercavo "Italian Fast Food", non a caso aggiungerei, viste le diverse analogie storico-culturali tra i due prodotti. Ricordo di averlo visto tantissimi anni fa, costretto dalle mie compagne di classe allora in delirio per il leader dei Duran Duran. E' comunque un'ulteriore testimonianza degli eccessi e delle ingenuità tipiche degli anni'80.
  • Discussione 124c • 14/11/11 14:30
    Contatti col mondo - 5193 interventi
    Maxspur ebbe a dire:
    Titolo non presente nel database. Mi è tornato in mente mentre cercavo "Italian Fast Food", non a caso aggiungerei, viste le diverse analogie storico-culturali tra i due prodotti. Ricordo di averlo visto tantissimi anni fa, costretto dalle mie compagne di classe allora in delirio per il leader dei Duran Duran. E' comunque un'ulteriore testimonianza degli eccessi e delle ingenuità tipiche degli anni'80.

    E' vero. La cosa che colpisce è che anche se i Duran Duran non si sono sciolti negli anni, oggi non sono più così dei divi come allora, ma sono stati rimpiazzati da Take That e Backstreet Boys.
  • Discussione Dusso • 30/12/12 09:34
    Archivista in seconda - 1928 interventi
    Pensavo di aver recuperato "Portami la luna" di Cotti in effetti è cosi ma non mi sono accorto che è diviso in 2 parti da 1 ora e 45 ciascuna e che ho solo la prima parte che ieri ho visto, adesso la vedo dura recuperare la seconda .La location principale tralaltro è la villa di Vigna Murata
  • Discussione Zender • 30/12/12 12:15
    Capo scrivano - 48949 interventi
    Ah, interessante questo, un cast di tutto rispetto. E' un tv movie di ben tre ore e mezzo quindi! Terrificante quando vedi la prima parte di qualcosa che non sai essere diviso in due e dopo aver visto la prima parte ti ritrovi che non sai come recuperare quello che manca!
  • Discussione Dusso • 30/12/12 12:24
    Archivista in seconda - 1928 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Ah, interessante questo, un cast di tutto rispetto. E' un tv movie di ben tre ore e mezzo quindi! Terrificante quando vedi la prima parte di qualcosa che non sai essere diviso in due e dopo aver visto la prima parte ti ritrovi che non sai come recuperare quello che manca!

    Eh si brutta cosa, tralatro qui sul sito abbiamo anche l'intervista al regista, almeno possiamo constatare che non è rimasto inedito visto che è una registrazione da Iris anche se presumo di qualche anno fa(e credo mai piu' replicata).Nel cast la Ferilli che si vede poco fa la calabrese mentre Ghini è davvero giovanissimo. Certo che nella seconda parte non essendo un film giallo o con momenti di grande interesse ma piu' che altro un giovanilistico sentimentale non oso immaginare che polpettone possa diventare( gia nella prima parte tende a diventarlo per non parlare di alcune incredibili assurdità della sceneggiatura)
  • Discussione Aleimpe • 22/04/15 20:19
    Disoccupato - 7 interventi
    Io so che Clizia Gurrado doveva interpretare se stessa, ma invece il ruolo fu affidato a Barbara Blanc. ma la Gurrado apparì nel film...

  • Curiosità Panza • 7/06/17 18:03
    Contratto a progetto - 5248 interventi
    Quando Clizia (Gurrado) e le sue amiche cercano di saperne di più sul presunto matrimonio di Simon Le Bon, appare sullo sfondo la locandina di Tutta colpa del paradiso, che fu il "cinepanettone" del 1985 (uscito nel dicembre di quell'anno):

  • Homevideo Caesars • 1/06/21 11:39
    Scrivano - 16997 interventi
    A Luglio dovrebbe uscire il dvd edito da Mustang
    http://www.bloodbuster.com/catalogo/dvd-bluray/dvd/dal-072021-sposero-simon-le-bon/
  • Homevideo Dusso • 3/09/21 18:17
    Archivista in seconda - 1928 interventi
    Dvd Mustang da 7,55 gb quindi è un dvd9
    Formato 1:33 (4:3) corretto?
    Molto corposi gli extra:
    Intervista al Regista di 27 minuti.
    Provini originali agli attori dell'epoca 24 minuti.
    Intervista radiofonica dell'epoca al regista 4 minuti.

    Minuto 22:47:

    Ultima modifica: 3/09/21 19:21 da Zender
  • Discussione Claudius • 13/11/21 19:58
    Servizio caffè - 216 interventi
    124c ebbe a dire:
    Maxspur ebbe a dire:
    Titolo non presente nel database. Mi è tornato in mente mentre cercavo "Italian Fast Food", non a caso aggiungerei, viste le diverse analogie storico-culturali tra i due prodotti. Ricordo di averlo visto tantissimi anni fa, costretto dalle mie compagne di classe allora in delirio per il leader dei Duran Duran. E' comunque un'ulteriore testimonianza degli eccessi e delle ingenuità tipiche degli anni'80.

    E' vero. La cosa che colpisce è che anche se i Duran Duran non si sono sciolti negli anni, oggi non sono più così dei divi come allora, ma sono stati rimpiazzati da Take That e Backstreet Boys.
    I BSB piacevano alla mia ex (anni-98-99-00) anche se I want it that way piaceva anche a me! più che i Durans direi Spandau Ballet... Through the barricades è tutt'ora la suoneria del mio smartphone