Discussioni su Arrebato - Film (1979)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/11/07 DAL BENEMERITO SCHRAMM
    POI DAVINOTTATO IL GIORNO 23/03/15
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  • Davvero notevole!:
    Buiomega71
  • Non male, dopotutto:
    Bubobubo
  • Mediocre, ma con un suo perché:
    Kanon, Cotola, Marcel M.J. Davinotti jr.
  • Gravemente insufficiente!:
    Schramm

DISCUSSIONE GENERALE

17 post
  • Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
  • Kanon • 14/12/12 11:54
    Fotocopista - 835 interventi
    In piena fase revisionistica, pregherei la regia d'abbassare il voto a 2 palle - pur se il film ne faccia venire anche 3 all'astante -, giusto perché a natale siamo tutti più buoni.
  • Zender • 14/12/12 13:47
    Capo scrivano - 47798 interventi
    Ah beh, mi pare che Natale ti abbia reso cattivo al punto di segar via una palla e mezza come fosse acqua fresca. Ivan passerà un pessimo Natale a causa tua :)
  • Schramm • 14/12/12 14:34
    Scrivano - 7694 interventi
    balada triste de zulueta
  • Zender • 14/12/12 14:36
    Capo scrivano - 47798 interventi
    "Balada" significa pallinata ovvero pallinaggio in spagnolo, per caso? Se sì la cosa è sospetta.
  • Cotola • 1/04/15 22:40
    Consigliere avanzato - 3845 interventi
    Noto che anche il Maestro lo ha visto e non ha apprezzato più di tanto. La classica promessa non mantenuta.
  • Didda23 • 1/04/15 22:55
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    L'avevo notato. Ma del maestro non c'è mai da fidarsi..
  • Zender • 2/04/15 07:49
    Capo scrivano - 47798 interventi
    Come dice Didda. Mai fidarsi. Mi ha parlato di un film a sua detta molto velleitario, comunque.
  • Schramm • 2/04/15 12:28
    Scrivano - 7694 interventi
    assolutamente concorde col marcel. e dire che nel cinema dove lo vidi lo presenterano come un irrinunciabile capolavoro stracultissimo. sacramentavano e se ne andavano tutti. io feci fatica a non appisolarmi. boh. velleitario è la parola, zendychibarla. la cerebralità delle idee non diventa mai carne, mai humus narrativo trainante. resta lì, come idea. anche molto bella, se vogliamo, ma che verrà articolata di gran lunga meglio da terzi (crony, come chiosa il buon marcel, ma non solo).
    Ultima modifica: 2/04/15 12:30 da Schramm
  • Zender • 2/04/15 18:12
    Capo scrivano - 47798 interventi
    Eppure è effettivamente considerato uno stracult da molte parti...
  • Schramm • 2/04/15 20:00
    Scrivano - 7694 interventi
    credo sia principalmente dovuto al suo essere stato per moltissimo tempo un film fantasma pressoché irrintracciabile e visto da pochissimi. finora non ho ancora conosciuto nessuno che se la sia sentita di elogiarlo...
  • Cotola • 4/04/15 13:11
    Consigliere avanzato - 3845 interventi
    Velleitario è l'aggettivo che più si attaglia a tale film. Ci voleva il Maestro (di cui c'è sempre da fidarsi: specie in questo caso) per appiopparglielo.

    Tra l'altro io non mi aspettavo nemmeno questo filmone di culto. Ma ne avevo sentito cose molto interessanti. E sul piano teorico (come scritto nel mio commento) il film prometteva, ma poi come tutti hanno notato, la noia prende piede e non c'è più scampo!
  • Zender • 4/04/15 17:25
    Capo scrivano - 47798 interventi
    Eh sì Cotola, sostanzialmente una delusione. E dire che come hai scritto anche tu, sulla carta sembrava un'ottima storia...
  • Schramm • 4/04/15 17:27
    Scrivano - 7694 interventi
    non ditelo a me. al cinema ci andai drogato di hype, dopo averlo anelato non so quanto tempo.
  • Zender • 5/04/15 08:03
    Capo scrivano - 47798 interventi
    Ma è passato in italiano nei nostri cinema???
  • Buiomega71 • 5/04/15 10:24
    Consigliere - 25997 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Ma è passato in italiano nei nostri cinema???

    No, che io sappia in italia è rimasto inedito...
  • Schramm • 5/04/15 13:03
    Scrivano - 7694 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Zender ebbe a dire:
    Ma è passato in italiano nei nostri cinema???

    No, che io sappia in italia è rimasto inedito...


    confermo, mai stato distribuito o editato qui. lo vidi e benemeritai nel 2007 in occasione della mostra internazionale del nuovo cinema di pesaro.
  • Buiomega71 • 9/01/20 10:51
    Consigliere - 25997 interventi
    Ciò che l'occhio non vede-L'introspezione della visione.

    Ipnotico, raggelante (il finale è semplicemente agghiacciante, con Marta risucchiata dalla telecamera e quel sonoro della sventagliata di mitra) surreale e anarchico trattato sul potere della visione, sulla morte in diretta (o diretta della morte), sul vampirismo delle immagini, che tutto ingloba e divora, fino a rubare l'anima di chi è ossessionato morbosamente dal cinema (o dalle videoriprese, rigorosamente in super 8).

    Zulueta si conferma un mezzo geniaccio (e autore sensibilissimo e molto personale), che rapisce subito nel suo mondo ermetico e criptico (le immagini, impresse su pellicola in lavorazione, della vampira, ripresa come in un film muto, sono bellissime), già nell'appartamento di Josè, dove il buco di ero risulta tra i più realistici mai girati, dove si tira di coca, dove il sesso è carnale e odoroso, dove quel pacchetto , amorevolmente sigillato e spedito, aprirà a Josè un nuovo mondo, un nuovo modo di intendere la "visione", che anticipa le tematiche cronenberghiane di Videodrome

    Sperimentalismo, follia, poco larvate attrazioni omosex (tra Pedro e Josè), "Le miniere di Re Salomone" in mezzo a una inquietante stanza dei balocchi, dove una macabra (e ipnotizzante che ha un effetto straniante su Ana) bamboletta di Betty Boop fa coppia con il bambolotto dagli occhi rossi (omaggio a CHI SEI?), e il teatrino dell'assurdo monta in follia quando Pedro a instabili crisi compulsive quando guarda le sue deliranti riprese.

    Cinema dell'eccesso, della visione che va oltre, come il film d'antan trasmesso in televisione che prende in un frenetico fastforward a tutta velocità, mischiandosi con le immagini del TG, del cortocircuito della mente che partorisce visioni, con Pedro che filma se stesso, in una squallida stanza di un motel, fino a diventare un tutt'uno con la pellicola, metafora "snuffistica" dell'immane potere dell'audiovisivo, che rapisce (letteralmente) il corpo, imprigionando l'anima per l'eternità, in una diversa (e scriteriata) rappresentazione del mito di Dorian Gray.

    Peni in erezione (come un fiore che sboccia), preparazione meticolosa per il buco (Zulueta era un tossicodipendente non solo di cinema), l'automobile che impatta disastrosamente, lo schifoso slime che Pedro si passa maniacalmente sulle mani, fino all'abbordaggio del tamarro che anticipa una sequenza facsimile di Miriam si sveglia a mezzanotte, con Helena Ferman-Gomez splendida "vampira" predatrice.

    L'onirismo, la veglia, gli stati di allucinazione, vengono mescolati da Zulueta in un vorticoso e allucinato viaggio senza ritorno, fino a quel finale di rara potenza nichilista.

    Tocchi fetish che impreziosiscono la già incubotica visione, come la magnifica Cecilia Roth (seducente e grottesca la sua danza davanti allo schermo bianco), che indossa deliziosi sandaletti dorati con il tacco (e le piume), e che usa per sedurre Poncela, rapito (arrebato) dalla visione delle riprese di Pedro, titillandole l'orecchio con il tacco e portandosi alla bocca le divine calzature, ma senza ottenere l'effetto sperato.

    Cult movie a tutti gli effetti, perchè già avanti (forse troppo avanti) per i suoi tempi, oggetto strano e imprendibile (spesso mi veniva di accostarlo a roba underground tipo Liquid Sky o Angel City), tanto vitale quanto mortifero , dove Zulueta, nell'anno domini 1979, crea qualcosa di completamente diverso e mai visto prima (non solo nel cinema spagnolo).

    Straordinario il comparto femminile (la Muro assomiglia a Shelley Duvall, mentre la Roth ricorda la Nancy Allen dei bei tempi depalmiani), parecchi nudi integrali (ad un certo punto Poncela c'è l'ha barzotto, dopo la dose di ero) e l'odore di sesso della Roth che si espande per tutto l'appartamento.

    La pellicola che si fa rosso sangue, il videoproiettore, l'occhio (che uccide) della telecamera marchiata Cannon in primo piano, il suo inesorabile e implacabile ticchettio che scandisce lo spegnersi della linfa vitale di Pedro, il manifesto di Psycho, al cinema danno i Fantasmi coscarelliani e il nastro gira implacabile, fino alla morte e oltre.

    Di impressionante "burtonismo" l'emaciato Pedro di Will More.

    Mai come in Zulueta l'ossessione per le immagini diventa fonte vitale, mutandosi, incancrenendo nel cervello (come, appunto, la tossicodipendenza dagli stupefacenti), fino alla risoluzione finale ( di cui John Carpenter sé né ricorderà per quello del suo poco riuscito SIGNORE DEL MALE, e ne farà un tributo con CIGARETTE BURNS), tra le più allucinatorie e spaventose mai girate.

    Per il sottoscritto un piccolo gioiellino, da maneggiare con cura e da affrontare a mente lucida.

    Chissà come sarebbe stata questa esperienza nel "director's cut" originario di 180'.
    Ultima modifica: 9/01/20 20:57 da Buiomega71