Le rivalità tra due ufficiali con due caratteri diversi e un punto in comune: la stessa donna e la stessa ossessione di dimostrare il proprio valore. Questo è lo scenario in cui matura una pellicola piatta, di una lentezza a tratti asfissiante, dove la missione di guerra è solo un pretesto. In altri tempi forse questo tipo di intreccio bellico-sentimentale era di casa ma il realismo della crudeltà della guerra mischiato al melodramma è un connubio che inficia la storia reale e annacqua il dramma vero e proprio.
Intenso ma asciutto melò a sfondo bellico, con dialoghi originali nientemeno che di Raymond Queneau, imperniato sul conflitto (un po' manicheo) fra due personalità opposte, e divise dall'amore per la stessa donna. Ottimi Burton e Jurgens, quest'ultimo alle prese con un ruolo davvero sgradevole. Raymond Pellegrin fa l'arabo, c'è anche Christopher Lee. Godard è un fan sfegatato, del film e - com'è noto - di Ray in generale.
Due ufficiali inglesi, impegnati in una pericolosa missione a Bengasi e nell'ancor più difficile rientro alla base attraverso il deserto, entrano in contrasto con esiti tragici. Meno conosciuto di altre opere di Ray, un film bellico valido ed originale in cui, più degli scontri con i nemici, hanno maggior rilievo i conflitti nello stesso schieramento, sia interpersonali che interiori, Messa in scena vigorosa, con alcuni tocchi di realistica crudeltà, appena inficiata dalla non necessaria appendice sentimentale e soprattutto dalla scelta di Jurgens, bravo ma poco attendibile come inglese doc.
MEMORABILE: Solo con i due feriti; "Io ammazzo i vivi e salvo i morti"; Il prologo e l'epilogo con i manichini
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DiscussioneDaniela • 18/04/17 15:59 Gran Burattinaio - 5940 interventi
Non avevo mai visto questo film di Ray, che si è rivelata una bella sorpresa.
In particolare, ho trovato molto intriganti le sequenze di apertura e di chiusura, di identica ambientazione, e più in generale tutta la parte che narra la marcia di attraversamento del deserto.
Perfetto nel ruolo Burton, meno Jurgens.
Non per le qualità di attore, ma perché, dovendo impersonare un ufficiale inglese tutto d'un pezzo (anche se solo in apparenza), la scelta del tedesco Jurgens mi è sembrata incongrua, anche se magari è una incongruità voluta per accentuare l'assurdità della guerra.
Consigliato sia a chi apprezza il genere bellico che agli estimatori del regista.
Grazie Daniela! Amo Ray, e non me lo perderò senz'altro. Esiste in Dvd o si trova tra fiumi e affluenti?
DiscussioneDaniela • 18/04/17 22:26 Gran Burattinaio - 5940 interventi
La seconda che hai detto.
Anche io amo Ray ed in questo giorni mi sto godendo una mini-rassegna. In buona parte si tratta di re-visioni a distanza di tempo, come nel caso del bellissimo La donna del bandito, che anche tu hai molto apprezzato, invece questo Vittoria amara è stata per me una "prima visione".
DiscussioneZender • 19/04/17 07:01 Capo scrivano - 49133 interventi