Lucius • 1/05/10 18:15
Scrivano - 9056 interventi INTERVISTA A KEITH EMERSON, AUTORE DELLA COLONNA SONORA DI "INFERNO".
Keith Emerson è un mito vivente della storia del rock. Talentuoso tastierista, virtuosistico fino all'eccesso, si è cimentato per la prima volta con una colonna sonora, proprio grazie all'invito rivoltogli nel 1979 da Dario Argento. Ne è scaturito un lavoro eccellente, che si integra perfettamente e indissolubilmente con le splendide immagini del film argentiano, tanto da trasformarlo in una sorta di gigantesco videoclip ante-litteram. Successivamente le loro strade si sono nuovamente incrociate in occasione dello score di un film prodotto da Argento, "La Chiesa", anche se con risultati decisamente meno memorabili. Abbiamo intervistato il famoso musicista:
Parliamo del tuo rapporto con Dario Argento. Che cosa ricordi del periodo che ti vide comporre "Inferno"?
Era un periodo di grande popolarità in Italia. Era appena uscito il doppio lavoro discografico "Works" con Lake Palmer, un album ambizioso che accrebbe la mia notorietà, soprattutto fra i giovani. Dario, in particolare, oltre ad apprezzare da tempo quel genere di musica, mi sembra, mi avesse notato nel finale di una trasmissione ("Odeon TV", ndr) in cui suonavo "Honky Tonky Train Blues".
La sua richiesta di comporre la score di "Inferno" fu, quindi, per te del tutto inaspettata?
Non proprio. Anch'io avevo più volte espresso, nel corso di interviste, il desiderio di scrivere una colonna sonora per un film importante. Diciamo che il nostro fu un incontro voluto dal destino...
Quando ti chiese precisamente di comporre la colonna sonora per il suo nuovo film?
Non ricordo bene, nè quando, nè in che occasione. Non posso negare, comunque, di essermela anche un po' cercata.
Diciamo che il suo invito andava nella mia stessa direzione, sotto il profilo artistico e professionale.
E' per questo che ho fatto quel lavoro con così tanto entusiasmo.
Infatti quella colonna sonora è fantastica. Un classico a tutti gli effetti. Ma cosa significa per un musicista estremamente libero come te, irregimentarsi nelle partiture rigide di una colonna sonora e nei ritmi dettati dal montaggio e dalle sequenze imposta da un regista?
Beh, considera che già "Inferno", come film è abbastanza insolito. Inizia che sembra un film romantico, con lei che scrive una lettera al fratello e poi viene fatta subito fuori. Un film horror come se ne sono visti pochi. Scrivere e orchestrare quella colonna sonora è stata una grande prova per me, comunque molto libera e bizzarra. Fu impegnativo, questo sì, ma tutto somato non difficile. E sono davvero molto soddisfatto dei risultati.
Dal sito www.darioargento.itUltima modifica: 19/05/11 10:53 da
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