Una specie di Corto circuito in salsa animata, con una storia che ha più d'un insegnamento per i bambini facendo capire il valore delle amicizie reali e la solitudine che circonda il mondo digitale. L'animazione è ottima, anche se ricalcata sull'ormai proliferante modello Pixar, e se qualche gag rimanda al Big hero 6 di disneyana memoria poco male, perché si ride spesso e si arriva alla fine anche arricchiti umanamente. Buone le caratterizzazioni dei personaggi, tranne forse un villain che banalizza la fissazione per azionisti e guadagni. Notevole.
L’intento è quello lodevole di stigmatizzare il ricorso eccessivo ai social media come surrogato dell’amicizia e la conseguente solitudine che ne deriva. Il film tuttavia banalizza al massimo il tema, diventando poco godibile per un pubblico che non sia quello infantile, complice anche la stereotipata caratterizzazione dei personaggi e i riferimenti troppo insistiti ad una notissima “marca” tecnologica. L’animazione è ottima, benché il design dei personaggi sia troppo “disneyano”. Vedibile ma poco personale.
Graziosa (forse un po' troppo tirata per le lunghe) storia d'amicizia tra due creature imperfette ma di buon cuore: da una parte un ragazzino con problemi di socializzazione; dall'altra un robottino difettoso. L'iter narrativo è uguale a quello di altre produzioni similari (si parte da un rapporto inizialmente complicato per giungere man mano a un legame profondo), ma il ritmo è discreto, la grafica e l'animazione buone, i personaggi simpatici (principalmente la nonna di Barney) e il finale soddisfacente. In sostanza, niente affatto male.
MEMORABILE: I regali non troppo apprezzati; Le confidenze a Ron.
Fiacco tentativo di suggerire una reazione a un problema sociale (i social network come piaga che aggrava la solitudine) in una ambientazione assurda persino per gli USA: tutti acquistano il bot tranne un solo adolescente? ma quando mai... Si procede per gradi e per scaglioni, Mean girls al confronto era antropologia. Il problema degli Usa è però semmai il sistema politico e sociale, non i social. Splendida la grafica, ma - ormai - è un dato che interessa solo i professionisti del settore. Molto frettolose le conversioni morali, inaccettabile la catena di coincidenze. Puerile.
MEMORABILE: La mappa dell'amicizia (solo a me ricorda lo schema delle relazioni di L-Word, copiato dai libri della Bechdel?).
Niente di nuovo sul fronte emarginato, che grazie a un arrivo inaspettato dovrà mettersi in gioco e cambierà le cose. Ma se non si fa troppo caso alla semplicità della trama e ci si concentra su personaggi come il robotico disfunzionante pillolone (vedi Corto circuito), l'umano e insicuro e sulla esplosiva nonna, ecco che si otterrà un simpatico intrattenimento, con tanto di insegnamento per i più piccoli, ma non solo, vista la tecnochina estraniante che il mondo sta prendendo. Purtroppo il doppiaggio dell'ideatore del software è mediocre, ma la pellicola nel complesso non è male.
MEMORABILE: La bambina: "Non andare nel bosco, ci sono i pagliacci cattivi che girano la testa". E il protagonista: "Ti assicuro che quelli sono i gufi".
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