Un brivido sulla pelle - Film (2005)

Il buon Bruno Mattei, videocamera alla mano, gira nelle Filippine un erotico low-budget con trama un po' alla Qualcosa di travolgente (ma con finale a sorpresa), tecnicamente terribile (fotografia oscena, tra fuori fuoco e sbalzi di definizione) ma in grado di farsi seguire, almeno nella prima parte, grazie a una tutt'altro che trascurabile dose di ilarità involontaria. Poi il softcore spinto (con delirante accompagnamento musicale pop melodico) prende il sopravvento e, tolto qualche sublime attimo di overacting, il divertimento crolla a picco.

Micidiale softcore matteiano con protagonista un emulo di Banderas (Morales, abbastanza rigido) e la filippina Milan, che passa il 90% del film nuda e in atteggiamenti provocatori; il tira e molla sessuale tra i due dà vita a una sequela di scenette tra locali a luci rosse, sale massaggi, una stazione radio (!) e altre location di Manila, a cavallo tra erotismo, voyeurismo e spunti comici. Tra riempitivi vari e sequenze softcore allungate a dismisura, si dipana una vicenda improbabile e involontariamente buffa, con musiche di repertorio e la solita fotografia impersonale da SOV.

Il "Qualcosa di travolgente filippino", con il classico bellimbusto - Morales simil Banderas - "luminare" cardiologo (si limita a dirci che il fumo fa male...) e una tassista tutto-pepe che, assatanata, lo solletica sessualmente attraverso espedienti di varia natura. Messa in scena che rasenta spesso il ridicolo, con trovate terribili come lo speaker radiofonico (ogni volta che la scena ci riconduce in macchina tocca sorbire sciocchezze d'ogni tipo). Mattei sciorina poi una specie di mondo-sexy con pseudo night di Manila. Roba per palati non fini e "completisti" di filmografie.