Discussioni su Inferno - Film (1980) | Pagina 11

DISCUSSIONE GENERALE

260 post
  • Fauno • 23/11/13 12:23
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    Quasi impossibile fare una graduatoria delle scene più toste di questo film. Per me fu una tensione continua che mi rimase pure a distanza di tempo. Diciamo che ho molto somatizzato allora come ora la tribolazione continua della povera Miracle, che pure è prudente finchè vuoi come personaggio, a differenza di Mc Closkey, che più di fare la parte dell'uomo nel rapporto fratello-sorella non sa proprio che altro fare; ogni volta che è richiesto il suo intervento viene uccellato come un novellino...

    Ma fra le tantissime scene di terrore allo stato puro sono le due presunte voci in avvicinamento, sia quando lei si rifugia dietro l'ascensore e sente bisbigliare "Dobbiamo far sparire tutto" sia quando entrano con la chiave nella sua stanza, spingendo via la sua di chiave con una geometria quasi perfetta, come a dire TU SEI UN MICROBO CHE COMBATTI CONTRO L'EVEREST...

    Non sono un nostalgico e spero sempre che Argento si riproponga a un livello del genere, ma finchè si lancia da sperimentatore quale è in altri campi, non sarà così facile. FAUNO.
    Ultima modifica: 23/11/13 12:24 da Fauno
  • Buiomega71 • 23/11/13 13:24
    Consigliere - 26010 interventi
    Fauno ebbe a dire
    Non sono un nostalgico e spero sempre che Argento si riproponga a un livello del genere, ma finchè si lancia da sperimentatore quale è in altri campi, non sarà così facile.

    Vedo più facile un attacco alieno, sinceramente (quell'abominio del suo Dracula lo ha surclassato pure Shaun Costello con Dracula Exotica e Phillip Marshak con Dracula Sucks, e ho detto tutto!), e per quanto mi riguarda l'ultimo Argento è morto e sepolto.

    Concordo sulla quasi impossibilità di scegliere quale sia la sequenza (o sinfonia visiva) più indimenticabile in un capolavoro assoluto e irripetibile come Inferno (io ho citato quella che amo di più, e che ogni volta che la rivedo mi stimola l'encefalo)
    Ultima modifica: 25/11/13 20:33 da Buiomega71
  • Schramm • 23/11/13 14:56
    Scrivano - 7694 interventi
    ho difficoltà a rapportarmi con questo film, che ritengo bipolare in tutto, miscasted e interpretato da far pietà (con una valli sprecatissima che l'ha evidentemente fatto per comprarsi le scarpe nuove), affascinante e banale, inquietante e ridicolo, scaltro e sciocco a un tempo, ultra-kitsch fin nelle musiche barocchissime piazzate a rampazzo spesso dove meno ce n'è bisogno (con la sensazione che si stia goffamente cercando di colmare una mancanza di pregnanza - uno dei nei costanti di quasi tutto argento) e in una fotografia squisita ma al contempo sempre a rischio stucchevolezza, funzionante più per singoli sprazzi che per una visione d'insieme e con un finale che è la caduta di gusto e di tono più balzana e bislacca che abbia mai visto da che horror è horror. insomma per me è uno di quei casi in cui bello e brutto sono gemelli siamesi che si dividono loro malgrado un unico corpo, e di certo l'argento più allegramente squilibrato di tutta la sua prima fase. rivederlo non guasta mai, ma faccio fatica a ritenerlo horror.
  • Markus • 23/11/13 15:30
    Scrivano - 4775 interventi
    Un film strano Inferno, uno di quelli che resta dentro più per delle micro sequenze - per me magistrali - che per il film intero. Talvolta ho la sensazione che siano quasi dei micro episodi uniti l'un con l'altro, quasi se la vicenda non fosse sola. Ha delle immagini davvero formidabili, a partire dal bagno con "sorpresa" iniziale alla straordinaria tela strappata della Giorgi con la luce blu/rosea dietro. Colori fantastici e luci psichedeliche (che ovviamente riprendono il prendente – e migliore, per me - Suspiria).
  • Buiomega71 • 23/11/13 15:40
    Consigliere - 26010 interventi
    Per me CAPOLAVORO ASSOLUTO E IRRIPETIBILE, vera e propria sinfonia macabra di luci, colori, musica , estetica della morte e anarchia visiva pura e viscerale.

    Nulla e come Inferno, esperienza ipnotica e totale ,straordinario e immaginifico tableaux vivants che odora di morte e visionarietà, fiaba nerissima quasi surreale che ha ben pochi rivali al mondo

    Adoro sullo stesso piano pure Suspiria, che però-come narrazione-e già più "lineare", ma non saprei quale scegliere, in realtà.
    Ultima modifica: 23/11/13 15:52 da Buiomega71
  • Lucius • 24/11/13 00:33
    Scrivano - 9051 interventi
    L'aula di Inferno è stata usata anche come studio televisivo della puntata di "Ulisse" condotta da Alberto Angela e andata in onda il 23 Novembre 2013 dal titolo "Viaggio insolito nel corpo umano", la prova che la continuano ad affittare anche per la tv.
  • Raremirko • 24/11/13 00:37
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    ho difficoltà a rapportarmi con questo film, che ritengo bipolare in tutto, miscasted e interpretato da far pietà (con una valli sprecatissima che l'ha evidentemente fatto per comprarsi le scarpe nuove), affascinante e banale, inquietante e ridicolo, scaltro e sciocco a un tempo, ultra-kitsch fin nelle musiche barocchissime piazzate a rampazzo spesso dove meno ce n'è bisogno (con la sensazione che si stia goffamente cercando di colmare una mancanza di pregnanza - uno dei nei costanti di quasi tutto argento) e in una fotografia squisita ma al contempo sempre a rischio stucchevolezza, funzionante più per singoli sprazzi che per una visione d'insieme e con un finale che è la caduta di gusto e di tono più balzana e bislacca che abbia mai visto da che horror è horror. insomma per me è uno di quei casi in cui bello e brutto sono gemelli siamesi che si dividono loro malgrado un unico corpo, e di certo l'argento più allegramente squilibrato di tutta la sua prima fase. rivederlo non guasta mai, ma faccio fatica a ritenerlo horror.

    Del resto Morandini, anche per Suspiria, coniò l'espressione "film brutto fatto bene"
  • Fauno • 25/11/13 18:03
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    Ne avrei da dire una valanga, ma per farla breve concordo al 99,9 per cento con Buio, salvo per il fatto che per me è Suspiria è il vero capolavoro di Dario argento. D'altronde ho avuto la fortuna di vederli nell'anno di edizione e a un'età molto recettiva e poco critica, e nonostante questo, anche rivedendoli più volte, non ho mai cambiato idea. FAUNO.
    Ultima modifica: 26/11/13 09:05 da Fauno
  • Graf • 8/04/14 03:28
    Fotocopista - 908 interventi
    Didda23 ebbe a dire:
    Poi magari non ti piace. Ha i suoi detrattori pure inferno. È l'Argento più estremo.

    Io sono un detrattore di Inferno.
    Suspense zero, noia tanta.
    Macelleria all'ingrosso e a saldo, senza senso e senza giustificazione se non... soprannaturale. Troppo comodo.
    Del film salvo solo la fotografia e la colonna sonora di Keith Emerson.
    Visto al cinema all'epoca della sua uscita decidendo di non rivederlo mai più.
    Non mi piacciono i film senza capo né coda, senza una trama che si rifaccia all'estetica aristotelica, salvo eccezioni (i film surrealisti del cinema muto oppure Uccellacci e Uccellini, ad esempio...).
    Tenebre è, invece, un film notevole forse l'ultimo film fuoriclasse girato da Argento.
    Ultima modifica: 8/04/14 03:48 da Graf
  • Zender • 8/04/14 07:51
    Capo scrivano - 47802 interventi
    Beh, troppo comodo... Allora tutti gli horror sono "troppo comodi" Graf. Diciamo che preferisci i gialli e i thriller. Quanto al senso lo trovi in tutto quello che è in scena, nella forza delle immagini, in scenografie incredibili associate a una fotografia di fascino unico.
  • Buiomega71 • 8/04/14 09:27
    Consigliere - 26010 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Beh, troppo comodo... Allora tutti gli horror sono "troppo comodi" Graf. Diciamo che preferisci i gialli e i thriller. Quanto al senso lo trovi in tutto quello che è in scena, nella forza delle immagini, in scenografie incredibili associate a una fotografia di fascino unico.

    Grande Zendy...Inferno è puro cinema unico e irripetibile, altrochè...Al pari del cinema jodorowskiano o arrabaliano...
    Ultima modifica: 8/04/14 09:29 da Buiomega71
  • Bergelmir • 8/04/14 10:02
    Galoppino - 211 interventi
    Graf ebbe a dire:

    Non mi piacciono i film senza capo né coda, senza una trama che si rifaccia all'estetica aristotelica, salvo eccezioni

    Tenebre è, invece, un film notevole forse l'ultimo film fuoriclasse girato da Argento.


    Beh certo, Inferno in effetti nasce proprio con una trama minimale e non si preoccupa di avere una coerenza. L'invenzione di Argento è stata questa: realizzare una serie di sequenze che procedono per associazione e non per rapporto causa/effetto, è un film che parla all'inconscio e non alla ragione. Anche in Suspiria, con le dovute distinzioni, c'era già questo tipo di approccio, sebbene ci fosse una maggiore ambiguità. Ovviamente un film del genere può non piacere, ma bisogna ammettere che anche questa è una delle possibilità del cinema e Argento ne è stato il pioniere (anche se espressionismo, surrealismo e futurismo avevano già posto le basi in questo senso). Il cinema horror degli anni 80 riparte proprio da Inferno.

    Tenebre è un ritorno al giallo argentiano classico e per quel che mi riguarda è un OTTIMO ritorno. Anzi, con tutto questo parlare sento il bisogno improvviso di rivederlo...
  • Fauno • 8/04/14 10:16
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    Devo dire che se gli spaventi maggiori li ho presi nel Gatto a nove code, Inferno è stato l'unico che non mi ha mai fatto calare la tensione per tutta la durata.

    Lo vidi un pomeriggio e quando andai a casa mia madre aveva bollito dei funghi e c'era uno strano odore dolciastro...Direi che come potenza mi ha addirittura causato delle paranoie.

    Rivedendolo devo dire che è esagerata l'ingenuità di Mc Closkey, ma l'esperienza resta tutta ed è da vivere fino in fondo, e di connessioni ce ne sono parecchie, non è tutto così casuale. FAUNO.
  • Buiomega71 • 8/04/14 10:22
    Consigliere - 26010 interventi
    Fauno ebbe a dire:
    Devo dire che se gli spaventi maggiori li ho presi nel Gatto a nove code, Inferno è stato l'unico che non mi ha mai fatto calare la tensione per tutta la durata.

    Lo vidi un pomeriggio e quando andai a casa mia madre aveva bollito dei funghi e c'era uno strano odore dolciastro...Direi che come potenza mi ha addirittura causato delle paranoie.

    Rivedendolo devo dire che è esagerata l'ingenuità di Mc Closkey, ma l'esperienza resta tutta ed è da vivere fino in fondo, e di connessioni ce ne sono parecchie, non è tutto così casuale. FAUNO.


    In Inferno tutto e esagerato, appunto perchè è una fiaba nera, e come tale andrebbe vissuta

    Davvero curioso l'aneddoto faunesco dei funghi e dell'odore dolciastro...Proprio come la "fabbrica di biscotti"...
    Ultima modifica: 8/04/14 10:45 da Buiomega71
  • Graf • 9/04/14 01:42
    Fotocopista - 908 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Beh, troppo comodo... Allora tutti gli horror sono "troppo comodi" Graf. Diciamo che preferisci i gialli e i thriller. Quanto al senso lo trovi in tutto quello che è in scena, nella forza delle immagini, in scenografie incredibili associate a una fotografia di fascino unico.

    De gustibus...
    Comunque hai toccato il punto, Zeder. Se sudi molto su una sceneggiatura il film riesce meglio e magari azzecchi il capolavoro. Ergo mi piacciono i thriller (compresi quelli di Argento) e i gialli (più i thriller, in realtà) invece gli horror, di solito, li evito. Ma attenzione, ce ne sono in giro di notevoli ( La morte corre nel fiume, La belva dell'autostrada, Carrie, Le due sorelle, Duel, L'esorcista, Shining, La cosa, Il mulino delle donne di pietra, Gli Uccelli, Psycho, Alien, Scream.....e almeno altri cento) che sono tali perché possiedono una grande tensione psicologica garantita da un forte contesto narrativo produttore di senso. Questi horror li vedo e li apprezzo. Non mi pare che Inferno rientri nel novero e tanto meno tocchi e interroghi gli archetipi profondi dell'uomo come fanno le pellicole surrealiste.Ci sono in giro film horror con effetti speciali da baraccone o da circo, buoni a far paura solo ai bambini. Quando dalle pance o dalle bocche di persone uccise e squartate escono vermi, farfalle o "salsicce" mi viene solo da ridere. Trovo gli slasher (si chiamano così?) film dalla comicità involontaria se non proprio esteticamente disgustosi. Sicuramente Inferno non è stomachevole e, anzi, vanta una forma accurata. Però dire che abbia una raffinata fotografia, una sontuosa scenografia e una musica trascinante (tutte affermazioni vere) è come dire di una scatola di cioccolatini che la scatola è ottima....
    Ultima modifica: 9/04/14 03:27 da Graf
  • Zender • 9/04/14 08:30
    Capo scrivano - 47802 interventi
    Graf ebbe a dire:
    Zender ebbe a dire:
    Beh, troppo comodo... Allora tutti gli horror sono "troppo comodi" Graf. Diciamo che preferisci i gialli e i thriller. Quanto al senso lo trovi in tutto quello che è in scena, nella forza delle immagini, in scenografie incredibili associate a una fotografia di fascino unico.

    De gustibus...
    Comunque hai toccato il punto, Zeder. Se sudi molto su una sceneggiatura il film riesce meglio e magari azzecchi il capolavoro. Ergo mi piacciono i thriller (compresi quelli di Argento) e i gialli (più i thriller, in realtà) invece gli horror, di solito, li evito. Ma attenzione, ce ne sono in giro di notevoli ( La morte corre nel fiume, La belva dell'autostrada, Carrie, Le due sorelle, Duel, L'esorcista, Shining, La cosa, Il mulino delle donne di pietra, Gli Uccelli, Psycho, Alien, Scream.....e almeno altri cento) che sono tali perché possiedono una grande tensione psicologica garantita da un forte contesto narrativo produttore di senso. Questi horror li vedo e li apprezzo. Non mi pare che Inferno rientri nel novero e tanto meno tocchi e interroghi gli archetipi profondi dell'uomo come fanno le pellicole surrealiste.Ci sono in giro film horror con effetti speciali da baraccone o da circo, buoni a far paura solo ai bambini. Quando dalle pance o dalle bocche di persone uccise e squartate escono vermi, farfalle o "salsicce" mi viene solo da ridere. Trovo gli slasher (si chiamano così?) film dalla comicità involontaria se non proprio esteticamente disgustosi. Sicuramente Inferno non è stomachevole e, anzi, vanta una forma accurata. Però dire che abbia una raffinata fotografia, una sontuosa scenografia e una musica trascinante (tutte affermazioni vere) è come dire di una scatola di cioccolatini che la scatola è ottima....

    Secondo me no, per il semplice fatto che Inferno non necessita di una sceneggiatura coerente perché è sublime incoerenza e follia. Non è che tutti gli horror debbano tendere allo stesso obiettivo. Citi La cosa, ma pure da lì dai corpi esce di tutto; citi poi molti film ma definire horror Le due sorelle, La morte corre sul fiume, La belva dell'autostrada è piuttosto azzardato, per dire, e mi fa appunto intuire che tu preferisca l'horror più "realistico". L'horror però non credo richieda necessariamente tensione narrativa, l'horror è il geenre più anarchico che esista e non vedo perché debba sottostare a regola alcuna. Non si tratta di "comodità" ma di scelta. Ritengo Inferno un capolavoro perché è un qualcosa che nessun altro è riuscito a fare; è talmente "diverso" - pur coi suoi difetti - da quello che gira nel campo, che merita un posto al sole. E' un film da godersi visivamente cogliendo le suggestioni che evoca, senza che vi sia il bisogno di inseguire una vera storia (che comunque c'è).

    In ultimo ti faccio notare che per quanto ami molto Zeder non mi chiamo così. Più che altro perché esiste pure uno Zeder, tra gli altri iscritti al sito :) Se poi è stata una svista come non detto.
  • Graf • 9/04/14 19:18
    Fotocopista - 908 interventi
    Già Zender, scusa.
    Siccome eravamo in tema di film horror sbagliarmi con Zeder mi sembrava coerente....
    Ultima modifica: 9/04/14 19:23 da Graf
  • Buiomega71 • 9/04/14 19:39
    Consigliere - 26010 interventi
    Zender ebbe a dire

    Ritengo Inferno un capolavoro perché è un qualcosa che nessun altro è riuscito a fare; è talmente "diverso" - pur coi suoi difetti - da quello che gira nel campo, che merita un posto al sole. E' un film da godersi visivamente cogliendo le suggestioni che evoca, senza che vi sia il bisogno di inseguire una vera storia (che comunque c'è)


    Grande Zender, quoto, riquoto, straquoto! Assolutissimamente assoluto Inferno

    Mai parole furono più santissime!
    Ultima modifica: 9/04/14 19:40 da Buiomega71
  • Bergelmir • 9/04/14 23:45
    Galoppino - 211 interventi
    In effetti quando si parla di Inferno bisogna pensare che si é di fronte a un film che é un punto di rottura deciso con l'horror precedente.
    É un film dell'orrore che più che raccontare, mostra. Guardando Inferno non seguiamo una storia vera e propria, ma assistiamo piuttosto ad un incubo, che in quanto tale è fatto di immagini, atmosfere, situazioni a volte solo suggerite (e per questo inquietantissime) ed altre vole palesi al limite dell'iperrealismo.

    La lettura iniziale del memoriale dell'alchimista-architetto Varelli è una chiave di lettura abbastanza importante. Inferno è come un manuale di alchimia: il suo significato non è palese, non vuole nemmeno esserlo e lo si può intepretare in molti modi.

    Confesso che anche io la prima volta che l'ho visto non l'ho capito. Adesso è una delle mie visioni preferite.
    Ritengo che con Inferno forse per la prima volta il film dell'orrore sia entrato nella storia dell'arte moderna.
    Ultima modifica: 9/04/14 23:46 da Bergelmir
  • Greymouser • 10/04/14 00:27
    Call center Davinotti - 561 interventi
    Infatti, parlare di "horror" per Inferno è perfino riduttivo.
    Il film ha una sua particolare grandezza che travalica tutti i paletti di genere, ed è solo per una miopia snob-intellettualistica tutta italiana che non rientra di diritto, per i più, nel mainstream del cinema più "alto".
    Capolavoro irripetibile (purtroppo) nella carriera di Argento, che dopo ha fatto altri ottimi film, ma senza più toccare quel vertice assoluto di sublime follia visionaria che è Inferno.
    In ogni caso, anche volendone considerare l'aspetto narrativo, non mi sembra affatto un film confusionario. Mi sembra anzi che vi sia un'idea potente e suggestiva alla base di tutto il florilegio di immagini e sequenze inquietanti che rappresentano una vera estetica dell'orrore cosmico.
    L'unico film che - da giovane poco più che adolescente - mi abbia fatto veramente paura, oltre all'Esorcista di Friedkin.
    Una menzione speciale si potrebbe fare sull'uso del colore, che è un elemento morboso e terrifico da non sottovalutare nella creazione delle atmosfere argentiane, ma in modo tutto particolare per questo film.