Curiosità su Inferno - Film (1980)

CURIOSITÀ

15 post
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  • Undying • 3/07/08 21:11
    Risorse umane - 7574 interventi
    Il riferimento al capitolo precedente nel finale del film

    Spoiler

    Incontro finale tra Mark (Leigh McCloskey) e la Morte (Veronica Lazar)

    Mark si ritrova da solo, nei sotterranei della dimora, di fronte ad una donna nerovestita ed assorta su un bancone.

    Attorno, l'intero palazzo è avvolto dalle fiamme.

    "A fuoco... sta andando tutto a fuoco... è già accaduto un'altra volta". Si alza e si avvicina al protagonista. "La fine del tuo viaggio è vicina. tutto intorno a te diventerà buio. Allora ci sarà qualcuno che ti condurrà per mano e ne sarai lieto. Non devi avere paura. Conoscerai anche dei momenti di incredibile luce..."

    Ride, avvolta dalle fiamme che le lambiscono il vestito. Poi svanisce e ricompare poco distante.

    "Credi che sia magia?! No! Io non sono una maga. Affrettiamoci adesso perché devi attraversare ancora diverse apparizioni e tremare! Cercavi me, vero? Proprio come tua sorella. Era questo che volevi, no?! Vengo a prenderti adesso!"

    Mark: "Ma chi sei tu?!"
    "Le tre Madri. Cos'è non capisci? Mater Tenebrarum, Mater Lacrimarum, Mater Suspiriorum, ma gli uomini ci chiamano con un solo nome. Un nome che incute paura a tutti! Ci chiamano... LA MORTE!... LA MORTE!"

    La donna è riflessa in un enorme specchio, dal quale ne esce con sembianze ferali, con il tipico aspetto (iconografico) che, nei Secoli, è stato simbolo della Triste Mietitrice.

    Fine spoiler

    * Un enorme contributo (non accreditato) sul piano visivo (ad esempio la scena conclusiva con la Mater che fuoriesce dallo specchio) al film lo diede il grande Mario Bava, coinvolto (ma non accreditato) come consulente ed aiuto alla seconda unità di regia.
  • Undying • 4/07/08 15:07
    Risorse umane - 7574 interventi
    Le Tre Madri: testo scritto dall'architetto Varelli

    Non so quanto mi costerà rompere ciò che noi alchimisti abbiamo sempre chiamato Silentium. L'esperienza dei nostri confratelli ci ammonisce a non turbare le menti profane con la nostra sapienza.
    Io, Varelli, architetto in Londra, ho conosciuto le Tre Madri e per loro ho creato e costruito tre dimore: una a Roma, una a New York e l'altra a Friburgo, in Germania.
    Solo troppo tardi scoprii che da questi tre punti esse dominano il mondo col dolore, con le lacrime e con le tenebre.
    Mater Suspiriorum, la Madre dei Sospiri, la più anziana delle tre, abita a Friburgo.
    Mater Lacrimarum, la Madre delle Lacrime, la più bella, governa a Roma.
    Mater Tenebrarum, la più giovane e la più crudele, impera su New York.
    E io ho costruito le loro sedi oscene, scrigni dei loro segreti, madri, matrigne che non partoriscono la vita, sorelle degli orrori della nostra umanità.



    Gli uomini, cadendo in errore, le chiamano con un unico tremendo nome, ma in principio tre erano le Madri, come tre erano le Sorelle, tre le Muse, tre le Grazie, tre le Parche, tre le Furie.
    La terra dove le case sono costruite diviene mortifera e pestilenziale, così che gli edifici intorno, e a volte l'intero quartiere, ne maleodorano.
    Questa è la prima chiave per aprire il loro segreto. Questa è la prima chiave.
    La seconda chiave per scoprire il venefico segreto delle tre sorelle è occultata nei sotterranei delle loro dimore. Lì troverai l'immagine dell'abitante della casa. Lì è la seconda chiave.
    La terza è sotto la suola delle tue scarpe. Lì è la terza chiave.

    La soggettiva del fulmine

    Dario Argento dixit
    "Volevo realizzare la soggettiva di un fulmine che partiva dall'alto delle nuvole fino ad abbattersi sulla città.
    Volevo che la macchina da presa diventasse l'occhio della folgore.
    Purtroppo i mezzi erano ancora rudimentali e non è stato possibile farlo.
    Con i trucchi sofisticati ho cominciato a sbizzarrirmi da Phenomena in poi." 1

    Ci sono alte probabilità che Marcus Dunstan abbia avuto ben a mente queste dichiarazioni di Dario Argento quando ha esordito dirigendo The collector (2009), film che, a sorpresa, propone la soggettiva pensata a suo tempo per Inferno.


    NOTA 1

    Fonte: Dario Argento - Confessioni di un maestro dell'horror, a cura di Fabio Maiello, Alacran edizioni (pag. 126)
  • Zender • 14/04/09 11:03
    Capo scrivano - 47807 interventi
    Dalla prestigiosa collezione cartacea Markus estraiamo un EUROPEO del 14 febbraio 1980, con breve intervista e racconto di un incontro con Argento in sala montaggio.

    CLICCATE QUI PER LEGGERE DELL'INCONTRO IN SALA DI MONTAGGIO

    CLICCATE QUI PER LEGGERE LA BREVE INTERVISTA CON ARGENTO


    Un grazie a Markus per il ritrovamento del prezioso reperto, appartenente al film più giufrecciato del secolo.
  • Lucius • 31/05/09 16:27
    Scrivano - 9051 interventi
    * Anche Daria Nicolodi e Dardano Sacchetti hanno contribuito notevolmente alla sceneggiatura di Inferno anche se non accreditati.

    * Il braccio (e relativa mano) rugoso dell'alchimista che strappa il libro Le tre madri ad Eleonora Giorgi è lo stesso che si vede in una delle scene degli omicidi di Suspiria.

    * Nel film l'apparizione della Madre nelle reali sembianze della morte è frutto dell'ingegno di Mario Bava, attraverso l'escamotage di specchi e sovraimpressioni di immagini, questo a causa dell'impossibilità di adoperare l'elettronica, dipendente dalla difficoltà di integrazione tra video e pellicola.

    * La scrittura di Inferno è fondata in particolare su alcuni enigmi formulati dal grande alchimista del XX secolo Fulcanelli e i simboli alchemici vi abbondano (la luna, la salamandra che mangia la farfalla...
    Fonte Dario Argento di V. Villani.

    * Il tassista (Fulvio Mingozzi) è lo stesso di Suspiria.

    * Per la scena dell'incendio finale venne ricostruita la facciata dell'edificio in una campagna abbandonata nei pressi della Tiburtina. Alle spalle della ricostruzione Bava sistemò una serie di cristalli immensi che riproducevano il paesaggio che si vedeva realmente alle spalle dell'edificio originale a New York.
    Fonte: "Confessioni di un maestro dell'horror" di Maiello.

    *Il libraio che insegue Eleonora Giorgi, che cerca di affogarla nella pece bollente e che poi le corre dietro attraverso le porte è stato "interpretato" da Dario Argento.

    *La mano dell'assassino che afferrava il coltellaccio piantandolo nella schiena della Giorgi è quella di Argento.

    Fonte: intervista a Dario Argento contenuta in "Le tre madri, guida alla triologia di Dario Argento".
    Dossier n.64 allegato alla rivista Nocturno.


    * Il nome "Abertny" della Biblioteca romana in cui la Giorgi scova una copia del libro Le tre madri è quello attribuito ad un demone nel grimorio Lemegeton, mentre un'iscrizione all'entrata del palazzo newyorkese ricorda che nel luogo soggiornò Gourdjeff, altra misteriosa figura del milieu esoterico degli inizi del Novecento.

    * Per la scena della morte del gatticida vennero usati più di un milione di topi importati dalla Cina, perchè occorrevano roditori grandi ed aggressivi.Non tutti arrivarono vivi,essendo cannibali qualcuno si era cibato del proprio simile.
    Fonte: Le porte sul buio. Nocturno dossier.

    * Leigh McClosky che nel film ha il ruolo di Mark era un noto attore di soap: ha partecipato a Dallas (Mitch Cooper), General Hospital e Santa Barbara.

    * Anche i grandi film presentano degli errori. Anticipo una delle curiosità che verranno riportate in uno dei dvd di Inferno di prossima uscita:
    nella sequenza del bibliotecario assalito dai topi ad un certo punto "entra in scena" un braccio di uno degli aiutanti del set, intento a lanciare topi sul malcapitato attore.

    * La sceneggiatura di Inferno è stata realizzata presso l'Hotel St Moritz di New York, che è ubicato esattamente di fronte al laghetto in Central Park, dove è stata girata una delle sequenze centrali del film.
    Fonte: Jean-Paul Aubry.Mad Movies n.19 1980.
  • Zender • 11/04/10 11:17
    Capo scrivano - 47807 interventi
    RELAZIONI (POCO) MISTERIOSE NELLA LOCANDINA
    Come si legge su Wikipedia, la locandina del film ossia il volto femminile con gli occhi di teschio, è ispirata dalla celeberrima copertina fatta dall'artista H.R. Giger (quello di Alien) per Brain Salad Surgery, un lp degli Emerson Lake & Palmer (1973). Considerato che Keith Emerson (anima del trio) è il compositore delle musiche di Inferno, la cosa non può ritenersi casuale...

  • Fabiodm102 • 2/11/10 14:45
    Disoccupato - 346 interventi
    Doppiatori:

    *Roberto Chevalier: Leigh McCloskey
    *Simona Izzo: Irene Miracle
    *Vittorio Di Prima: Sacha Pitoeff
    *Vittoria Febbi: Veronica Lazar
    *Franco Odoardi: Feodor Chaliapin Jr.

    Alida Valli, Gabriele Lavia, Daria Nicolodi, Eleonora Giorgi e Leopoldo Mastelloni si doppiano da se.

    Doppiaggio C.D.C.
  • Lucius • 21/05/11 13:15
    Scrivano - 9051 interventi
    Direttamente dalla prestigiosa collezione argentiana Lucius, il teschio di Inferno, riprodotto a tiratura limitata:

  • Zender • 2/12/11 08:09
    Capo scrivano - 47807 interventi
    Da un fondamentale flano dell'epoca risalente a Sabato 16 febbraio 1980 possiamo finalmente stabilire che nei cinema Inferno uscì con il divieto ai minori di 14 anni e non ai 18 anni come a volte si sente dire. Dal momento che in sala c'era anche Argento si suppone che tutto fosse in regola...

  • Funesto • 26/02/12 14:29
    Fotocopista - 1415 interventi
    FERITE INVISIBILI
    Quando Rose Elliott (Irene Miracle) comincia la sua fuga dalle due figure che le aprono la porta di casa per entrare, girando un pomello di vetro la donna ne provoca la rottura ferendosi coi bordi taglienti al palmo della mano (roba da parecchi punti). Ma quando poi, mentre cala nello scantinato, si riesce ad intravedere la sua mano, si può ben notare come non ci sia su nemmeno un graffio. Del resto in più occasioni mentre s'aggira nei sotterranei, fa il pugno tranquillamente e con gran spontaneità, cosa che sarebbe molto fastidiosa da fare con una ferita del genere. In un'occasione la donna addirittura si mette i palmi delle mani sui fianchi senza lasciare, sul suo vestito bianco, nemmeno una goccia rossa...
  • Lucius • 16/11/12 21:07
    Scrivano - 9051 interventi
    Per la scena dell'omicidio della Giorgi, all'attrice erano stati fatti indossare degli anelli con incastonate lamette affilatissime.
    La pressione dei palmi delle mani sulla tela avrebbero fatto il resto. Il costumista provvide a fasciarle le mani quando non era sul set per evitare che la Giorgi, famosa per i suoi tic, si toccasse inavvertitamente il viso anche solo per grattarsi.
    Fonte: Inferno - Dvd-Br targato Koch Video.
  • Buiomega71 • 23/02/14 10:50
    Consigliere - 26006 interventi
    Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni, con tanto di "Paurometro" (Ciclo: "TuttoArgento", 13 marzo 1986) di Inferno:

  • Buiomega71 • 5/06/15 17:23
    Consigliere - 26006 interventi
    Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni, della Prima Visione Tv (Ciclo: C'è paura e paura", mercoledì 27 febbraio 1985) di Inferno:

  • Schramm • 10/07/18 16:53
    Scrivano - 7694 interventi
    La fine di Kazanian si ispira a una leggenda raccontata ad Argento da alcuni senzatetto di Central Park, secondo la quale attorno al lago si radunano diverse creature mostruose.
    Uno dei topi mangiò il lobo dell’orecchio destro a Sacha Pitoeff.
    A causa del numero smisurato di esemplari usati, Bellocchio, che stava girando negli studi vicini, si ritrovò il proprio set invaso da roditori.

    Per la scena subacquea iniziale, Argento centrò la scelta dell'attrice sulla resistenza polmonare della stessa, dato che avrebbe dovuto restare immersa senza trucchi e senza stacchi, e fu costretto a rifiutarne molte per evitare che morissero affogate, finché non trovò Irene Miracle, che oltre ad aver fatto nuoto agonistico in adolescenza rivelò un'eccezionale capacità di restare immersa a lungo senza mostrare alcun segno facciale di sforzo.

    (Fonte: Dario Argento, Paura)
  • Siska80 • 13/03/20 17:03
    Comunicazione esterna - 672 interventi
    Quando Daria Nicolodi viene sommersa dai gatti in una stanza semibuia (minuto 1:07:34) appare in bella mostra la mano di un operatore che lancia le bestiole, in realtà più spaventate che inferocite:

  • Lucius • 12/10/22 20:58
    Scrivano - 9051 interventi
    Direttamente dall'Archivio Argentiano Lucius, il biglietto originale giapponese, dell'epoca di uscita del film: