Il primo (mini) film diretto -in parallela competizione con i fratelli Lumiere- da Georges Méliès, viene realizzato nel 1896 e s'intitola Un petit diable. Nel lasso di soli due anni, il regista sognatore, illusionista, prestidigitatore realizza oltre cento corti, tutti di stampo fantastico. Questo Un homme de têtes (interpretato dallo stesso regista) è un valido esempio del tipo di cinema concepito (amato) dal cineasta romantico e titolare della corrente fantastica nella cinematografia, nome fondamentale che resterà impresso negli annali della storia grazie al suo Le voyage dans la lune (1902).
L'illusione dell'autodecapitazione con tanto di moltiplizazione poi delle teste stesse è un'idea davvero geniale di Méliès. Il trucco è reso veramente molto bene tanto che non si percepisce quasi neppure. Ovviamente Méliès è anche grande nel far prendere al corto quella vena ironica e divertente che contraddistingue in generale tutte le sue opere.
Altro cortometraggio di Méliès che si inserisce a pieno titolo nel campo dell’esperimento illusionistico: questa volta utilizza mascherino, contromascherino e sfondo nero per “sfilarsi” – letteralmente – la testa e farla apparire in un posto diverso. La sperimentazione non è naturalmente fine a se stessa, ma inserita in un contesto di simpatico intrattenimento. Una preziosa lezione di tecnica cinematografica indispensabile per ogni aspirante regista di quell’epoca.
Rapidissimo gioco con le teste, che si moltiplicano, compaiono e spariscono per dar vita a un anomalo coretto. La sperimentazione giocosa di Méliès dà qui prova di grande ed euforica capacità di inventiva e fantasia. Soprattutto è encomiabile il ritmo della composizione, davvero trascinante e stupefacente: decine di film d'avanguardia dei decenni successivi non hanno la stessa intelligenza pre-futurista di questo brevissimo film.
Ottimo. Mèliès questa volta gioca con la testa di un uomo che la se la toglie varie volte di fronte allo spettatore per poi rimetterla al suo posto sopra il collo. Nella sua brevità lo spettacolo funziona e anche bene. Consigliato.
Quattro teste... sono meglio di una! Numero di illusionismo su pellicola, effetto speciale di grande fluidità, smaterializzazione della testa di Méliès e sua immediata ri-materializzazione su un tavolo: il tutto per tre volte di seguito in pochi secondi! Eccezionalmente sofisticato "gioco delle tre carte", spettacolo ove il fantastico (l'autodecapitazione e la moltiplicazione delle teste) si fonde con naturalezza in un rassicurante contesto: una schitarrata e una cantatina su un piccolo palcoscenico. Geniale!
Bellissimo, sorprendente corto di Méliès, che lascia basiti per la freschezza, per la velocità, per la trovata del coro originato dalle varie teste che il prestigiatore (lo stesso Méliès, ovviamente) fa nascere, staccando più volte la propria. Stupisce ora, figuriàmoci due secoli fa...
Artista raffinato ed ardito sperimentatore, Georges Méliès realizza (nel 1898 !) questo brillante cortometraggio nel quale (anche attore protagonista) si diverte a giocare con la propria testa, moltiplicandola più volte. Grande fantasia e ritmo impeccabile agli albori della cinematografia.
Georges Méliès HA RECITATO ANCHE IN...
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DiscussioneZender • 15/02/10 18:44 Capo scrivano - 48956 interventi
Vero, in effetti su Youtube ho notato che sbaglian spesso a scrivere i titoli, mai fidarsi. Undying domani si presenterà al boia Legnani, che se gli sbagli un titolo francese... :)
Zender ebbe a dire: Vero, in effetti su Youtube ho notato che sbaglian spesso a scrivere i titoli, mai fidarsi. Undying domani si presenterà al boia Legnani, che se gli sbagli un titolo francese... :)
Son pronto a fare la fine di San Sebastiano: per amore dell'arte l'agonia mettila da parte!