Nascita di una nazione - Film (1915)

Nascita di una nazione
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Titolo originale: The clansman
Anno: 1915
Genere: drammatico (colore)
Note: Aka "The birth of a nation". Dai romanzi del rev. Thomas Dixon "The Clansman" e "The leopard' spots". Alcune scene scene sono colorate in rosso.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 12/05/09 DAL BENEMERITO MATALO!
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Matalo! 12/05/09 17:38 - 1378 commenti

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Non si riesce a restare indifferenti al disgustoso razzismo su cui è fondato il messaggio del film e dei romanzi di Dixon. Ma resta indubbio che con questo film Griffith forgia il linguaggio del cinema tout court, facendo sue le lezioni del cinema di Pastrone. E parliamo di cose oggi divenute abc del cineasta: raccordo di soggettiva, soggettiva degli sguardi, montaggio alternato, raccordo di movimento, recitazione non teatrale. Il cinema! Anche se sempre di un'apoteosi del ku klux klan si tratta, ahinoi! Erich von Stroheim appare in una breve parte.
MEMORABILE: L'assassino di Lincoln è interpretato dall'aiuto regista di Griffith: Raoul Walsh!!!

Galbo 29/04/10 15:35 - 12380 commenti

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Uno degli indiscussi caposaldi del cinema di tutti i tempi è una pellicola profondamente razzista e classista. Siamo (occorre ricordarlo!) nel 1915 ma lascia decisamente interdetti e nauseati la visione della società civile da parte del regista che immagina una nazione fortemente bianca che rifiuta decisamente le altre razze. Il significato dell'opera è però quello di una vera e propria "invenzione" del cinema così come oggi lo conosciamo, sia per la struttura narrativa che per i dettagli tecnici.

Belfagor 25/04/10 10:43 - 2689 commenti

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Una delle pellicole più controverse di tutti i tempi ma, allo stesso tempo, una delle fondamenta del cinema moderno assieme a Cabiria. Si può obiettare che il messaggio di fondo è oscenamente razzista, ma tenendo conto della sua collocazione storica altro non è che il riflesso di un pensiero comune negli Stati Uniti. Indispensabile per il suo contributo tecnico e artistico, ha gettato le basi per tutto ciò che sarebbe seguito. Ancora oggi di potentissimo impatto e (giustamente) impressionante.

Pigro 30/04/10 08:30 - 9635 commenti

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Esteticamente e tecnicamente straordinario, moralmente e politicamente ignobile (e storicamente falso). Nasce qui il tipico prodotto americano: cinematograficamente notevole, ma retorico e sciovinista. Da ricordare, a parte i primati da storia del cinema, alcune intense annotazioni psicologiche, la grandi scene di massa e l'eccellente ritmo. Da dimenticare il costante razzismo ariano: i negri sono l'origine di tutti i mali degli Usa, dalla guerra civile in poi, e quelli del Ku Klux Klan sono salvatori della patria. Importante e imbarazzante.

Lattepiù 2/06/10 11:00 - 208 commenti

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Un conto è l’importanza storica (incommensurabile, in questo caso) e un altro l’effettivo valore di un’opera e la sua resistenza alla prova del tempo. La visione di una Carolina del sud post-guerra di secessione soggiogata da orde di neri prepotenti, dotati di pieno potere politico, che si abbandonano a prevaricazioni e violenze contro i poveri sudisti, è di un ridicolo involontario enorme. E i cavalieri del ku klux klan, senza macchia né paura, che fanno trionfare la giustizia non sono da meno. Un film, oltre che razzista, molto grossolano.

Didda23 7/07/14 09:58 - 2426 commenti

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Per quanto mi riguarda, nella valutazione dell'opera, non ho considerato l'aspetto profondamente razzista della sceneggiatura. Se da un lato si apprezza notevolemente l'impianto strutturale - molto ardito e innovatore per l'epoca, dall'altro è indubbia una pesantezza insostenibile (complice la durata 3h e 15 minuti) che mette alla prova anche il più impassibile dei cinefili da cineforum. Griffith non commette errori evidenti nella messa in scena e dimostra di essere un precursore illuminato per tutto il cinema che verrà. Più importante che appassionante.

Saintgifts 2/01/15 11:36 - 4098 commenti

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La prima parte (la Guerra di Secessione) segue gli eventi storici con personaggi reali che furono ai vertici in quel periodo, ed è impostata piuttosto bene con le due famiglie amiche, una del nord (che si rifà a Thaddeus Stevens, ripreso da Spielberg nel suo Lincoln) e l'altra del sud, inserendo storie d'amore di raccordo che servono a evidenziare la scelleratezza di una guerra fratricida. La seconda parte, che più si espone a critiche, si allontana dalla realtà storica con l'intento di descrivere gli eventi obiettivamente, ma senza riuscirci.

Aco 26/11/21 13:22 - 213 commenti

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Opera molto dibattuta per i suoi contenuti, per il modo di rappresentare la popolazione nera, rimane comunque un capolavoro della storia del cinema per le soluzioni tecniche adottate. Con questo lungometraggio nasce il film come in parte lo si intende ancora oggi. Sul piano del racconto è presente un sistema articolato di didascalie, che anticipano l’azione e i dialoghi, l’utilizzo dei campi e dei piani, l’utilizzo della macchina da presa su carrello e automobile, l’impiego del montaggio nelle sue varie tipologie. Da vedere anche se discutibile.

Noodles 25/01/22 16:27 - 2204 commenti

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Commentare la retorica di questo film, i suoi numerosi falsi storici e il suo spregevole razzismo sarebbe come sparare sulla croce rossa, sebbene sia giusto ricordare che siamo nel 1915. Meglio concentrarsi sull'aspetto cinematografico, che è comunque notevole. Si nota più di un tratto moderno, anche nell'uso degli attori, e la narrazione è fluida e piacevole nonostante sia un film muto e soprattutto duri più di tre ore. Cinematograficamente parlando ha diverse innovazioni, specie nella fotografia, e di questo gli va dato atto. Recitazione tipica del periodo. Tecnicamente molto buono.

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  • Discussione Belfagor • 30/04/10 19:07
    Formatore stagisti - 145 interventi
    Alla prossima, allora!
  • Discussione Jandileida • 30/04/10 20:15
    Addetto riparazione hardware - 431 interventi
    Premetto che la visione integrale del film risale per me ad un pomeriggio di una quindicina di anni fa quando, bambino di anni 10, mio padre( che, tengo a precisarlo, non è uso mettersi cappucci bianchi in testa) mi inizio ai piaceri del montaggio alternato, di quello analitico e del raccordo d'azione. In seguito ho rivisto le quattro parti in tempi diversi. Questo per dire che il ricordo non è vivisimo ma nidido abbastanza per farmi fare alcune considerazioni.

    Sono d'accordo con te Pigro quando affermi che l'artista abbia anche una resposabilità morale e sul fatto che Griffith abbia giocato male le sue carte, abusando della Storia per forzarla ai suoi, biechi, scopi, penso che nessuno possa onestamente affermare il contrario (la guerra di secessione vista con uno sguardo antistorico rivoltante,la pretesa superiorità dei bianchi sui neri basata su teorie genetiche e politiche fantasiose etc...).

    Dove mi permetto di dissentire è sul valore storico del film (l'importanza a livello tecnico non è in discussione). Tu dici, se ho capito bene, che in quanto prodotto non della cultura dominante ma di una sottocultura minoritaria e per di più delirante il film non possa essere considerato un reperto storico. è vero la cultura razzista ed arianista di Griffith non era, per fortuna, la cultura dominante in America subito dopo la prima guerra mondiale, ma i grandiosi finanziamenti ricevuti dal regista per la realizzazione del film e sopratutto i grandiosi incassi successivi devono far riflettere sulla reale consistenza di un movimento razista e segregazionista in America (anche se in versione decisamente più light rispetto a quella di Griffith). Lo stesso "il cantante di jazz" che è del 1927 non è certo un esempio di apertura mentale nei confronti degli afroamericani cosi come poco dopo non pochi furono gli americani che, più o meno velatamente, non nascosero le simpatie per il Fuhrer (Ford e Lindbergh ad esempio). In quest'ottica "Nascita" puo essere considerato come il prodotto di una metastasi (abbastanza resistente) che intacco il sistema america fino in tempi abbastanza recenti.
    Penso poi che i prodotti della Storia in generale non possano essere divisi a seconda se essi siano nati o no dalla cultura dominante del tempo perchè cosi facendo perderemo per strada pezzi dolorosi ed aberanti di storia che non possono, e non devono, essere dimenticati.
    Ultima modifica: 30/04/10 20:17 da Jandileida
  • Discussione Pigro • 1/05/10 11:00
    Consigliere - 1659 interventi
    No no, forse mi ero espresso male, Jandileida. Sono totalmente d'accordo con quello che dici sul fatto che sia un reperto storico, ci mancherebbe! Quello che dicevo era che il fatto che sia appartenuto a una determinata epoca non può giustificarne la presa di posizione, in quanto nella stessa epoca altri avevano altre posizioni, e dunque la sua non era certo "obbligata".
    Cioè: in un mondo in cui non ci fossero state alternative al Kkk avrei "perdonato" i contenuti del film: ma altri hanno dimostrato che le alternative c'erano, e quindi Griffith decise di posizionarsi da una parte, e dunque io mi permetto di giudicarlo senza tirare in ballo il "periodo storico".
    E' giusto tenere in considerazione il periodo storico (del resto lo faccio sempre, e mi è capitato di dare buoni giudizi su film che oggi giudicheremmo razzisti o perlomeno scorretti), ma questo non può giustificare posizioni estreme di incitamento alla violenza razziale considerando che in quel periodo storico un discorso del genere non era affatto unanime, e quindi Griffith avrebbe potuto esprimere ben altre idee se solo avesse voluto, visto che quelle altre idee erano concrete e conosciute.
    Nella giustificazione del "periodo storico" posso mettere le immagini dei neri che ballano scimmiescamente oppure il fatto che i personaggi neri principali sono attori bianchi con la pelle dipinta, ma tutto il resto è riflesso di una ideologia che Griffith aveva tutte le capacità di abbracciare o rifiutare.
  • Discussione Jandileida • 3/05/10 14:05
    Addetto riparazione hardware - 431 interventi
    ah allora scusa avevo capito male io.

    Perfettamente d'accordo.
  • Curiosità Maxspur • 11/03/12 12:34
    Galoppino - 208 interventi
    Viene considerato il primo film del cinema moderno per l'uso di innovative tecniche di linguaggio, venne girato quasi tutto con un solo ciak a scena.

    fonte: "Ciak".
  • Discussione Deepred89 • 9/07/14 23:50
    Comunicazione esterna - 1601 interventi
    Rassegna THICK AS A BRICK – Livello 4 (01/06/2014)
    Nascita di una nazione (durata: 3 ore e 13 minuti)

    Promotore di una rassegna sempre più itinerante, Deep e le sue tonnellate di bobine polverose fanno tappa nel bresciano. A fare gli onori di casa il benemerito Didda23, da un paio di anni sempre più avvezzo a visioni estreme (Ozu, Cassavetes, Dovzhenko) e quindi ben volenteroso di un bel full frontal col film simbolo di sale di tortura chiamate cineforum e scuole di cinema che lo mostrano rigorosamente a spezzoni. Sul Davinotti solo 5 commenti, Pierino il fichissimo ne ha quasi il triplo. La tensione sale...3...2...1..via!

    Ciò che ci appare nei primi minuti equivale bene o male a ciò di cui ogni cinefilo ha sempre letto: la regia è matura, il montaggio sapiente e ben ritmato. Poi appare la seconda cosa che bene o male tutti conoscono: i neri cattivi, o meglio, i negri cattivi. Capaci soltanto di raccogliere cotone, fare sciocche danze primitive e compiere atti scellerati, Griffith ce li descrive fin da subito (e con una nonchalance tipica dell'uomo ottocentesco ideologicamente non aggiornato al secolo successivo) con un'odio che manco Peckinpah per i muratori di Cane di paglia o Brooks per la Keaton in Mr Goodbar.
    A scatenare un certa ilarità involontaria, una melodia piazzata ogni due minuti nella soundtrack impiegata dai curatori bluray (la partitura originale?) praticamente identica all'intro di Sally di Fabrizio de Andrè.

    Ma torniamo alle cose serie. Dopo una mezz'ora tutto sommato pimpante, arriva il binomio guerra&politica e l'attenzione crolla. Tra uno sbadiglio mio e una sigaretta di Didda si finisce irrimediabilmente per patteggiare per i cattivi, nella speranza che qualche nefandezza della cosiddetta razza negra ci spari un po' di carica nelle vene. Le nefandezze prontamente arrivano: lavatosi gentilmente dalle scatole Abraham Lincoln i supercattivi vanno all'attacco. Folli e senza controllo, sfasciano un po' tutto arrivando pure ad insidiare la donna del belloccio di turno che così finisce per cascare giù dal monte (ci ho visto un po' di Fulci, ma forse era la noia)

    Poi salta fuori nientemeno che il Ku Klux Klan e, con un dovere morale degno di Maurizio Merli in Roma violenta, il bello passa dalla parte del vigilantes, cioè dei KKK. A quel punto il film entra nella sua ultima parte, quella catartica, facendosi involontariamente e sorprendentemente divertente, pieno di scontri e montaggi alternati, nonostante il povero Didda accanto a me stesse boccheggiando (o forse erano solo sbadigli a catena) invocando pietà.

    “E' come andare in Sicilia in macchina, gli ultimi 50 chilometri pesano più dei restanti 950 messi insieme”
    didda23 (cit)

    Riusciranno i nostri eroi a giungere a destinazione? Claro, stremati ma carichi di orgoglio intellettuale e delirio d'onnipotenza!

    Postilla: per bilanciare la carica tarrica del buon David Wark piazzamo come secondo elemento del double bill il film Outing fidanzati per sbaglio con Vaporidis, una roba ben oltre l'orripilante. La chiamavano regola del contrappasso...

    voto: **!
    peso specifico: TTT!
    Ultima modifica: 10/07/14 00:06 da Deepred89
  • Discussione Didda23 • 10/07/14 01:14
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Bellissima serata, ovviamente. Sarebbe bello un gran finale in quel di brescia con la proiezione di Napoleon...
    Onorato per la citazione e bellissimo resoconto!
  • Discussione Rebis • 10/07/14 11:17
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Napoleon... da vedere assolutamente, ma siamo su altri livelli rispetto ai film di Griffith: ne ho visto alcune sequenze ed erano eccezionali.
  • Discussione Caesars • 17/06/20 16:25
    Scrivano - 16800 interventi
    Non saprei dire se sia corretto mettere come titolo originale "The clansman" invece che "The birth of a nation" (attenzione che ora negli aka manca l'articolo "The". Quindi, nel caso non si volesse cambiare titolo originale., bisognerebbe aggiungerlo).
    E' vero che la prima proiezione a Los Angeles avvenne come "The clansman",  ma citando quanto riportato da Wikipedia:
    "È probabile che la versione proiettata a Los Angeles avesse le scene del "salvataggio dell'ultimo minuto" montate in un differente ordine: il Ku Klux Klan salva prima i nordisti nella capanna e successivamente salva Elsie.["

    Imdb riporta come titolo originale "The birth of a nation" come praticamente tutti i manifesti americani.

    Vedi un po' tu Zender, cosa sia meglio fare in questo caso.
  • Discussione Zender • 17/06/20 17:38
    Capo scrivano - 47728 interventi
    Aggiunto il "The". Lasciamo così per il resto, direi.