Vai alla scheda Sei nel forum Discussioni di

Discussioni su Shining - Miniserie TV (1997) | Pagina 1

DISCUSSIONE GENERALE

51 post
  • Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
  • Buiomega71 • 31/01/13 10:31
    Consigliere - 27258 interventi
    Lo vidi nel 2000 e non mi piacque manco mezzo, e poi cancellato dalla memoria.

    Ieri ho (ri)visto la prima parte (di 132 min) e debbo dire che non e malaccio (anche se lo spettro del capolavoro kubrickiano incombe spietato), ben diretto e recitato, molto lento e dialogato (tanto che è più un dramma familiare sull'alcolismo che non un horror tout-court), ma si fa seguire piacevolmente e i dialoghi sono intrippanti.

    Molto kinghiano (e oserei dire garrisiano, perchè ha molti punti in comune con il cinema a cui ci ha abituato Garris)

    Bellissime location del Colorado e straordinario il nuovo Overlook, nonchè da antologia la sequenza del nido di vespe (ah, il caro vecchio Amityville Horror) e i flasback in BN anni 30 sul gran galà all'Overlook e l'esecuzione al boss mafioso stile Il Padrino

    A visione completata scatta analisi, ma questa prima parte non mi e dispiaciuta (geniale lo spirito guida di Tony-un classico kinghiano, simile al Victor Pascow di Cimitero Vivente-un pò meno le siepi a forma di animali, che era l'unica cosa che ricordavo)

    Stasera appuntamento con la seconda e ultima parte...E naturalmente su questi schermi per commento completo.
    Ultima modifica: 31/01/13 15:02 da Buiomega71
  • Buiomega71 • 1/02/13 11:51
    Consigliere - 27258 interventi
    Quando lo vidi ben tredici anni fa, non lo apprezzai, complice la mia mente, che andava da sola al capolavoro kubrickiano, smorzando entusiasmo e coinvolgimento, per poi bollarlo come un sciapo rifacimento.

    Visto ora mi devo assolutamente ricredere, perchè Garris ha fatto un ottimo lavoro.

    Premetto che non ho letto il libro, ma conosco a memoria il monumento della paura che ha fatto Kubrick, nonchè l'insoddisfazione di King che ha visto stravolto il suo lavoro letterario dal regista di Arancia Meccanica

    Ordunque King si prende la sua rivincita, e affida al fido Garris la SUA trasposizione filmica della splendida festa di morte

    Mi sono lasciato andare, mettendo in stand-by la mente sull'immortale dedalo kubrickiano (anche se, a volte, come la vocina di Tony, faceva capolino), e ho apprezzato appieno questa operazione di quello che sembrava un remake "impossibile"

    Inutile fare confronti, perchè Garris ne uscirebbe con le ossa rotte, partire da zero e addentrarsi nei meandri della follia, del nuovo e splendente Overlook Hotel con i suoi scandali, i suoi fatti di sangue, i suoi fantasmi putrescenti e la pazzia graduale di Jack Torrence (uno Steve Weber che, pur non essendo Nicholson), regge bene il lento sprofondare nella follia, nell'isolamento ovattato della neve, della sua lotta contro la bottiglia.

    La prima parte (della durata di 132 minuti), e prettamente drammatica, incentrata prevalentemente sul problema dell'alcolismo che affligge Jack, sui suoi problemi familiari, l'arrivo all'Overlook, il lento, ma inesorabile, cammino verso il baratro della follia...

    Alcune flebili schegge horror (le visioni di Danny), accompagnate da momenti di pura tensione (il nido di vespe fuori stagione-come le mosche di Amityville Horror-), i flashback in bianco e nero sul gran galà degli anni 30, l'esecuzione del gangster stile Il Padrino, i ritagli di giornale d'epoca sui misfatti accaduti all'Overlook, che Jack trova nello scantinato, Cynthia Garris che si taglia i polsi nella vasca da bagno nella stanza 217, Tony, l'amico che stà "nella bocca di Danny", che per Kubrick era un cambio di voce e l'interlocuzione con il ditino, per Garris/King e un vero e proprio spirito guida, come il Victor Pascow di Cimitero Vivente

    La lentezza e i dialoghi non nuociono, perchè ben scritti e soprattutto ficcanti, il cammino verso il baratro di una famiglia isolata dal resto del mondo, in un albergo di lusso che ospita eleganti e raffinati fantasmi in via di putrefazione

    La seconda parte (della durata di 127 minuti), sfocia nell'horror puro e nella pazzia/possessione di Jack (che se in Kubrick , Jack, risultava pazzo sin dall'inizio del film, qui e più tangibile il suo sprofondare lentamente e implacabilmente nella follia omicida, quasi più una possessione vera e propria, che ne deforma pure i lineamenti del viso, tanto da assomigliare al Sonny Montelli di Amityville Possession), la splendida festa di morte può cominciare, magari orchestrata da un grottesco Stephen King stesso nel ruolo del maestro d'orchestra, con il buon Delbert Grady che versa da bere a Jack, bellissime pupe che seducono, il propietario dell'Overlook che umilia i suoi ospiti trattandoli come cagnolini, ma al di là dello specchio i corpi decomposti dei fantasmi fanno capolino (e non poteva venirmi alla mente La città maledetta di Richard Governon-la scena del saloon-o la festa da ballo vampirica di Per Favore Non Mordermi sul Collo), e Jack si riattacca alla bottiglia, promettendo fedeltà all'Overlook, giurando di sbarazzarsi di quel piccolo ficcanaso e di sua moglie (e qui, colpo di genio del duo Garris/King, per un istante vediamo Jack a parlare da solo, come se i fantasmi e la grottesca festa siano solo nella sua mente)

    La vecchia putrida che appariva a Jack nella stanza 237, qui diventa la stanza 217, e sostituita dal cadavere zombesco di Cinthya Garris (moglie di Mick), che appare-in tutto il suo orrore, grazie al make.up di sua maestà Steve Johnson- al piccolo Danny, ghermendolo, prima lasciandole segni di rossetto, poi tentando di strangolarlo, canticchiando nella vecchia fattoria

    Jack, in preda alla follia, distrugge radio cb e motoslitte, per poi dare la colpa a Danny (che qui ,pare, una Carrie White in micro)

    I fantasmi del nuovo Overlook sono più minacciosi, tangibili (bellissime, a questo proposito, le sequenze dell'ascensore, o i fantasmi imbellettati ma mortiferi, con i suonatori d'orchestra dal volto marciscente, che mi hanno ricordato gli orchestrali del dottor Phibes), subdoli e sinuosi.

    Ormai Jack ha in sè lo spirito malvagio dell'Overlook che chiede sacrifici di sangue, e le battute di caccia tra lui e Wendy sono di una ferocia e crudeltà che superano pure quello di Kubrick (in Kubrick, Wendy non viene mai toccata, anzi, e Jack che viene mazzulato, mentre in Garris , Wendy, viene picchiata più volte da Jack con il maglio da Croquet, sulla schiena e sulle gambe), per poi sfociare in una tremenda lotta per la sopravvivenza tra: palle da croquet in fronte e calci nelle palle, nonchè terribili rasoiate)

    Jack sfonda la porta con il maglio, e non dice più sono il lupo cattivo, ma buon natale Wendy!

    Nel contempo Halloran (che in Kubrick non fa nemmeno a tempo ad entrare nella hall dell'Overlock che si becca un ascia in pieno petto da Jack, qui viene mazzulato, per poi riprendersi)

    Ormai persa qualsiasi fattezza umana che lascia il posto al ghigno satanicum pandemonium alla Sonny Montelli, Jack cerca Danny per i corridoi immensi dell'Overlook, ancora con il maglio in mano...

    Se in Kubrick il finale del labirinto era un colpo di genio assoluto che King si sogna di notte, qui c'è la redenzione, la caldaia, il botto finale che manda in fiamme l'Overlook e i suoi ectoplasmatici occupanti...

    Pre-finale buonista un pò posticcio, e chiusa aperta sulla ricostruzione dell'Overlook, che riapre i battenti a nuovi possibili guardiani...


    Questo new Shining ha soluzioni differenti e più articolate, sicuramente inferiore al capostipite, ma comunque dona la stessa atmosfera di isolamento e regala più di un brivido assicurato

    Unico neo, le pagliaccesche e inguardabili siepi a forma di animali (animate da una computer grafica bambinesca), che si potevano evitare, ma tant'è...

    La luccicanza di Mr. Garris

    Kinghiano sì, fino all'osso, ma anche garrisiano fino al midollo.

    Autore che ho sempre amato sin da Psycho 4 (con un non banale marcamento incestuoso/morboso), poi sono arrivati i Sonnambuli (mio personal cult, dove ritorna il tema incestuoso), per poi definire il suo talento nello straordinario L'ombra dello scorpione, e ridefinire le intenzioni autoriali nel bizzarro episodio dei Masters of horror Chocolate (ancor di più che La bestia)

    Troppo spesso-ma forse non e un male-al servizio del Re, e anche in Shining straborda la sua mano

    Gli interni dell'Overlook, accarezzati da straordinari movimenti di macchina, per le grandi scale, per gli immensi corridoi, come nella Bates House di Psycho 4, la lotta furente tra Wendy e Jack, la stessa che Garris riproporrà nel finale di Chocolate tra Henry Thomas e Lucie Laurier.

    Differenze sostanziali

    Nello Shining garrisiano/kinghiano vengono omessi:
    -Le gemelline vieni a giocare con noi Danny
    -La citazione alla spedizione Donner
    -L'Overlook costruito su un cimitero indiano
    -Tutto il finale nel labirinto
    -La fine di Halloran
    -Delbert Grady stermina la famiglia, qui Grady è da solo a fare il custode
    -il REDRUM appare in maniera differente
    -Danny col triciclo
    -I corridoi invasi dal sangue
    -Jack NON riesce mai a colpire o a toccare Wendy

    Gustosi , poi, i ruoli cameo (come sempre in Garris)

    Garris stesso appare nella riunione degli anonimi alcolisti (dove afferma di essere schiavo pure dei tranqullanti)

    Stephen King come maestro d'orchestra nella grottesca festa dei fantasmi

    Sam Raimi come benzinaio che scambia due battute con Halloran

    E anche Frank Darabont (nei panni di un fantasma alla festa), che però, sinceramente, non ho riconosciuto.

    D'atmosfera la musica di Nicholas Pike, e schegge argentiane nella fotografia di Shelly Johnson ( i cromatismi delle luci colorate nel salone delle feste)

    Non posso far altro che inchinarmi al buon lavoro svolto da Garris, soprattutto se si ha sulle spalle l'ombra di un immortale capolavoro che ancor oggi resta insuperato.
    Ultima modifica: 1/02/13 15:54 da Buiomega71
  • Zender • 1/02/13 14:18
    Capo scrivano - 49061 interventi
    Anche secondo me è stata una buona scoperta, questo "remake" (anche se tale non è, lo sappiamo tutti). Non è stato sbagliato rileggere l'opera kinghiana in modo meno "personale": mette in luce il valore del romanzo, troppo sacrificato nella revisione (eccelsa, sia chiaro) kubrickiana.
  • Buiomega71 • 1/02/13 14:24
    Consigliere - 27258 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Anche secondo me è stata una buona scoperta, questo "remake" (anche se tale non è, lo sappiamo tutti). Non è stato sbagliato rileggere l'opera kinghiana in modo meno "personale": mette in luce il valore del romanzo, troppo sacrificato nella revisione (eccelsa, sia chiaro) kubrickiana.

    Concordo, basta solo (non e facile e me ne rendo conto) fare stand-by sul capolavoro kubrickiano, per apprezzare appieno questa nuova versione prettamente kinghiana (e garrisiana)
  • Herrkinski • 2/02/13 18:20
    Consigliere avanzato - 2663 interventi
    Io lo trovai molto televisivo e Weber non mi convinse per nulla, tuttavia ho apprezzato il fatto che abbiano cercato di restare aderenti al libro, specialmente nel finale, che nella versione di Kubrick era del tutto stravolto.
  • Buiomega71 • 3/02/13 02:06
    Consigliere - 27258 interventi
    Herrkinski ebbe a dire:
    Io lo trovai molto televisivo e Weber non mi convinse per nulla, tuttavia ho apprezzato il fatto che abbiano cercato di restare aderenti al libro, specialmente nel finale, che nella versione di Kubrick era del tutto stravolto.

    Attorialmente , Weber, funziona (pur avendo davanti un precedente insormontabile come Nicholson)

    Il finale ideato da Kubrick è ASSOLUTO e difatti INSUPERABILE, ma anche questo , nel complesso, ci stà (anche se si poteva tranquillamente evitare il pre-finale buonista con il diploma di Danny, francamente)
    Ultima modifica: 3/02/13 02:09 da Buiomega71
  • Zender • 3/02/13 08:10
    Capo scrivano - 49061 interventi
    Herrkinski ebbe a dire:
    ho apprezzato il fatto che abbiano cercato di restare aderenti al libro, specialmente nel finale, che nella versione di Kubrick era del tutto stravolto.
    Beh, penso che l'operazione sia nata esclusivamente con questo scopo, mostrare cioè quale fosse davvero lo Shining di King.
  • Rebis • 3/02/13 12:39
    Compilatore d’emergenza - 4441 interventi
    Nemmeno io ho gradito l'operazione: mi è sembrato un tentativo un po' penoso da parte di King di rivendicare il proprio apporto autoriale. Ma lui è l'autore del libro e non del film e nel preciso momento in cui ha ceduto i diritti al cinema si sarebbe dovuto anche mettere l'anima in pace su ogni possibile snaturamento del romanzo. Per me ha dimostrato esattamente che il suo libro così com'è non è adatto ad un trasposizione cinematografica (e ancor meno televisiva), malgrado alcune scene - sacrificate da Kubrick - siano (sulla carta) davvero terrificanti e bellissime. Ma è una questione più volte discussa: molte pagine di King per quanto cinematografiche alla lettura non hanno alcuna credibilità una volta trasposte in immagini. Allora ben vengano le reinterpretazioni di De Palma, Kubrick, Cronenberg, Teague, Rainer che proprio tradendo il romanzo ne hanno restituito una dignità cinematografica. Ma Garris è troppo piatto e televisivo, dirige come un burattino manovrato da King che – diciamolo – non ha mai dimostrato di essere un luminare della settima arte :)

    Faccio presente che le differenze sostanziali rilevate da Buio ribadiscono l'assoluta fedeltà al romanzo, e allo stesso tempo sono la cifra stilistica e autoriale di Kubrick.
  • Deepred89 • 3/02/13 13:08
    Comunicazione esterna - 1616 interventi
    Lo visionai parecchi anni fa (anch'io intorno al 2000, penso), quando ancora mi mancava la versione di Kubrick. Ricordo che mi appassionò parecchio. Come scrive giustamente Buio, Weber a differenza di Nicholson non appare folle fin da subito, e da questo punto di vista ho trovato ottimo l'idea di inserire verso l'inizio un brevissimo flashforward che ce lo fa intravedere completamente spiritato armato di mazza. Ho trovato quest'idea molto abile nell'incrementare attesa e curiosità. Per il resto non ricordo moltissimo i dettagli ma eccetto le siepi in digitale non mi pare ci nulla di fastidioso.
  • Buiomega71 • 3/02/13 13:11
    Consigliere - 27258 interventi
    Rebis ebbe a dire
    Ma Garris è troppo piatto e televisivo, dirige come un burattino manovrato da King che – diciamolo – non ha mai dimostrato di essere un luminare della settima arte

    Su questo punto avrei delle riserve:

    Certi movimenti di macchina all'interno delle stanze dell'Overlook, o il confronto feroce finale Wendy/Jack, sono gran cinema (che piaccia o meno)

    E molto più pregnanti di quelle di altri registi che si definiscono grandi autori.

    Questo poco, ma sicuro...
  • Raremirko • 3/02/13 13:56
    Call center Davinotti - 3863 interventi
    si, anche a me la versione di Garris piacque; quella di Kubrick è comunque migliore, ma si tratta di una risposta di buon livello di uno scrittore deluso.

    Però da qui a definire il film di Kubrick "Una bella macchina senza motore" ce ne vuole, seppur Stephen King lo stimi all'infinito...
  • Rebis • 3/02/13 18:10
    Compilatore d’emergenza - 4441 interventi
    Deepred89 ebbe a dire:
    ... Come scrive giustamente Buio, Weber a differenza di Nicholson non appare folle fin da subito...

    Proprio questa era una delle critiche mosse da King all'adattamento di Kubrick: nel romanzo era fondamentale che Jack non apparisse da subito uno squilibrato mentale. Lì il disfacimento psichico viene descritto e centellinato pagina per pagina. C'è un forte senso di colpa in Jack perché il suo debole per l'alcol l’ha spinto in passato a danneggiare il figlio senza volerlo, e questo senso di colpa, rimarcato dalla perdita di fiducia in lui da parte di Danny - complici i fantasmi - se lo lavora pian pianino fino a farlo sbroccare di brutto. Nicholson invece sembra un predestinato alla follia, un personaggio liminare in partenza, un uomo che ha già segretamente "concupito" con il Male.


    Raremirko ebbe a dire:

    Però da qui a definire il film di Kubrick "Una bella macchina senza motore" ce ne vuole, seppur Stephen King lo stimi all'infinito...


    Anche per me quell'accusa è infondata. La sequenza che King stigmatizza e pone ad esempio è quella in cui Jack appare alle spalle di Wendy mentre legge le pagine del romanzo. Kubrick rinuncia al colpo di scena e prima di far comparire Jack alle spalle della moglie, stacca e ce lo fa vedere in arrivo. In un classico film di paura invece avremmo visto la mano di Jack calare senza preavviso sulla spalle di Wendy per ottenere un elementare balzo sulla poltrona nello spettatore. Ma è chiaro che quella di Kubrick è una scelta consapevole: non c'è un solo vero colpo di scena in tutto il film, anche quando Halloran arriva nell'albergo, Kubrick ci mostra Jack nascosto dietro una colonna pronto ad attaccare, così quando salta fuori e lo colpisce in pieno petto con l'ascia noi sappiamo già che sarebbe successo. In questo modo Kubrick però ottiene una tensione continua, addizionale, senza catarsi: lo spettatore non si libera mai dall'angoscia, è stritolato nelle spire di un labirinto, dove l'unica cosa che può accadere è... continuare a smarrirsi. Come sempre Kubrick attraversa il cinema di genere rifondandone la sintassi, riscrivendone le regole. Il romanzo di King invece è la versione esponenziale di una classica ghost story con un albergo al posto della casa infestata. King, che da un punto di vista stilistico è talmente classico da essere dickensiano, si deve essere sentito più smarrito che tradito di fronte all'adattamento di Kubrick. Avevo postato una curiosità nella scheda dello Shining kubrickiano che riguardava... Dio (!) e che credo varrebbe la pena di leggere :)
    Ultima modifica: 3/02/13 18:17 da Rebis
  • Buiomega71 • 3/02/13 19:34
    Consigliere - 27258 interventi
    Di questo "new Shining" (che come scrive giustamente Zender, e puramente di King), ho preferito (a differenza di quello di Kubrick), due differenze sostanziali fondamentali:

    1) La lenta discesa nella follia di Jack, che crea molta più empatia con il personaggio (esempio: la distruzione della Radio CB o della motoslitta, per poi far ricadere la colpa su Danny)

    2) Jack che colpisce ferocemente Wendy con la mazza da croquet, sequenza molto crudele e sottilmente sadica

    Per il resto, come ho anche ribadito più volte, il capolavoro di Kubrick rimane irraggiungibile (forse il più grande "horror" mai girato)
    Ultima modifica: 3/02/13 19:37 da Buiomega71
  • Rebis • 3/02/13 19:43
    Compilatore d’emergenza - 4441 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    ... il capolavoro di Kubrick rimane irraggiungibile (forse il più grande "horror" mai girato)

    Kubrick forse avrebbe detto "il più grande non-horror" mai girato :)
  • Buiomega71 • 3/02/13 19:46
    Consigliere - 27258 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Buiomega71 ebbe a dire:
    ... il capolavoro di Kubrick rimane irraggiungibile (forse il più grande "horror" mai girato)

    Kubrick forse avrebbe detto "il più grande non-horror" mai girato :)


    Peccato per lui, perchè horror lo è...

    Della psiche, dell'anima, della solitudine, ma sempre horror e...

    E poi e proprio l'horror uno dei pochi generi che si presta a mille metafore. Indi per cui, il grande Stanley, ci è andato a nozze...
    Ultima modifica: 3/02/13 20:00 da Buiomega71
  • Rebis • 3/02/13 20:00
    Compilatore d’emergenza - 4441 interventi
    Ma si sono d'accordo, era per dire che Kubrick è rimasto ad una tale distanza dall'horror puro da resentare la schizzinoseria ;)
  • Raremirko • 3/02/13 23:29
    Call center Davinotti - 3863 interventi
    Comunque più che horror io direi psycho thriller
  • Raremirko • 3/02/13 23:34
    Call center Davinotti - 3863 interventi
    cavoli Rebis, ho letto la curiosità su Dio...

    Certo che pure Kubrick...

    che avrà voluto dire?
  • Schramm • 4/02/13 00:19
    Scrivano - 7818 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Nemmeno io ho gradito l'operazione: mi è sembrato un tentativo un po' penoso da parte di King di rivendicare il proprio apporto autoriale. Ma lui è l'autore del libro e non del film e nel preciso momento in cui ha ceduto i diritti al cinema si sarebbe dovuto anche mettere l'anima in pace su ogni possibile snaturamento del romanzo. Per me ha dimostrato esattamente che il suo libro così com'è non è adatto ad un trasposizione cinematografica (e ancor meno televisiva), malgrado alcune scene - sacrificate da Kubrick - siano (sulla carta) davvero terrificanti e bellissime. Ma è una questione più volte discussa: molte pagine di King per quanto cinematografiche alla lettura non hanno alcuna credibilità una volta trasposte in immagini. Allora ben vengano le reinterpretazioni di De Palma, Kubrick, Cronenberg, Teague, Rainer che proprio tradendo il romanzo ne hanno restituito una dignità cinematografica. Ma Garris è troppo piatto e televisivo, dirige come un burattino manovrato da King che – diciamolo – non ha mai dimostrato di essere un luminare della settima arte :)

    Faccio presente che le differenze sostanziali rilevate da Buio ribadiscono l'assoluta fedeltà al romanzo, e allo stesso tempo sono la cifra stilistica e autoriale di Kubrick.


    sottoscrivo e controfirmo anche le virgole. ed è meglio che non mi slanci e dilunghi su una filippica contro garris -sul cui operato stendo un tendone da circo- o inizio ora e la finisco a pasqua 2015
    Ultima modifica: 4/02/13 00:20 da Schramm
  • Buiomega71 • 4/02/13 00:41
    Consigliere - 27258 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    Rebis ebbe a dire:
    Nemmeno io ho gradito l'operazione: mi è sembrato un tentativo un po' penoso da parte di King di rivendicare il proprio apporto autoriale. Ma lui è l'autore del libro e non del film e nel preciso momento in cui ha ceduto i diritti al cinema si sarebbe dovuto anche mettere l'anima in pace su ogni possibile snaturamento del romanzo. Per me ha dimostrato esattamente che il suo libro così com'è non è adatto ad un trasposizione cinematografica (e ancor meno televisiva), malgrado alcune scene - sacrificate da Kubrick - siano (sulla carta) davvero terrificanti e bellissime. Ma è una questione più volte discussa: molte pagine di King per quanto cinematografiche alla lettura non hanno alcuna credibilità una volta trasposte in immagini. Allora ben vengano le reinterpretazioni di De Palma, Kubrick, Cronenberg, Teague, Rainer che proprio tradendo il romanzo ne hanno restituito una dignità cinematografica. Ma Garris è troppo piatto e televisivo, dirige come un burattino manovrato da King che – diciamolo – non ha mai dimostrato di essere un luminare della settima arte :)

    Faccio presente che le differenze sostanziali rilevate da Buio ribadiscono l'assoluta fedeltà al romanzo, e allo stesso tempo sono la cifra stilistica e autoriale di Kubrick.


    sottoscrivo e controfirmo anche le virgole. ed è meglio che non mi slanci e dilunghi su una filippica contro garris -sul cui operato stendo un tendone da circo- o inizio ora e la finisco a pasqua 2015


    Potrei dire la stessa cosa dei registucoli che piaccono a te...Indi per cui...