Freaks & Geeks è una serie tv di scarso successo (solo 18 episodi) che, però, ha segnato a distanza di dieci anni la commedia americana. Il suo creatore era Judd Apatow e da lì son venuti fuori, tra gli altri, Seth Rogen, James Franco e Jason Segel. Che esordisce nella sceneggiatura di un lungometraggio di cui è anche protagonista. Non mi scaricare si distingue dalle altre commedie romantiche perché un po' più esplicita sul sesso (marchio Apatow, che produce) e perché...si ride! Eh sì, forse addirittura più che in Lo spaccacuori.
MEMORABILE: I cameo dei fratter Paul Rudd e Jonah Hill.
Peter Bretter, un tranquillo compositore di colonne sonore, dopo 5 anni viene piantato dalla sua fidanzata Sarah, divetta di serial tv. Per cercare di superare il brutto momento va in vacanza alle Hawaii e capita proprio nello stesso albergo dove alloggiano Sarah e il suo nuovo amante, l'egocentrico cantante rock Aldous Snow. Commedia fra il romantico e lo scollacciato, piuttosto divertente soprattutto per merito della simpatica goffaggine di Jason Segel, non volgare seppure mostrato nudo come un verme (verme comunque ben dotato).
Dove mette lo zampino Apatow c'è da divertirsi. Se poi aggiungiamo due attrici di rara bellezza, il mix è perfetto. Immancabili i vari camei fratpackiani: Jonah Hill, Bill Hader, Paul Rudd. Non nell'olimpo di questo filone/sottogenere di commedie, ma merita sicuramente la visione. La trama è simile sotto certi aspetti a Lo Spaccacuori...
Commedia hawaiana sulla crisi emotiva del maschio lasciato dalla fidanzatata. Il nudo integrale esibito con autoironia dal goffo e sgraziato Segel e la mentulomania della sceneggiatura divertono senza precipitare in quella volgarità che infetta molte pellicole coeve dalle pretese autoriali. Trova spazio anche una satira su CSI con il finto serial TV "Crime scene". Gli interpreti sono spigliati e ben amalgamati; Branscombe Richmond – il Bobbysixkiller di Renegade – compare nel ruolo del barista manesco.
Reca l'inconfondibile marchio di fabbrica della "factory" del regista e produttore Judd Apatow questa commedia sulle pene d'amore viste dalla parte del maschio, il cui titolo originale è senz'altro migliore del brutto titolo italiano. Si tratta di una commedia che alterna parti riuscite (anche se un po' becere) ad altre in cui il ritmo e il divertimento calano vistosamente, segno della non eccelsa qualità della sceneggiatura che insegue un po' troppo l'effetto di facile presa.
Commedia americana che più statunitense non si può. Lo stile, come detto, è simile ad Apatow, forse anche per i molti attori da lui utilizzati in altre pellicole e non annoia, pur sfruttando una situazione decisamente trita e ritrita. Il miele dell'amore bagna tutta la storia e le goffaggini sono un buon modo per rimandare il telefonato finale. La Kunis, gradevolissima già in That's 70's show, è decisamente dolce e piacevole. Ad ogni modo è la classica pellicola per passare una rilassata serata in casa.
Una delle visioni "altre" (complice la mia dolce metà) meno brutta del previsto. Esibisce una così gratuita volgarità (dei sentimenti, del corpo) da risultare molto divertente nonché affine a molte liaisons dangereuses che la vita di tutti i giorni propina impunemente. Ottimo il cast bene assortito, terribilmente antipatica (e sboccata) Veronica Mars quanto suadente la Kunis. Si ride parecchio e lo si rivede sempre volentieri.
Bisogna riconoscere a Segel una certa maestria nell'aver saputo portare a termine la propria prima sceneggiatura con discreti risultati, riuscendo qua e là a piazzare gag comiche tutto sommato riuscite. Camei apatowiani con risultati opposti: Jonah Hill interpreta un personaggio simpatico in linea con le proprie caratteristiche; Paul Rudd invece è costretto a recitare in un ruolo superfluo e inutile. Segel attore convince, anche se a rubare la scena è Russell "Aldus Snow" Brand. La battaglia in gonnella è vinta dalla Kunis.
Un'insolita cornice hawaiiana fa da sfondo a questa strepitosa commedia sulla devastante fine di una relazione e i successivi sviluppi tutti da ridere. La sceneggiatura di Segel è intelligente e completa, fondendo serio e paradossale, la regia di Stoller efficace a creare dissacranti escalation di disagio e imbarazzo e ottima la prova dell'intero cast, dai protagonisti ai personaggi secondari. Spassosa la parodia di CSI. Forse un po' di ritmo in più verso la fine non avrebbe guastato, ma nel complesso è un'ottima commedia, a tratti eccellente.
MEMORABILE: La seduta di Yoga; Jonah Hill innamorato di Russell Brand; Paul Rudd istruttore di surf; Il corallo nella gamba; La cena; "Chi è Franco Marconi?".
Una commediola sulle pene amorose che offre alcuni spunti per divertirsi (a volte si vira in direzione di una certa volgaritá) e che nulla toglie e nulla aggiunge alle classiche americanate che puntualmente ci vengono propinate. La simpatia del protagonista tende a coprire alcune lacune di sceneggiatura e alcuni cali di ritmo, considerata anche la lunghezza della pellicola.
Un uomo viene lasciato dalla sua avvenente ragazza, che lo tradisce con un rocker da strapazzo dedito a essere un piacione. Il film rappresenta la più classica delle commedie dove il protagonista riesce a dimenticare il vecchio amore trovandone uno nuovo e decisamente migliore. La prima parte è molto divertente, la seconda annoia parecchio. Mila Kunis sembra nata per fare la parte della ragazza dei sogni dietro l'angolo.
Nel filone dei film in cui si va a inserire, quest'opera di Stoller (scritta dal protagonista stesso, cioè Segel) ci sta molto bene e tutto sommato risulta godibile e non troppo becera. Il mix tra demenzialità e commedia romantica funziona alla perfezione ed è reso bene in scena dall'intero cast, molto variegato, che va dalle belle e tenaci Bell e Kunis fino ai più comici Brand, Hill e Rudd (un piccolo ruolo per lui), per arrivare all'interprete principale Segel, il quale sembra davvero tenere molto alla sceneggiatura che ha scritto. Una commedia non male, che riesce a farsi seguire.
Una divertente commedia romantica, ibridata col filone demenziale allora in voga e un po' fuori di testa (in particolare nel caso dei personaggi di contorno). Funziona bene la sceneggiatura, che sa alternare momenti di comicità pura anche volgare con altri più intimi e introspettivi. Si va un po' per le lunghe ma il cast sopperisce a ogni mancanza, con una bella prova di Segel ma anche di chi lo circonda (menzione speciale per Rudd). Geniale il finale con il musical su Dracula. Buono.
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