Buiomega71 • 1/02/13 11:51
Consigliere - 27258 interventiQuando lo vidi ben tredici anni fa, non lo apprezzai, complice la mia mente, che andava da sola al capolavoro kubrickiano, smorzando entusiasmo e coinvolgimento, per poi bollarlo come un sciapo rifacimento.
Visto ora mi devo assolutamente ricredere, perchè Garris ha fatto un ottimo lavoro.
Premetto che non ho letto il libro, ma conosco a memoria il monumento della paura che ha fatto Kubrick, nonchè l'insoddisfazione di King che ha visto stravolto il suo lavoro letterario dal regista di
Arancia Meccanica
Ordunque King si prende la sua rivincita, e affida al fido Garris la SUA trasposizione filmica della
splendida festa di morte
Mi sono lasciato andare, mettendo in stand-by la mente sull'immortale dedalo kubrickiano (anche se, a volte, come la vocina di Tony, faceva capolino), e ho apprezzato appieno questa operazione di quello che sembrava un remake "impossibile"
Inutile fare confronti, perchè Garris ne uscirebbe con le ossa rotte, partire da zero e addentrarsi nei meandri della follia, del nuovo e splendente Overlook Hotel con i suoi scandali, i suoi fatti di sangue, i suoi fantasmi putrescenti e la pazzia graduale di Jack Torrence (uno Steve Weber che, pur non essendo Nicholson), regge bene il lento sprofondare nella follia, nell'isolamento ovattato della neve, della sua lotta contro la bottiglia.
La prima parte (della durata di 132 minuti), e prettamente drammatica, incentrata prevalentemente sul problema dell'alcolismo che affligge Jack, sui suoi problemi familiari, l'arrivo all'Overlook, il lento, ma inesorabile, cammino verso il baratro della follia...
Alcune flebili schegge horror (le visioni di Danny), accompagnate da momenti di pura tensione (il nido di vespe fuori stagione-come le mosche di
Amityville Horror-), i flashback in bianco e nero sul gran galà degli anni 30, l'esecuzione del gangster stile
Il Padrino, i ritagli di giornale d'epoca sui misfatti accaduti all'Overlook, che Jack trova nello scantinato, Cynthia Garris che si taglia i polsi nella vasca da bagno nella stanza 217, Tony, l'amico che stà "nella bocca di Danny", che per Kubrick era un cambio di voce e l'interlocuzione con il ditino, per Garris/King e un vero e proprio spirito guida, come il Victor Pascow di
Cimitero Vivente
La lentezza e i dialoghi non nuociono, perchè ben scritti e soprattutto ficcanti, il cammino verso il baratro di una famiglia isolata dal resto del mondo, in un albergo di lusso che ospita eleganti e raffinati fantasmi in via di putrefazione
La seconda parte (della durata di 127 minuti), sfocia nell'horror puro e nella pazzia/possessione di Jack (che se in Kubrick , Jack, risultava pazzo sin dall'inizio del film, qui e più tangibile il suo sprofondare lentamente e implacabilmente nella follia omicida, quasi più una possessione vera e propria, che ne deforma pure i lineamenti del viso, tanto da assomigliare al Sonny Montelli di
Amityville Possession), la splendida festa di morte può cominciare, magari orchestrata da un grottesco Stephen King stesso nel ruolo del maestro d'orchestra, con il buon Delbert Grady che versa da bere a Jack, bellissime pupe che seducono, il propietario dell'Overlook che umilia i suoi ospiti trattandoli come cagnolini, ma al di là dello specchio i corpi decomposti dei fantasmi fanno capolino (e non poteva venirmi alla mente
La città maledetta di Richard Governon-la scena del saloon-o la festa da ballo vampirica di
Per Favore Non Mordermi sul Collo), e Jack si riattacca alla bottiglia, promettendo fedeltà all'Overlook, giurando di sbarazzarsi di
quel piccolo ficcanaso e di sua moglie (e qui, colpo di genio del duo Garris/King, per un istante vediamo Jack a parlare da solo, come se i fantasmi e la grottesca festa siano solo nella sua mente)
La vecchia putrida che appariva a Jack nella stanza 237, qui diventa la stanza 217, e sostituita dal cadavere zombesco di Cinthya Garris (moglie di Mick), che appare-in tutto il suo orrore, grazie al make.up di sua maestà Steve Johnson- al piccolo Danny, ghermendolo, prima lasciandole segni di rossetto, poi tentando di strangolarlo, canticchiando
nella vecchia fattoria
Jack, in preda alla follia, distrugge radio cb e motoslitte, per poi dare la colpa a Danny (che qui ,pare, una Carrie White in micro)
I fantasmi del nuovo Overlook sono più minacciosi, tangibili (bellissime, a questo proposito, le sequenze dell'ascensore, o i fantasmi imbellettati ma mortiferi, con i suonatori d'orchestra dal volto marciscente, che mi hanno ricordato gli orchestrali del dottor
Phibes), subdoli e sinuosi.
Ormai Jack ha in sè lo spirito malvagio dell'Overlook che chiede sacrifici di sangue, e le battute di caccia tra lui e Wendy sono di una ferocia e crudeltà che superano pure quello di Kubrick (in Kubrick, Wendy non viene mai toccata, anzi, e Jack che viene mazzulato, mentre in Garris , Wendy, viene picchiata più volte da Jack con il maglio da Croquet, sulla schiena e sulle gambe), per poi sfociare in una tremenda lotta per la sopravvivenza tra: palle da croquet in fronte e calci nelle palle, nonchè terribili rasoiate)
Jack sfonda la porta con il maglio, e non dice più
sono il lupo cattivo, ma
buon natale Wendy!
Nel contempo Halloran (che in Kubrick non fa nemmeno a tempo ad entrare nella hall dell'Overlock che si becca un ascia in pieno petto da Jack, qui viene mazzulato, per poi riprendersi)
Ormai persa qualsiasi fattezza umana che lascia il posto al ghigno
satanicum pandemonium alla Sonny Montelli, Jack cerca Danny per i corridoi immensi dell'Overlook, ancora con il maglio in mano...
Se in Kubrick il finale del labirinto era un colpo di genio assoluto che King si sogna di notte, qui c'è la redenzione, la caldaia, il botto finale che manda in fiamme l'Overlook e i suoi ectoplasmatici occupanti...
Pre-finale buonista un pò posticcio, e chiusa aperta sulla ricostruzione dell'Overlook, che riapre i battenti a nuovi possibili guardiani...
Questo new
Shining ha soluzioni differenti e più articolate, sicuramente inferiore al capostipite, ma comunque dona la stessa atmosfera di isolamento e regala più di un brivido assicurato
Unico neo, le pagliaccesche e inguardabili siepi a forma di animali (animate da una computer grafica bambinesca), che si potevano evitare, ma tant'è...
La luccicanza di Mr. Garris
Kinghiano sì, fino all'osso, ma anche garrisiano fino al midollo.
Autore che ho sempre amato sin da
Psycho 4 (con un non banale marcamento incestuoso/morboso), poi sono arrivati
i Sonnambuli (mio personal cult, dove ritorna il tema incestuoso), per poi definire il suo talento nello straordinario
L'ombra dello scorpione, e ridefinire le intenzioni autoriali nel bizzarro episodio dei
Masters of horror Chocolate (ancor di più che
La bestia)
Troppo spesso-ma forse non e un male-al servizio del Re, e anche in
Shining straborda la sua mano
Gli interni dell'Overlook, accarezzati da straordinari movimenti di macchina, per le grandi scale, per gli immensi corridoi, come nella Bates House di
Psycho 4, la lotta furente tra Wendy e Jack, la stessa che Garris riproporrà nel finale di
Chocolate tra Henry Thomas e Lucie Laurier.
Differenze sostanziali
Nello
Shining garrisiano/kinghiano vengono omessi:
-Le gemelline
vieni a giocare con noi Danny
-La citazione alla spedizione Donner
-L'Overlook costruito su un cimitero indiano
-Tutto il finale nel labirinto
-La fine di Halloran
-Delbert Grady stermina la famiglia, qui Grady è da solo a fare il custode
-il REDRUM appare in maniera differente
-Danny col triciclo
-I corridoi invasi dal sangue
-Jack NON riesce mai a colpire o a toccare Wendy
Gustosi , poi, i ruoli cameo (come sempre in Garris)
Garris stesso appare nella riunione degli anonimi alcolisti (dove afferma di essere schiavo pure dei tranqullanti)
Stephen King come maestro d'orchestra nella grottesca festa dei fantasmi
Sam Raimi come benzinaio che scambia due battute con Halloran
E anche Frank Darabont (nei panni di un fantasma alla festa), che però, sinceramente, non ho riconosciuto.
D'atmosfera la musica di Nicholas Pike, e schegge argentiane nella fotografia di Shelly Johnson ( i cromatismi delle luci colorate nel salone delle feste)
Non posso far altro che inchinarmi al buon lavoro svolto da Garris, soprattutto se si ha sulle spalle l'ombra di un immortale capolavoro che ancor oggi resta insuperato.
Buiomega71, Rambo90
Mdmaster, Marcel M.J. Davinotti jr.
Herrkinski, Smoker85, Von Leppe, Werebadger, Taxius
Hackett, Galbo, Ciavazzaro
Undying, Pesten