Pigro • 30/04/10 15:58
Consigliere - 1707 interventiPremetto che sono sostanzialmente d'accordo con quel che dici (e sottolineo che non ho certo messo in dubbio il tuo pensiero al riguardo). Ma giusto per arricchire un po' il forum su questo aspetto, aggiungo qualcosa.
Continua a non convincermi del tutto questa contestualizzazione storica. Ripeto: non sto condannando Griffith perché ha fatto un film in cui ci sono pregiudizi razziali, cosa quasi unanimemente condivisa in quell'epoca, ma perché ha fatto un film in cui fin dall'inizio dice che tutti i mali sono venuti per colpa dei neri venuti dall'Africa, e che dopo la guerra di secessione (che evita accuratamente di spiegare: a un certo punto uno che non sa la storia non capisce affatto che cosa stia succedendo se non che esiste una guerra fatta da chissà chi contro i bianchi americani del sud e del nord che sono cari amici), quando tutti finalmente possono vivere in pace, ecco che i neri - sempre loro - tornano a essere i più biechi nemici dell'ordine e della pace che spetterebbe alla razza ariana, per cui meno
male che è nato il Ku Klux Klan che difende i bianchi dai veri nemici dell'America facendo giustizia sommaria: dopodiché il Kkk vince, i neri tornano al loro posto di sub-umani, e trionfa la pace di Cristo (per chi non ha visto il film: non sto inventando nulla, è esattamente ciò che si vede nel film in modo assolutamente esplicito anche attraverso le didascalie).
Quindi Griffith va molto al di là del sentire comune, creando un'opera di vera e propria istigazione al linciaggio (come infatti pare avvenisse dopo le proiezioni del film ad opera di alcuni esaltati che andavano a sparare ai "negri" emulando il Kkk santificato da Griffith). Per questo non me la sento assolutamente di catalogare l'odio violento di Griffith (ampiamente minoritario negli Usa) all'interno del pregiudizio culturale (quello sì, come dicevo, condiviso maggioritariamente).
D'altra parte,
credo che un autore (un artista) abbia anche una responsabilità intellettuale: in questo caso Griffith si posiziona su una responsabilità intellettuale assolutamente ripugnante, nonostante nella sua epoca avesse tranquillamente le possibilità culturali per poter approdare a discorsi diversi.
Cabiria dell'anno prima, pur avendo maggiore retorica nazionalista non ha lo stesso portato d'odio. E perfino Méliès quando si è cimentato nel
cinema politico (perché poi questo ha fatto Griffith: e allora lo giudico anche da questo punto di vista che è quello che lui stesso ha voluto per la sua opera!), ha girato uno splendido
L'affaire Dreyfus, in cui prende posizione contro il pregiudizio: correva l'anno 1899 e non si può dire che ci fosse un grande amore per gli ebrei all'epoca... E nel 1924 Dreyer con
Desiderio del cuore gira addirittura una sorta di film pre-gay, quando poi su questo versante le cose sono andate storicamente in maniera pesante ancora per parecchi decenni. Allora vuol dire che un autore ha anche una responsabilità di fronte al suo tempo se decide di fare un film sui temi scottanti dei suoi tempi. Bene: Griffith questa responsabilità se l'è giocata molto male, sposando la feccia e falsando la storia per esaltare l'odio. Che è cosa molto diversa dalla Riefenstahl che nel
Trionfo della volontà fa sì un'opera di bieca propaganda, ma non mi sembra di ricordare un solo fotogramma in cui incitasse a far strage di ebrei: per cui nel suo caso il discorso sul contesto storico ci sta, perché non è andata oltre: ha solo fatto un film mediocre (vedi il mio commento).
Detto questo, io non me la sento di giudicare questo film un
reperto storico, proprio perché Griffith è andato oltre. Certo, è un capolavoro di cinematografia per la tecnica che ha messo a punto determinando la storia del cinema: ma - non essendo io uno storico del cinema - l'eccellenza della tecnica per me non può nascondere le schifezze di un pensiero che ci viene presentato come pensiero politico.
E comunque, come dicevo, data la caratteristica di "unicum" di questo film, per la prima volta ho dato un pallinaggio che non corrisponde affatto a quel che volevo: 3 pallini, cioè "buon film", mentre per la tecnica avrei dato un 5 "capolavoro" e per ciò che quella tecnica sa trasmettere avrei dato un 1 "inaccettabile vaccata". Ho fatto la media, et voilà (mentre per il
Trionfo della volontà è stato semplice, visto che contenuto e forma puntavano ugualmente in basso...).
Matalo!
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