Da un racconto di Dacia Maraini un thriller psicologico sviluppato attorno ad un rapporto (dal vago sapore lesbico) tra Michela (Valeria Bruni Tedeschi) una giornalista alle prime armi e Angela (Gabriella Pession). Due opposti (l'una introversa, l'altra prorompente) che si attraggono. Sino a quando un brutale omicidio, vittima l'esuberante Angela, inchioda la giornalista al caso, e la sprona ad indagare. Ispirato a classici gialli italiani, appare lento e contenuto sul piano puramente estetico, ma offre spunti interessanti per via del cast...
Voci... la vocetta strozzata della Bruni Tedeschi sembra recitante in una versione thriller de "I monologhi della vagina": indagine al femminile sull'omicidio di una donna. Potenziali colpevoli, tutti uomini, presentati o come trogloditi, o come molestatori e finanche pedofili. Solito iter:i sospetti si addensano in ugual misura su tutti; al 45', svolta riguardante il più apparentemente fetente dei sospettati, si imbocca un'ulteriore falsa pista, finché un incongruo colpo di scena non svela una verità assai poco interessante. Come giallo, carta straccia, come ritratto di donne, carta velina.
MEMORABILE: Manojlovic, bravo. La Tedeschi che dà prova di insospettabili capacità equilibristiche-funamboliche zampettando su un cornicione: ancor più brava!;))
Se l'ispirazione è quella del thrilling all'italiana, il film toppa in pieno traducendosi in un'opera trascurabile; non tanto per la sceneggiatura che risulta addirittura intrigante, quanto per una regia statica, senza movimenti di macchina, in parole povere inesistente. Sulla Bruni ho già detto al tempo: bel volto, bella donna, voce insostenibile; fa comunque la sua scena. Un brutale omicidio e una donna che si ritrova ad indagare; scoprirà di avere più cose in comune con la vittima di quanto immaginava. Soundtrack interessante, ma quante voci...
Bello? Sì. Bellissimo? Forse no. Un giallo classico che segue l'istinto di una giornalista dalle spiccate doti emozionali per giungere alla sua soluzione. Le piste che si aprono durante il tragitto sono molte, fuorvianti quando non morbosamente spiazzanti. Però si respira aria buona di genere, anche grazie a una recitazione "trasognata" (per dirla con Imma Piro, qui commissario) ma ben aderente della Tedeschi. Biondissima e spesso en déshabillé Gabriella Pession, vero oggetto delle attenzioni di tutto l'impianto narrativo. Ampiamente sottovalutato.
MEMORABILE: Il ballo a tre tra Tedeschi, Manojlovic e Bergo; Il bagno in mare della Pession.
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HomevideoXtron • 27/04/12 16:25 Servizio caffè - 2231 interventi