Curiosità su Il figlio più piccolo - Film (2010)

CURIOSITÀ

2 post
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  • Ellerre • 25/09/09 21:30
    Call center Davinotti - 1204 interventi
    Pubblico qui un'interessante intervista ad uno degli attori prediletti dal primo Avati, Giulio Pizzirani (chi non lo ricorda nel ruolo di Antonio Mazza...), che ritorna nel cast del nuovo film, Il figlio più piccolo, che uscirà nelle sale il prossimo febbraio. Ho reperito l'intervista grazie a Pizzirani stesso che me l'ha girata.

    "TORNO AL CINEMA CON IL MIO AMICO PUPI"
    Giulio Pizzirani di nuovo sul set dopo anni di teatro

    (di Benedetta Cucci, Il Resto del Carlino - Bologna spettacoli)

    Insieme hanno fatto 15 film, ricorda Giulio Pizzirani. A cominciare da Balsamus, l'uomo di Satana nel 1968. Ma anche Le Strelle nel fosso, La casa dalle finestre che ridono, Jazz Band, Dancing Paradise. Poi l'attore bolognese ha deciso di dedicarsi solo al teatro, il grande amore della sua vita, a discapito del grande schermo per cui non ha mai provato tanta simpatia. E Pupi Avati che gli diceva: "Smettila con questo teatrino...". Ora che Pizzirani un po' col teatro ha smesso, perché è in pensione e si concede il lusso del palcoscenico ogni tanto, gli è tornata la voglia del cinema. E così ha detto di sì al "suo" regista, per l'ultimo film che Avati ha girato anche a Bologna qualche mese fa, Il figlio più piccolo, dove veste i panni di un fiscalista in una storia di truffe e raggiri, con un Christian De Sica in panni drammatici, Laura Morante, Sydne Rome e Luca Zingaretti. Il sì pronunciato per Pupi, ammette Pizzirani, non sarà l'unico. Come dire: adesso, dopo una carriera di teatro, trent'anni con Scaparro, dopo che ho girato il mondo con le migliori compagnie... sono pronto per il cinema!

    Ma è proprio così?
    "Sì e soprattutto ho più tempo. Mi piace sempre più il teatro, anche perché non so mai se il cinema lo faccio bene. Ma insomma, quando si è giovani si fanno tante cose... E comunque con Pupi, dopo molto tempo che non ci sentivamo, l'anno scorso ci siamo incontrati a Roma.. E lui ha iniziato a dirmi che ha scritto un film... ci gira intorno... e poi mi chiede: lo vuoi fare? Mi ha convinto. La storia è una commedia amara, il mio è un bel ruolo".

    Immagino che avrete avuto modo di parlare degli inizi. Come vi siete conosciuti?
    "Ci siamo conosciuti a teatro, nel 1963. Io lavoravo nella mia prima compagnia professionale al nascente Teatro Stabile di Bologna e mettevamo in scena Stefano Pelloni detto il Passatore di Massimo Dursi. Pupi suonava invece nella band di tre musicisti prevista nello spettacolo. Lui a quei tempi era il direttore della filiale bolognese della Findus e suonava il jazz. Abbiamo vissuto assieme nove mesi in questa compagnia e alla fine eravamo tutti amici".

    E come siete arrivati al cinema?
    "Un giorno Pupi mi chiama perché mi vuole parlare del progetto di un film. E io chiamo i miei amici tra cui Gianni Cavina. Andavamo da lui, si prendevano i surgelati che cucinava la moglie e si parlava di cinema. Nel frattempo, era il 1965, aveva preso per una sera il Duse per un lavoro che aveva scritto, intitolato Ma è poi esistito Louis Procope? dove cantava Lucio Dalla e io facevo il conduttore e raccontavo la storia del jazz, anche perché in quei tempi facevo cabaret con Lucio e altri nel gruppo CaBaMaDaPi, un termine esotico che inglobava, attraverso le iniziali dei nostri cognomi, Cavina, Baldozzi, Mangano, Dalla e me, Pizzirani. Insomma, quella al Duse fu la prima uscita di Pupi come uomo di spettacolo".

    E poi il primo ciak...
    "Sì. Pupi aveva scritto Balsamus e per trovare i soldi si era dato un gran da fare, fino a riuscirci un anno e mezzo dopo. E quindi eravamo pronti a girare, finalmente. Ricordo ancora il giorno del primo ciak, che dovevamo girare sulle colline bolognesi: Pupi mi passò a prendere da casa per raggiungere a Casalecchio di Reno la troupe arrivata da Roma all'hotel Calzavecchio. A me batteva il cuore... una troupe da Roma! Quando arrivammo, però, non trovammo traccia di troupe e con un'ansia pazzesca Pupi manda l'auto ai 130 all'ora verso i colli. E li ritroviamo tutti lì, pronti per girare. E' stato il primo dei quaranta film che Pupi ha fatto in quarant'anni. Io ne ho fatti 15".

    Che ricordo ha di quella Bologna?
    "Era tutto un sogno allora. Oggi non c'è più nessuno che ha questo entusiasmo. Pupi era un trascinatore. E tutto allora era entusiasmante, naturalmente, perché non avevamo ancora definito il nostro futuro ed eravamo tra amici".
  • Panza • 16/06/14 18:53
    Contratto a progetto - 5211 interventi
    Ad un certo punto del film si vede un articolo di una rivista di cronaca rosa dedicata all'imprenditore Luciano Baietti (De Sica). Il problema è che a fianco al riquadro con Baietti e il suo socio c'è scritto: Nel riq. a sinistra, la conduttrice con il figlio Gabriele...



    Dall'altro pezzo dell'articolo capiamo che si tratta di Maria De Filippi. Leggiamo infatti: Serenità per Maria De Filippi...